io e Leonardo
Cosa c’entro io con Leonardo? Quando Vanna Mazzei mi ha chiesto di entrare nell’avventura di “Leonardo in cinque voci” me lo sono domandato anche io.
Ho passato parecchio tempo a cercare di scrivere per l’occasione un racconto molto concettuale che parlava della vita, della morte, dell’acqua, del tempo che passa e di un sacco di altre cose. Poi ho mandato tutto a Vanna che, tre giorni prima della riunione in cui avremmo dovuto assemblare lo spettacolo, mi ha detto: «Bello il racconto, ma secondo me dovresti entrare in questo progetto con un approccio completamente diverso. Dovresti fare più la parte del guastatore.»
Aveva ragione. Però io, a quel punto, non avevo idea di cosa scrivere. Per un attimo ho pensato di lasciar proprio perdere il progetto. Poi, quella sera stessa, mi sono ritrovato a ragionare su tre immagini: un ricordo di mio nonno, io che non riuscivo a trovare le parole per esprimere quello che volevo, e la mia gattina che mi girava attorno mentre provavo a buttare giù qualche idea. Il legame con Leonardo si è trovato da sé e da lì tutto ha preso forma in modo spontaneo.
Venerdì si parte con questo nuovo cammino, con quelle mie tre riflessioni fuori luogo che, insieme alle musiche di Jack Anselmi, disturberanno i pensieri di Clara Bartolini, Vanna Mazzei, Cristina Rossi e Ada Eva Verbena. Quella del 12 e 18 aprile (sempre alle 17.30) davanti alla Libreria Bocca di Milano sarà una vera doppia anteprima.
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