Autore: rob

  • “Il nodo” di Pieralberto Valli

    Da tempo sono convinto che Pieralberto Valli sia un artista prezioso e il suo nuovo libro intitolato “Il nodo”, che ho avuto modo di leggere in questi giorni, è una bella conferma di questo pensiero. Si tratta di un romanzo, ambientato in un futuro distopico fortemente venato di transumanesimo, che richiama gli insegnamenti di OrwellHuxleyP.K.Dick o Bradbury ma li declina in modo ancora più introspettivo e filosofico. Non è un libro facile, anche per via della narrazione profonda e lenta, ed è un lavoro che ti porta per forza di cose a farti domande importanti sul significato del dolore, sul senso della società e sulla natura stessa dell’essere umano. Merita assolutamente di essere letto con la giusta attenzione.
    Oggi è uscito anche un mio articolo sul sito di Rock Targato Italia in cui ne parlo in modo leggermente più approfondito.

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    “Il nodo” di Pieralberto Valli
  • Milano a pedali

    Negli ultimi mesi, per svariate ragioni, ho usato pochissimo la bicicletta. Con l’inizio del 2022 però avevo voglia di regalarmi un bel giro su un itinerario che avevo in mente da un po’: attraverso tutta la Brianza con destinazione Milano e successivamente fra le vie del capoluogo. Una pedalata costeggiando la statale Valassina e attraversando piazza Fontana, il Duomo, San Vittore, la stazione Centrale e altri luoghi significativi, fra qualche pensiero sparso e un paio di ricordi personali. Questo video  è il resoconto di come è andata.

  • gli ascolti di gennaio 2022

    “Consapevoli sterminatori, accorti nel distruggere, attenti nell’arricchire. […] Siccome sanno quello che fanno, non li perdono, non li perdonerò.” cantava un quarto di secolo fa il sempre lungimirante Giovanni Lindo Ferretti in una canzone intitolata “Buon anno, ragazzi” che, riascoltata oggi, suona come la colonna sonora ideale per il capodanno spettrale appena passato. Prima di gettarci a capofitto nel caos di questa notte senza fine, però, mi sembra giusto iniziare il nuovo anno parlando di cose belle. Così sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio abituale articolo mensile dedicato ai consigli musicali. Questa volta parlo de nuovi lavori di Andrea ChimentiCarverMax Manfredi e Babalot con Pootsie.

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    gli ascolti di gennaio 2022
  • aspettando il 2022

    Il 2021 mi sembra essere durato almeno un decennio, probabilmente anche per via del fatto che, come ampiamente previsto, il mondo che abitiamo oggi è davvero distante da quello in cui vivevamo a gennaio e molte cose che a inizio anno sarebbero parse a chiunque inaccettabili sono ormai entrate serenamente nell’uso comune della maggior parte di noi.
    È stato un anno tragico in cui le fondamenta del nostro vivere civile e del nostro poterci definire esseri umani sono state scosse nel profondo, anche se personalmente so di essere stato un privilegiato e avere vissuto una serie di colpi di fortuna che mi hanno permesso finora di galleggiare sul caos generale in modo meno ostico rispetto alla gran parte dei miei connazionali. Ma forse questa consapevolezza mi ha fatto sentire ancora di più la responsabilità di dover dire ostinatamente “no” alla deriva imboccata e, anche per questo motivo, è stato un anno di piazze, di urla a squarciagola e di lotte che sono ben lontane dal concludersi.
    Il grigio piovuto dall’alto, poi, non deve farmi dimenticare i momenti belli vissuti grazie alla ripubblicazione de “L’uomo a pedali”, anche se resterà il piccolo rimpianto di non avere potuto portare quel percorso fin dove mi ero promesso. Ma è stato giusto così: non c’erano più i presupposti per continuare serenamente quella strada.
    Cosa posso aspettarmi dal 2022? Sicuramente ancora tantissimo grigio che non smetterà di piovere dal cielo fino forse a diventare nero, ma spero anche la stessa voglia di continuare a non chinare il capo. Per questo, se devo esprimere un desiderio per il nuovo anno, voglio pensare in grande: vorrei arrivare al prossimo trentuno dicembre ancora pienamente in pace con me stesso, con la mia coscienza e con tutto ciò che sono.

    aspettando il 2022
  • buon Natale 2021!

