Rock Targato Italia 2024

Arrivato al termine delle finali nazionali di Rock Targato Italia mi sento più o meno come dopo tre intense settimane di vacanza. Sono state, come previsto, tre serate colme di buona musica, begli incontri e lunghissime chiacchierate, quelle trascorse al Rock’n’roll di Milano. Oltretutto dal confronto con personaggi di spessore come quelli che sono stati i miei compagni di giuria (Mauro Paoluzzi, Mimmo Paganelli, Paolo Pelizza, Alex Pierro, il presidente Claudio Formisano e la nuova entrata Patrizia Cirulli) c’è sempre molto da imparare, sia umanamente che artisticamente, dunque è stato anche quest’anno un grande piacere esserci e dare il mio piccolo contributo alla splendida utopia che continua a essere il concorso organizzato da Francesco Caprini e Franco Sainini.
Sul piano delle proposte musicali è stata un’annata positiva ma complessa, con diversi concorrenti meritevoli che hanno complicato non poco il lavoro della giuria. Personalmente ho amato soprattutto la poesia senza compromessi de Il Caso Guevara, ma sono rimasto impressionato anche dalla ruvida sincerità dei Crossover così come dalla visceralità dei 3 Di 3 e mi ha colpito pure la follia del Complesso Del Brodo e la freschezza dei Blumele (che alla fine sono risultati vincitori), tanto per fare qualche nome. Ma ce ne sarebbero anche altri da citare.
Grazie a chi c’è stato, a chi ha partecipato, a chi ha vissuto accanto a me queste tre serate, alle persone incrociate, a chi ci ha ospitato e soprattutto a chi dal 1986 continua tenacemente a portare avanti tutto questo.