in prospettiva…

“Ho acceso l’autoradio e ho alzato il volume. -In prospettiva ci si abitua a tutto, anche alla normalità. Non sei così speciale, credimi. I danni in superficie sono incalcolabili. Qui nessuno sanguina- urlava la voce di Mario Pigozzo Favero dei Valentina Dorme. Ho alzato ancora. Ho alzato finché non ho sentito la plastica dei rivestimenti interni delle portiere sobbalzare al ritmo dei bassi e i cristalli dei finestrini vibrare. Ho alzato finché lo stridore distorto delle chitarre elettriche non mi è penetrato dritto nel cervello fino a farmi male. E allora anche io ho iniziato a urlare, seguendo la musica. -Alla lunga ci si arrende a tutto, anche alla mediocrità. Non fa poi così male, credimi. I danni in superficie sono trascurabili. Qui nessuno sanguina-.”

(da Suonando pezzi di vetro – pag. 89)