    A Natale si ricorda la nascita di un uomo che andava senza alcun timore ad abbracciare i lebbrosi e che ha sempre difeso prima di tutto la dignità di ogni singolo essere umano indipendentemente da qualsiasi tipo di condizione. Un uomo che oltretutto diceva di volerci liberare proprio dalla nostra paura più profonda e irrazionale.
    Un Natale basato sul diffondere terrore, sul predicare divisioni o sul voler isolare chicchessia per qualsivoglia ragione, semplicemente non è Natale.
    Buon Natale a chi, nel proprio intimo, non cede alla decadenza inumana di questi tempi che vogliono toglierci anche il Natale.

    buon Natale 2021!
  • a proposito di “Nel blu”

    Qualche settimana fa qualcuno mi ha raccomandato di non dimenticarmi di essere prima di tutto uno scrittore perché, qualunque cosa possa accadermi attorno, la mia indole resterà inevitabilmente comunque sempre quella. Credo sia nata lì l’idea di pubblicare “Nel blu”: un racconto che ha avuto una genesi piuttosto lunga, tanto che già tre anni e mezzo fa ne avevo portato sul palco una versione embrionale in un paio di occasioni, e che ha faticato a trovare una forma definitiva.
    Penso sia un racconto che si può leggere in tanti modi diversi, ma a me piace pensarlo soprattutto come la fotografia di uno di quei momenti in cui, sotto una parvenza di calma assoluta, si consumano le lotte interiori più spietate, prima fra tutte quella con l’eterna tentazione di arrendersi alla vacuità delle cose del mondo.
    Il fatto che lo abbia pubblicato in pieno dicembre è un caso, però in fondo mi piace l’idea che qualcuno lo possa prendere come una sorta di regalo di Natale e soprattutto credo abbia molto più senso leggere questa storia durante i mesi più freddi piuttosto che in piena estate quando probabilmente avrebbe un sapore diverso.

    a proposito di “Nel blu”
  • “Nel blu”: un nuovo racconto

    C’è un nuovo racconto inedito che da oggi si può leggere e scaricare gratis dal mio sito. S’intitola “Nel blu”. Chi vuole lo consideri pure una specie di regalo di Natale completamente fuori tema per i miei pochi lettori, anche se in realtà è solo una cosa che mi andava di pubblicare.
    Parla di un uomo che nuota da solo in mare aperto trovando un frangente di pace inattesa proprio mentre dentro di lui il mondo intero sembra essere nel pieno di un naufragio. Pochissime pagine che non danno risposte ma provano a tracciare i contorni di un momento di lotta intima e silenziosa fra la tentazione irrazionale di abbandonarsi alla deriva e l’istinto animale di continuare invece a nuotare.

    “Nel blu”: un nuovo racconto
  • le stelle di Rock Targato Italia 2021

    Dopo avere annunciato un paio di settimane fa i vincitori di quest’edizione del concorso dedicato ai musicisti emergenti, ieri i ragazzi di Rock Targato Italia hanno comunicato anche gli artisti a cui sono state assegnate le targhe speciali, che da qualche anno vengono assegnate ai protagonisti più interessanti della musica italiana.
    Il riconoscimento per il miglior album dell’anno è andato a “Reset” dei Bachi da Pietra, un disco caustico e spigoloso che risponde bene per le rime all’asprezza di questa strana epoca, mentre quello come artista rivelazione è stato assegnato a I Fasti, che con la loro ironia pungente e la loro elettronica distorta hanno saputo reinventare il teatro canzone in chiave postmoderna. A questi si aggiunge la targa, già annunciata qualche tempo fa, a I Dischi Del Minollo come migliore etichetta dell’anno, che credo sia il meritato riconoscimento anche a tanti anni di coraggioso lavoro nell’underground più polveroso.
    Come ha giustamente scritto Francesco Caprini nel comunicato stampa ufficiale: “La nostra curiosità è complicata, viaggia su strade poetiche con musiche personali e panorami illuminati da finestre aperte all’universo intero.”

