granfondo Alassio
Ritrovarmi al via della Granfondo Alassio, in una domenica di metà ottobre dal sapore magnificamente primaverile, è stata un’ottima esperienza, un po’ perché avevo molta curiosità di provare a confrontarmi con un contesto più duro e competitivo di quanto fatto finora e un po’ perché, di questi tempi, ogni possibile finestra di normalità ha un sapore più che mai necessario.
E’ stata una bella corsa, con un percorso nervoso ed estremamente panoramico iniziato con i “capi” della via Aurelia per poi snodarsi fra le salite dell’entroterra contornate di ulivi e concludersi con la dura ascesa al santuario della Madonna della Guardia con una vista splendida a picco sul mare.
Finisce così questa stagione a pedali tanto breve e strana quanto per me inaspettata, e mi tornano in mente le parole del protagonista di un mio vecchio romanzo: “Chissà. Forse è davvero così. Quando sei in sella il mondo assume contorni diversi: sui pedali sembra tutto più facile. Sarà che alla strada non si può mentire. Sarà che la bicicletta funziona da sempre nello stesso modo e difficilmente cambierà mai. Sarà che quando pedali da solo in salita ti trovi automaticamente a guardare fisso negli occhi ciò che sei veramente.”
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