-
di nuovo a Milano con Paolo Pelizza
Una delle tante cose che la strada ti insegna è che ci sono momenti in cui inseguire i tuoi obbiettivi e altri in cui metterti in testa al gruppo a tirare per aiutare un amico a raggiungere i suoi.
Giovedì (22 luglio), alle 19.30, sarò all’ArtRockCafé di Milano (via Giulio Romano, 31) per accompagnare nuovamente Paolo Pelizza in una presentazione del suo romanzo “Il sangue di Tommaso”, di cui come molti sanno ho anche scritto la prefazione.
Il romanzo, come ho raccontato nei post delle scorse settimane, è un noir dalle tinte estremamente umane e introspettive decisamente ricco di spunti di riflessione, per cui discuterne con l’autore è sempre un grande piacere e un momento di arricchimento personale. -
resistenza alla resilienza
“Resilienza” è un termine che negli ultimi anni è diventato particolarmente di moda, ed è una delle parole che trovo più nocive.
“Resilienza” significa fondamentalmente adeguarsi. Significa farsi andare bene qualunque cosa piova dall’alto ringraziando e sorridendo sempre e comunque. Significa credere all’infinito a quelli che spergiurano che “andrà tutto bene” e piegarsi a tutto pur di non mettere a rischio il proprio metro quadro di serenità anestetica. Significa mangiare anche gli escrementi, casomai venissero serviti, raccontando a sé stessi che non sono poi così diversi dal cioccolato.
La resilienza è proprio l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo periodo. Abbiamo invece un disperato bisogno di resistenza. Abbiamo bisogno di saper incassare i colpi, stringere i denti e andare avanti senza piegarci. Abbiamo bisogno senso critico e di tornare ad avere voglia di rovesciare i tavoli. -
“L’uomo a pedali” su La Lettura Che Ti Salva
Sono giorni in cui l’afa trasforma ogni colpo di pedale in un’agonia. Nonostante questo, “L’uomo a pedali” continua a muovere qualche passo lungo il suo percorso.
Oggi il blog “La Lettura Che Ti Salva” ha parlato del romanzo definendolo come “una lettura intensa e molto riflessiva“. -
il romanzo di Massimo Bissaro e Angelo Pageti
Ho conosciuto Massimiliano Bissaro e Angelo Pageti qualche anno fa, quando mi contattarono per chiedermi un parere sui loro racconti. Ho avuto con entrambi alcuni bei confronti nel corso del tempo e, anche per questo, mi fa davvero piacere sapere che hanno finalmente pubblicato a quattro mani il loro primo romanzo intitolato “Tratto da una storia. Vera”.
Il primo frutto letterario della loro collaborazione è un bel libro: leggero, scorrevole e deliziosamente sincero. Un romanzo che si legge tutto in un fiato e che lascia nel palato un sapore piacevolissimo, fra malinconia e romanticismo senza tempo, oltre a uno strano desiderio di visitare i luoghi in cui è ambientata la vicenda. La storia raccontata è quella di un ventenne autentico e sensibile alle prese con i suoi dubbi e con un’avventura decisamente particolare che lo aiuterà a capire molte cose e a decidere la direzione da dare alla sua vita.
Complimenti di cuore a Max e Angelo! -
gli ascolti di luglio 2021
I tormentoni estivi sembrano diventare di anno in anno sempre più brutti. Se è vero che, come sosteneva Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”, evidentemente tutto torna.
Per non fossilizzarci sulla bruttezza, sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio articolo mensile dedicato ai consigli musicali. Questa volta parlo de La Municipàl, Il Cairo, Cmqmartina, I Ministri e la compilation tributo a Babalot organizzata dai ragazzi di Trovarobato. -
“L’uomo a pedali” su Il Profumo Delle Pagine
Con l’afa di queste prime settimane d’estate può capitare di faticare a tenere il passo di tutto ciò che succede. Il viaggio de “L’uomo a pedali” comunque continua ad attraversare paesaggi sempre diversi e un paio di giorni fa anche il blog letterario Il Profumo Delle Pagine ha dato spazio al romanzo definendolo come “una lettura diretta, precisa, carica di significato e molto molto intensa”.
Visto che mi dimentico sempre di dirlo, ne approfitto per ricordare che il romanzo è ordinabile ovunque sia in formato cartaceo tradizionale che in ebook (quest’ultimo al prezzo di 1 euro circa). -
“L’uomo a pedali” a La 111 – Ciclopedalata Fra I Castelli
Domenica (27 giugno) ho avuto il piacere di partecipare a “La 111 – ciclopedalata fra i castelli”: una bella pedalata a scopo benefico fra le province di Bergamo, Cremona e Brescia.
