lo sai che non mi va

Cara Elisabetta,
  “l’estate sta finendo e un anno se ne va”, cantavano nel juke box i Righeira quando noi eravamo bambini. E, per quanto mi riguarda, questa è stata un’estate serena, girovaga, significativa e rilassante al punto giusto. Un’estate in cui c’è stato un po’ di tutto: colline, mare, incontri, chilometri d’asfalto, musica, silenzi, risate, animali, luoghi misteriosi, abbracci e parole.
  Agosto è iniziato con la presentazione del romanzo a Frigento (AV), spostata all’ultimo secondo da Palazzo De Leo al campeggio di People Involvement e circondata dai sorrisi della sempre calorosa accoglienza del Sud, per poi proseguire con una settimana di “ritiro creativo” in cui ho iniziato timidamente ad abbozzare qualche schizzo su cui costruire un futuro ancora lontano, e concludersi con una piccola parentesi di relax assoluto, in un angolino di paradiso che anni fa ispirò una splendida canzone di Vecchioni, per scrollarmi definitivamente di dosso le tossine emotive del caos primaverile.
  Credo che l’appuntamento di Frigento abbia chiuso il capitolo del mio percorso dedicato alla promozione di “In fondo ai suoi occhi”. Il futuro, come diceva Joe Strummer, è ancora da scrivere (nel senso più letterale della parola). Vedremo…
    Un abbraccio
      Rob