(non) è una pura coincidenza
Quando avevo una quindicina d’anni, nel pieno degli anni ’90, Rock Targato Italia era circondata ai miei occhi da una sorta di aura mitologica: molti degli artisti che amavo erano passati da lì, come partecipanti al concorso o come ospiti, oppure partecipavano regolarmente alle compilation celebrative delle diverse edizioni della manifestazione. Quelle compilation erano per me un punto fisso e ce ne sono un paio -fra cui ricordo soprattutto quella del 1997 con ospiti i C.S.I., gli Afterhours, i Timoria, i Negrita e tantissimi altri- che credo di avere praticamente consumato.
Domani (16 dicembre) uscirà su tutte le piattaforme di musica digitale la nuova compilation e questa volta, fra gli artisti ospiti, ci sarò anche io con uno dei brani simbolo del mio percorso e del progetto musicale a cui ho potuto dare vita grazie alla collaborazione di Miky Marrocco: “Speriamo che nevichi”. Credo sia facile immaginare, pur con tutta la consapevolezza di quante cose siano cambiate in tutti questi anni, quanto questo fatto possa significare per me.
Martedì, al Legend Club di Milano, è stato bello celebrare questo lieto evento tornando sul palco a perdermi fra le mie storie. Per l’occasione mi sono concesso anche di chiudere lo spettacolo provando a reinterpretare a mio modo le parole di un brano degli Estra, una band che credo mi abbia segnato parecchio e che proprio sul palco di Rock Targato Italia, più di vent’anni fa, muoveva i suoi primi passi. Mi sembrava un bel modo per chiudere un altro cerchio all’interno di un evento che di cerchi sembra chiuderne già diversi.
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