Sono stati 104 km su un percorso pressoché tutto pianeggiante ma comunque divertente, accompagnati da un’atmosfera estremamente amichevole e informale.
In questo video c’è un piccolo resoconto di come è andata, con tanto di breve visita alla mostra dedicata a Marco Pantani. -
ventottogiunoduemilaventuno
Sono nato nell’estate di Ustica e della strage di Stato alla stazione di Bologna. Forse anche per questo mi hanno sempre fatto tenerezza i tentativi di etichettare in modo dispregiativo chiunque tenti di porsi domande sull’attendibilità delle verità ufficiali, come se non fossimo il Paese di Piazza Fontana, di Gladio, della P2 o dei legami fra mafia e politica.
Nonostante questo, per quasi tutta la mia vita ho pensato di vivere in un’epoca tranquilla, quasi piatta: un’epoca in cui i concetti di libertà si erano più o meno stabilizzati, in cui le ideologie non avevano più peso e in cui i grandi conflitti sociali si erano ormai consumati. Per lo stesso motivo ho sempre sorriso degli spauracchi sbandierati periodicamente negli anni scorsi: pupazzetti di regime additati a potenziali mostri per racimolare qualche consenso.
Mai avrei immaginato di ritrovarmi, a 41 anni, alla vigilia di un crollo così epocale, con il concetto stesso di essere umano sul punto di essere del tutto rivoluzionato, con le idee di democrazia, di Stato di diritto e di politica ormai sacrificate sull’altare dell’ultracapitalismo e con persino la chiesa cattolica appesa al filo flebile di un novantenne chiuso nelle sue preghiere. Mai mi sarei immaginato di ritrovarmi a un passo da una serie di tracolli così tragici, rapidi ma al tempo stesso silenziosi, presentati e accolti dalle masse con un positivismo grottesco basato su slogan degni dei peggiori imbonitori televisivi, come se anche il pensiero razionale fosse ormai moribondo.
Cosa accadrà nei prossimi mesi non lo posso sapere. Di certo molto del nostro futuro dipende dai “no” che avremo la forza di dire, anche a costo di qualche rinuncia. Occorre continuare a resistere sul piano umano e culturale nonostante l’ignavia dell’attuale classe intellettuale e politica. Dopodiché vedremo…
Sto invecchiando male, lo so. Ma il peggio deve ancora venire. -
“Il sangue di Tommaso” di Paolo Pelizza
“Il sangue di Tommaso” di Paolo Pelizza è un romanzo che mi ha colpito parecchio. Mi ha colpito perché si presenta come un noir e, in effetti, si basa su un intreccio poliziesco estremamente intrigante e ben strutturato, ma credo sia soprattutto un romanzo fortemente introspettivo che scava nelle miserie umane di ciascuno di noi, nelle condanne senza appello che ci sappiamo autoinfliggere e nei sensi di colpa che ci condizionano fino a farci perdere il contatto con noi stessi.
È una storia potente, dolorosa e ricca di sfaccettature e di vita. Mi ha fatto davvero molto piacere poterne scrivere la prefazione e sono stato lietissimo di affiancare Paolo al Twelve di Milano in occasione della presentazione ufficiale del libro.
Quella di ieri è stata una serata piacevole, informale e soprattutto capace di concentrare attorno a Paolo Pelizza e al suo romanzo una mole di affetto e attenzione tanto enorme quanto meritata. Una bella serata estiva di chiacchiere all’aperto arricchita dalle incursioni dell’amico poeta Massimiliano Morelli, del “presidente” Claudio Formisano e della libreria “Covo della ladra”, proprio nel cuore di quella Milano che il “Il sangue di Tommaso” ritrae in modo spietato in ogni sua contraddizione. -
“Il sangue di Tommaso” a Milano
Qualche mese fa ho avuto il piacere di leggere in anteprima il romanzo d’esordio del mio amico Paolo Pelizza. Si tratta di un noir dalle tinte estremamente introspettive che mi ha colpito parecchio e che sa scavare in modo doloroso nei meandri dell’animo umano.
Del libro, intitolato “Il sangue di Tommaso”, avrò sicuramente modo di parlare in modo più diffuso nei prossimi giorni ma nel frattempo non posso non anticipare tre cose:
La prima è che l’1 luglio il romanzo uscirà ufficialmente e da quella data sarà quindi disponibile in tutte le librerie.