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    le stelle di Rock Targato Italia 2021
  • “L’uomo a pedali” secondo Demy Sessa

    Siamo a un passo dall’inverno, il gelo la mattina inizia a farsi sentire e qua e là può capitare di imbattersi persino nei primi fiocchi di neve. Anche le strade ghiacciate e costellate di luminarie natalizie però portano spesso a mete inattese, così ogni tanto capita che qualcuno si imbatta ne “L’uomo a pedali” e decida di parlarne.
    Ieri è successo alla blogger Demy Sessa, che ha dato spazio al libro sui suoi social definendolo come “un romanzo molto bello e soprattutto ben scritto”.
    Per quanti hanno iniziato da poco a seguirmi, ricordo che il romanzo è pubblicato da Edizioni Del Faro ed è disponibile ovunque sia in formato cartaceo che in ebook. È una storia dai toni introspettivi in cui si parla di chilometri d’asfalto e di vita quotidiana: di grandi passioni e profondi di senso di smarrimento.

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    “L’uomo a pedali” secondo Demy Sessa
  • dodici dicembre duemilaventuno

    Cinquantadue anni fa si consumava la strage di piazza Fontana.
    12 dicembre 1969. Credo sia vitale ricordarla, questa data. Credo sia importante non dimenticarlo, cos’è successo cinquantadue anni fa in Piazza Fontana, ma anche tre giorni dopo in questura, e sotto quanto fango le istituzioni hanno sepolto per decenni ogni spiraglio di verità. Credo sia bene tenerlo presente in ogni istante, di quante bugie, crimini e schifezze è stato capace il nostro Stato e quanti pochi scrupoli si sono fatti in più occasioni gli ingranaggi del potere nel sacrificare le vite dei cittadini o nel proteggere chi le ha spezzate. Credo sia importante ricordarlo sempre. Oggi più che mai.
    Chi ha frequentato le proteste milanesi di quest’anno, poi, sa che quella piazza è stata per mesi il punto di ritrovo di ogni iniziativa. E credo sia stato bello provare a trasformare quel luogo in un tentativo di rinascita, ma soprattutto è stato importante ritrovarci così spesso lì per rinfrescarci ogni volta la memoria. Per non dimenticarci che tipo di Stato abbiamo di fronte, che valore irrisorio ha la nostra vita per chi tira le fila del potere e con quanta sprezzante ferocia è sempre stato trattato dalle nostre istituzioni chi chiede libertà e verità. E, nelle settimane più recenti, anche vedere proprio quella piazza militarizzata come non mai dai servitori dei potenti nel tentativo di reprimere ancora una volta con la forza ogni dissenso è stato parecchio significativo.

    dodici dicembre duemilaventuno
  • Rock Targato Italia 2021

    La scorsa settimana i ragazzi di Rock Targato Italia hanno annunciato i vincitori della nuova edizione del concorso. È stata inevitabilmente un’annata anomala, svolta interamente on line, a cui è mancato il contatto umano che è da più di trent’anni la vera anima della manifestazione, ma credo sia stato comunque bello e importante non fermarsi e soprattutto riuscire ad arrivare in fondo garantendo il rispetto di ogni tipo di scelta personale.
    Sul piano musicale non sono mancate le note positive, dunque c’è di che essere soddisfatti, e personalmente ho apprezzato molto la scrittura sensibile e intelligente di Logan Laugelli (vincitore del premio Ronzani) e la carica rock’n’roll dei Circus Punk (vincitori del premio finale), ma anche l’approccio anni ’90 dei Velaska, la genuinità surreale de La Forma Delle Nuvole e l’energia dei Capatosta.
    A conti fatti, sono passati vent’anni dalla prima volta in cui mi sono seduto al tavolo della giuria del concorso e in questi vent’anni il mondo della musica ha subito uno stravolgimento inimmaginabile però, anche se in queste ultime due edizioni è venuta a mancare tutta la ritualità del palco e delle finali dal vivo, è sempre bello continuare a fare parte di questa grande famiglia e mantenere vivo lo spirito che la anima da ormai 34 anni e da cui ho imparato moltissimo.

    Rock Targato Italia 2021
  • gli ascolti di dicembre 2021

    Sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio abituale articolo dedicato ai consigli musicali del mese. In questo caldissimo dicembre spazio dalla musica sacra al rap e dal pop al rock raccontando i nuovi lavori di Juri CamisascaMarracashOgnibeneRota Carnivora e Giorgieness, ma anche il singolo di Theft Giacomo Grasso che è una bella e amara riflessione sul senso più intimo della libertà.

