“Il mondo nuovo”

In queste settimane mi capita spesso di ripensare a “Il mondo nuovo” di Huxley: il suo immaginare, già più di ottant’anni fa, un futuro in cui gli esseri umani vengono concepiti in laboratorio ed educati fin da piccoli, in nome di un mito di progresso assoluto, a vivere all’interno di rigidi schemi innaturali mascherati da finta libertà ed estrema soddisfazione dei propri desideri immediati, diventa ancora più inquietante, se rapportato a certi dibattiti d’attualità e a ciò che si vede oggi attorno a noi.