La seconda è che il libro sarà accompagnato da una mia prefazione che sono stato davvero lieto e onorato di scrivere.
La terza è che giovedì (24 giugno) sarò a Milano, al Twelve Cafè (Piazzale Brancaleone, 10), per presentarlo ufficialmente insieme allo stesso Paolo Pelizza. L’incontro inizierà alle 20.45 e con noi ci sarà anche l’amico poeta Massimiliano Morelli. -
“L’uomo a pedali” alla Berghem Mola Mia
“Vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante”: così recita una frase de “L’uomo a pedali“, e devo dire che la Berghem MolaMia di quest’anno è stata una bellissima conferma di questo pensiero, anche se, per quanto mi riguarda, già il fatto di essere riuscito ad arrivare al traguardo dopo un percorso così impegnativo in una giornata così calda rappresenta una bella vittoria.
La Berghem MolaMia è una manifestazione bellissima non solo sul piano sportivo: a renderla così affascinante, oltre alla bellezza dei paesaggi attraversati e all’organizzazione sempre impeccabile e precisissima, è prima di tutto l’atmosfera estremamente familiare e accogliente che si respira dal primo all’ultimo istante.
In questo video c’è un piccolo resoconto di come è andata… -
“L’uomo a pedali” secondo Le Sorelle D’Inchiostro
“Una storia intensa, scorrevole e ricca di spunti di riflessioni” e “una lettura ricca di emozioni“: con questi aggettivi il blog “Le sorelle d’inchiostro” definisce “L’uomo a pedali” in una bella recensione pubblicata proprio ieri.
Come dicevo, è un periodo intenso in cui diverse persone stanno continuando ad appassionarsi alla storia di Sergio. E per fortuna la strada da fare è ancora parecchia… -
tre mesi a pedali
Per gli amici musicisti, non posso non segnalare che c’è tempo fino alla fine di giugno per iscriversi alla nuova edizione di Rock Targato Italia. La novità di quest’anno è che l’iscrizione è completamente gratuita e che per accedere alla prima selezione è sufficiente inviare un video con due vostre canzoni suonate dal vivo (anche semplicemente in sala prove o in salotto). Tutte le indicazioni si possono trovare sul sito: www.rocktargatoitalia.eu
Il mio profondo legame con Rock Targato Italia, che quest’anno arriva alla 33^ edizione, credo sia noto da sempre, un po’ perché ho trascorso l’adolescenza ad ascoltare musica che ha avuto a che fare con quel palco e un po’ perché sono passati ormai vent’anni dalla prima volta in cui mi sono seduto al tavolo della giuria del concorso e i ragazzi dello staff sono ormai per me una seconda famiglia. Credo sia una delle poche cose genuine rimaste nel mondo della musica odierna.
Approfitto per ricordare anche che sul canale YouTube della stessa Rock Targato Italia si possono trovare sempre i video delle mie chiacchierate con Francesco Caprini per ascoltare dalla voce di Francesco i suoi ricordi e il suo punto di vista da protagonista su tutto ciò che è accaduto nel rock italiano dagli anni ’80 a oggi (siamo giunti all’undicesima puntata ma ne arriveranno altre). -
“L’uomo a pedali” su Un Calice Di
Ci sono momenti in cui spingere a testa bassa in salita e altri in cui è si sente il bisogno di rifiatare un po’, magari fermandosi in riva al lago per bere un paio di bicchieri mentre si ripensa alla strada fatta e a quella da fare.
Il blog eno-letterario “Un calice di” ha recensito in modo lusinghiero “L’uomo a pedali“, definendolo “poetico” e soprattutto associandolo a una buona bottiglia di vino bianco spagnolo.
“In questo libro il ciclismo si presenta come metafora di vita“, dice giustamente la recensione. -
gli ascolti di giugno 2021
Si avvicina l’estate, ben presto torneranno anche le zanzare e il mondo continua a galleggiare su promesse palesemente false a cui tutti ormai sembrano voler fingere di credere. Al di là di tutto, sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio articolo mensile dedicato ai consigli musicali. Questa volta parlo di Bachi Da Pietra, Vasco Brondi, Motta e Piume (il nuovo progetto di Giuliano Dottori e Paolo Marrone).
-
quarant’anni senza Rino Gaetano
Esattamente quarant’anni fa, con uno schianto all’alba contro un camion, se ne andava Rino Gaetano.
Qualche anno fa, mentre ero di passaggio a Roma, sono stato “a trovarlo” al cimitero del Verano e ricordo di essere rimasto spiazzato da quanta vita continui a ruotare attorno alla sua tomba. Ci vorrebbe una sua canzone, per raccontare gli incontri surreali di quella breve visita.