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    gli ascolti di dicembre 2021
  • la Cina si avvicina

    Diciamolo fuori da ogni metafora: l’Europa sta procedendo a falcate da gigante verso il cosiddetto “credito sociale” (o “cittadinanza a punti”, o “modello cinese”, chiamiamolo pure come ci pare) e, nonostante le rassicurazioni palesemente false sul fatto che ogni controversa disposizione sia stata pensata solo come provvisoria, la corsa in quella direzione sta diventando più rapida, spudorata e violenta settimana dopo settimana.
    Perché si è deciso di imboccare questa strada? Soprattutto perché un potere come quello attuale, che mira a concentrare sempre più risorse nelle mani di pochissime società private e a cancellare ogni vera tutela per le fasce sociali più deboli, è per sua natura fragile e ha quindi bisogno di cittadini sempre più docili, manipolabili o quanto meno ricattabili, che è poi lo stesso motivo per cui deve anche ostacolare ogni forma di libero pensiero e di ricerca umana o spirituale che rischia di portare l’individuo a una maggiore consapevolezza di sé e del mondo che ci circonda. D’altro canto diversi leader politici l’avevano annunciato già in tempi non sospetti, che saremmo andati verso una “nuova normalità”: ora le basi di questo sistema sono poste e dal futuro c’è da aspettarsi l’ampliamento a sempre più finalità e ambiti delle misure disposte in questi mesi che nel frattempo stanno già diventando sempre più stringenti.
    Cosa fare dunque? L’unica cosa certa è che, al di là di ogni iniziativa pur sempre vitale volta a sensibilizzare le persone, ognuno deve prima di tutto scegliere in tutta coscienza se adeguarsi a un mondo di burattini senz’anima oppure assumersi la responsabilità di rigettare l’intero meccanismo, pagando un prezzo che col tempo diventerà sempre più alto mentre contestualmente diminuiranno le possibilità di scelte intermedie. Io la mia intenzione personale credo di averla già dichiarata più volte: è importante continuare a resistere e saper dire molti “no”. Consapevoli che siamo solo ai primi passi di un percorso lunghissimo e davvero impegnativo.

    la Cina si avvicina
  • “L’uomo a pedali” su Leggendo Insieme

    Qualche giorno fa dicevo che i libri, a un certo punto, proseguono il loro percorso indipendentemente dall’autore. Così ieri sul blog letterario LeggendoInsieme è uscita una lunga e attentissima recensione de “L’uomo a pedali” che analizza in modo molto accurato la storia del protagonista e le sfumature emotive della vicenda.
    “Un libro che rappresenta perfettamente la metafora della vita, così dura e tortuosa proprio come una salita in corsa” dice fra le altre cose l’articolo.

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    “L’uomo a pedali” su Leggendo Insieme
  • saltimbanchi e mentitori

    È da ormai diversi anni che non possiedo un televisore e credo che rinunciarvi sia una delle scelte migliori che abbia mai fatto. Quando mi capita di imbattermi in qualche video tratto da spezzoni di trasmissioni televisive mi rendo conto di quanto possa essere tossico assorbire, anche solo per qualche istante, la negatività di un’informazione in così palese malafede. Inoltre il non avere l’elettrodomestico in casa mi regala la possibilità di essere esentato dal canone RAI e quindi la serenità di non finanziare in nessun modo il carrozzone della televisione statale e i suoi saltimbanchi.
    Pur nutrendo un’insofferenza naturale verso ogni pratica burocratica, compilare la letterina per l’esenzione dal canone mi dà sempre un certo sollievo.
    Allo stato attuale delle cose, visto il livello dei grandi mezzi d’informazione e le loro enormi responsabilità nel caos che stiamo vivendo, allontanarsi dai televisori e lasciare nelle edicole i giornaloni nazionalpopolari dovrebbe essere la reazione più naturale. Abbiamo tutti a portata di mano strumenti potentissimi per indagare la realtà, ma occorre usarli in modo costruttivo, porsi domande, ascoltare voci diverse, riflettere con la propria testa e farsi una propria idea cercando di guardare il più possibile le cose con i propri occhi e diffidando delle risposte facili, delle etichette appiccicate per confondere le acque e dei volponi in cerca di notorietà che purtroppo sono molti più di quanti possiamo immaginare anche in ambienti insospettabili.
    Nonostante le mille promesse, non arriverà nessun eroe a salvarci o a regalarci la verità. Ogni movimento che cerca in modo costruttivo di mantenere viva la speranza è utile e va solo ringraziato, ma a farci davvero trovare qualche pezzetto di verità o di salvezza potrà essere unicamente ciò che ognuno di noi sta scegliendo di fare giorno dopo giorno.

