Waterloo

Leggo che oggi ricorre il bicentenario della battaglia di Waterloo.
Non ho la voglia né la capacità di lanciarmi in improbabili riflessioni storiche, ma è una ricorrenza che, in qualche modo, mi affascina. Sarà che, sul piano umano e poetico, sono sempre molto più interessanti le grandi sconfitte piuttosto che le celebrazioni dei trionfi.
Pensando a quando la disfatta di Napoleone sia penetrata nell’immaginario popolare, mi torna in mente Fabrizio Coppola, che ha intitolato proprio “Waterloo” un suo album, oppure i Valentina Dorme, che in tempi molto recenti ne hanno fatto la metafora di un amore in decadenza, ma soprattutto il professor Roberto Vecchioni che, in una sua canzone semidimenticata, è riuscito a condensare una carica enorme di malinconia raccontando la storia immaginaria del ritorno di un reduce: “amica mia, stasera niente poesia…”