Al di là di tutto, a distanza di quarant’anni, le sue canzoni restano ancora vivissime con la loro freschezza, la loro irriverenza verso il potere, la loro capacità di raccontare la realtà quasi prendendosene gioco e il loro sguardo attentissimo sulla società, con quella capacità di cogliere l’importanza di episodi apparentemente secondari e quei versi dalle mille sfumature che forse in alcuni casi non siamo mai nemmeno riusciti a decifrare del tutto. Ciò che per fortuna è invece volato via col vento sono le etichette che per tutta la vita hanno provato ad appiccicargli addosso, perché in questo Paese le cose sono sempre andate così: se sei una mente davvero libera, qualcuno deve per forza cercare di castrarti con qualche “ismo” buttato lì a casaccio. -
“L’uomo a pedali” su Ancora Un Altro Libro
Non ci si ferma. Si continua a salire mettendo un colpo di pedali dietro l’altro. Così ieri è uscita una nuova bella recensione de “L’uomo a pedali” sul blog “Ancora un altro libro“. “La storia di Sergio colpisce e ti entra dentro“, dice l’autrice.
-
il serpentone e il gelato al pistacchio
Una fiaba:
C’era una volta un paese incantato su cui regnava un serpentone mitologico dalle idee piuttosto bizzarre.
Un giorno il serpentone decise che tutti i sudditi del regno avrebbero dovuto vestirsi sempre con tutine aderenti color verde pistacchio e andare in giro saltellando su un piede solo.
«Ma questo è impazzito!» pensarono i sudditi. «Che senso ha? Perché mai dovremmo sottoporci a qualcosa di così bislacco e umiliante?»
Allora il serpentone, dopo essersi consultato con gli stregoni di corte, prese una decisione: stabilì che per i sudditi non sarebbe stato obbligatorio né vestirsi con le tutine color verde pistacchio né saltellare su un piede, ma che comunque chiunque si fosse vestito in qualsiasi altro modo o avesse continuato a camminare su due gambe non avrebbe più potuto entrare nelle gelaterie.
Siccome nel regno tutti erano molto golosi di gelato, i sudditi iniziarono a dirsi: «Beh… se non è un obbligo ma serve per poter mangiare il gelato, tanto vale farlo. Io di certo non rinuncio al gelato per seguire capricci inutili come quello di vestirmi come mi pare o camminare su due gambe. Dopotutto che differenza può fare, vestirsi in un modo piuttosto che di un altro? Oltretutto gli stregoni dicono che saltellare su un piede fa bene».
Da quel giorno il serpentone continuò a imporre regole sempre più strambe, ripristinò lo ius primae noctis e sancì che l’unico gusto di gelato consentito sarebbe stato quello al pistacchio. Ma anche quella volta i sudditi si dissero: «Meglio il gelato al pistacchio che nessun gelato. Poi, se gli stregoni dicono che gli altri gusti fanno male, ci dobbiamo fidare.»
E dire che sarebbe bastato rinunciare subito al gelato per qualche settimana, per far capire al serpentone che i sudditi non erano disposti ad accettare alcun ricatto e continuare così a vivere felici e contenti… -
“L’uomo a pedali” alla Granfondo Laigueglia
La Liguria ha sempre uno splendido sapore, fra il fascino del mare e la bellezza dei paesaggi aspri dell’entroterra contornati di ulivi e piccoli borghi.
La Granfondo Laigueglia è stata un’esperienza affascinante: probabilmente, sia sul piano ciclistico che su quello simbolico, proprio l’ideale per pedalare per la prima volta con un numero attaccato alla schiena con la maglia marchiata “L’uomo a pedali”.
In questo video si può trovare una piccola testimonianza di ciò che è accaduto nei miei due giorni liguri, dalla vigilia della granfondo alla fine della gara. -
“L’uomo a pedali” su Tutti I Racconti
“Anche se ho odiato il personaggio, la lettura l’ho trovata scorrevole e ben fatta, un assaggio di vita quotidiana che affronta la realtà senza fronzoli e ti ricorda che vivere non è una fantasia“: Si conclude così la recensione de “L’uomo a pedali” pubblicata oggi dal blog “Tutti i racconti“. Una recensione che offre un punto di vista interessante sul romanzo, sottolineando come si tratti di “una storia di vita comune, una storia di un uomo che lotta con gli eventi della vita, un uomo che si trascina giorno dopo giorno, ponendosi molte domande.“