    saltimbanchi e mentitori
  • gli ascolti di novembre 2021

    Come d’abitudine, anche in questo mese di novembre torna l’appuntamento con la mia rubrica sul sito di Rock Targato Italia dedicata ai consigli musicali. Questa volta parlo dei nuovi lavori di Il Vuoto ElettricoBloopSudestrada Gaze of Lisa, ma anche dei singoli di FreezerUltimo Attuale Corpo Sonoro e Rituàl.

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    gli ascolti di novembre 2021
  • tutti i miei no.

    Ho detto tanti “no” in questi ultimi mesi. Molti ad amici che mi chiedevano di affiancarli in qualche loro evento e alcuni anche a proposte che, in un momento minimamente normale, avrei considerato degli enormi regali. Mi dispiace per quanti possono esserne rimasti delusi ma so che quasi tutti hanno capito che per me, allo stato attuale delle cose, è molto più importante restare fedele alle battaglie che sento di dover sostenere e non offrire in alcun modo il fianco ai diktat a cui oggi la partecipazione a qualunque evento di qualsiasi tipo sottopone chiunque.
    In compenso in questo periodo ho camminato molto e urlato più forte possibile insieme a tutti coloro che continuano a ribadire fermamente che il mondo verso cui ci stanno spingendo è ben lontano da quello che siamo disposti ad accettare e che “la gente come noi non molla mai”. E devo dire che in piazza ho sempre trovato persone dall’animo pulito di ogni età e ogni estrazione culturale o sociale, completamente diverse da ciò che l’informazione sta cercando di dipingere.
    Per quanto riguarda i miei progetti personali, invece, in un angolino della mia mente ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto concludere il percorso de “L’uomo a pedali” provando a portare il libro nel luogo (e nel modo) in cui il protagonista del romanzo avrebbe voluto, ma a questo punto credo sia evidente che la testa e le gambe sono ormai altrove e che le condizioni sono parecchio cambiate. Credo che anche il protagonista del romanzo capirà. Poi comunque è naturale che prima o poi arrivi il momento in cui ogni libro deve continuare la propria strada indipendentemente dall’autore.

    tutti i miei no.
  • “L’uomo a pedali” secondo Stefano Matteo Tagliavanti

    I libri sono una cosa strana: seguono un percorso tutto loro e vivono per sempre nella loro realtà. Forse è anche questa la loro forza. Così, nel cuore di questo autunno sempre più incerto, “L’uomo a pedali” torna a far parlare di sé grazie al giovane blogger Matteo Stefano Tagliavanti che l’ha recensito in modo lusinghiero sulla propria pagina definendolo come “una storia che non verrà dimenticata facilmente”.

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    “L’uomo a pedali” secondo Stefano Matteo Tagliavanti
  • resistiamo.

    Viviamo giorni drammatici. Forse i più drammatici della nostra storia democratica. Giorni in cui tutta la catena di valori e diritti su cui si basa il nostro poterci definire uno Stato di Diritto sta subendo una spallata importante che rischia di incrinarla definitivamente.
    Cerchiamo di resistere ancora. Tutti insieme. Ognuno come può.
    A quanti non sono d’accordo mi sento di consigliare solo di riflettere sul fatto che, quando si apre una porta, occorre pensare a tutto ciò che da quel varco potrà poi passare.

    p.s. Un abbraccio in particolare a chi si sta trovando costretto a compiere le scelte più difficili.

    resistiamo.
  • “L’uomo a pedali” su Mondo Mamme

    Anche in un momento in cui il mondo sta vivendo derive drammatiche accadono piccole cose liete ed è giusto menzionarle. Così, dopo avere dato spazio qualche giorno fa ad “Alice”, oggi il blog Mondo Mamme ha consigliato anche “L’uomo a pedali”.

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    “L’uomo a pedali” su Mondo Mamme

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