ricordi fiorentini
Fa parecchio piacere ricevere un premio, ancora di più se viene consegnato nella cornice affascinante di un teatro nel cuore di una città come Firenze. Fa molto piacere anche a chi come me non ci è abituato né è mai stato ossessionato dalla ricerca del consenso. Fa davvero tanto piacere. Nonostante la bella soddisfazione personale però, come ho avuto modo di dire durante la cerimonia di premiazione del premio letterario Ponte Vecchio, resto convinto che la cosa davvero importante sia continuare a esserci e non smettere di provare a portare avanti qualcosa di bello e, per questo motivo, penso che le cose più preziose della giornata fiorentina siano state, ancora più del premio in sé, l’accoglienza che ho ricevuto, gli incontri che ho avuto modo di fare, le persone che ho avuto occasione di rivedere e il fatto di avere dato modo a un racconto a cui sono particolarmente affezionato di respirare un’aria diversa e farsi scoprire da un po’ di persone nuove.
Il pomeriggio fiorentino al Teatro Di Cestello è qualcosa di cui continuerò a conservare un bel ricordo. Dunque non posso che ringraziare di cuore la giuria per avere colto l’essenza del mio scritto, ma ancora di più tutte le persone, a partire da Marzia Carocci e Annamaria Pecoraro, che hanno ideato la manifestazione e hanno reso possibile il fatto che tutto si sia svolto in un’atmosfera preziosa, ricca di umanità e di desiderio di ascoltare e confrontarsi. Grazie davvero.