come in un libro scritto male
Cara Elisabetta,
cosa posso dire? Non so se riuscirei davvero a spiegare che effetto possa fare, tornare ad incrociare, anche solo per una sera, dopo due anni e mezzo, quegli occhi che ero ormai certo di non rivedere mai più. Non so nemmeno se sia il caso di provarci, a spiegarlo. Probabilmente, come suggeriresti tu, certe cose vanno semplicemente vissute per quello che sono, senza alcun bisogno di rimuginarci poi sopra. Però quella piccola parentesi fugace ed estemporanea di serenità agrodolce mi ha fatto davvero bene. Grazie!
Tornando a guardare avanti, giugno si preannuncia come un mese ricco di incontri e di viaggi: mercoledì 8, alle 20.00, sarò a Roma, al teatro San Luca, per un breve reading ospite, insieme ad altri autori, della presentazione del romanzo d’esordio di Emanuele Di Tullio. Sabato 11, alle 17.00, sarò invece a Pescara, all’auditorium Petruzzi, per un nuovo mini reading, questa volta ospite della presentazione ufficiale di un bel romanzo di Vincenzo Di Pietro intitolato “Senza te”. In mezzo a queste due date ci sarà, credo, un po’ di mare e di necessario relax.
Un abbraccio
Rob
p.s.: La “cultura” è un valore sopravvalutato. Sono stanco di chi si pavoneggia della propria cultura accademica ma finisce, nella vita vera, col dimostrare la sensibilità e l’intelligenza di un ferro da stiro. Ovviamente quest’ultima riflessione non c’entra assolutamente nulla con te e con tutto il resto, ma la scrivo giusto per togliermi un sassolino dalla scarpa quando copierò questa cosa sul blog.
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