occhio agli zuccherini
Ce lo saremmo mai immaginato, noi che abbiamo visto il web esplodere e diventare un mezzo di comunicazione così importante, che alle soglie del 2020 avremmo dovuto preoccuparci seriamente della libertà d’espressione su internet?
Eppure la questione è parecchio delicata e lo diventa sempre di più, soprattutto considerando che la neo eletta commissione europea, dopo la tremenda normativa approvata qualche mese fa con la scusa puramente di facciata della tutela del copyright (che necessiterà ancora di tempo per entrare in vigore ma che difficilmente farà passi indietro), ha già promesso misure sempre più restrittive in merito. Non a caso tutte le piattaforme social stanno già iniziando ad adeguarsi preventivamente e stringere sempre di più le maglie dei loro algoritmi.
Non ci si può nascondere dietro a un dito: i social hanno parecchi aspetti oscuri e hanno fatto molte volte da megafono alla mediocrità umana, ma ancora più spesso sono stati una risorsa preziosa per fare emergere verità importanti e scoprire sprazzi di bellezza a dispetto dell’infima qualità dell’informazione proposta dai media “ufficiali”. Purtroppo però è evidente che, da qualche mese a questa parte, le spinte politiche stanno portando i gestori a regolamentazioni e censure sempre più orientate verso un totale appiatttimento e vuoto ideologico, e la cosa dovrebbe preoccuparci non poco. Viviamo anni molto complessi: occorre tenere sempre gli occhi bene aperti e, per quanto banale possa essere dirlo, non fidarsi mai delle apparenze. “Occhio agli zuccherini“, diceva il saggio.
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