“dire qualcosa…”
“Lei è arrossita leggermente e io, sorridendo distratto, ho continuato per qualche altro istante a pensare al cd che avevo dimenticato sulla macchina di Valeria o forse, per non so quale ragione, a quel brano in cui Emidio Clementi urla: «dire qualcosa mentre si è rapiti dall’uragano: ecco l’unico fatto che possa compensarmi di non essere io l’uragano». In fondo forse la musica per me non è stata mai nient’altro che quello: un modo come un altro per lasciarmi travolgere dall’uragano dei miei pensieri più incontrollabili, delle mie malinconie più profonde e di tutte le cose che non sono mai riuscito a fermare, sperando forse così di poter saldare i conti con il rimpianto per non averlo mai saputo essere in prima persona, quel cazzo di uragano capace di sconvolgere davvero la vita e le cose.”
(da Suonando pezzi di vetro – pag. 138)