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io e Leonardo
Cosa c’entro io con Leonardo? Quando Vanna Mazzei mi ha chiesto di entrare nell’avventura di “Leonardo in cinque voci” me lo sono domandato anche io.
Ho passato parecchio tempo a cercare di scrivere per l’occasione un racconto molto concettuale che parlava della vita, della morte, dell’acqua, del tempo che passa e di un sacco di altre cose. Poi ho mandato tutto a Vanna che, tre giorni prima della riunione in cui avremmo dovuto assemblare lo spettacolo, mi ha detto: «Bello il racconto, ma secondo me dovresti entrare in questo progetto con un approccio completamente diverso. Dovresti fare più la parte del guastatore.»
Aveva ragione. Però io, a quel punto, non avevo idea di cosa scrivere. Per un attimo ho pensato di lasciar proprio perdere il progetto. Poi, quella sera stessa, mi sono ritrovato a ragionare su tre immagini: un ricordo di mio nonno, io che non riuscivo a trovare le parole per esprimere quello che volevo, e la mia gattina che mi girava attorno mentre provavo a buttare giù qualche idea. Il legame con Leonardo si è trovato da sé e da lì tutto ha preso forma in modo spontaneo.
Venerdì si parte con questo nuovo cammino, con quelle mie tre riflessioni fuori luogo che, insieme alle musiche di Jack Anselmi, disturberanno i pensieri di Clara Bartolini, Vanna Mazzei, Cristina Rossi e Ada Eva Verbena. Quella del 12 e 18 aprile (sempre alle 17.30) davanti alla Libreria Bocca di Milano sarà una vera doppia anteprima. -
due chiacchiere con Giulio Casale
Sono stato un grande fan degli Estra fin dalla seconda metà degli anni ’90 e ho sempre avuto un’ammirazione enorme per Giulio Casale, per la sua poetica intransigente e per la coerenza del suo percorso in ogni sua fase. Quando, nel 2001, ho iniziato a scrivere seriamente di musica, Giulio è stato anche il primo artista che mi è capitato di intervistare. Anche per questo, la scorsa settimana, mi ha fatto davvero piacere tornare ancora una volta a intervistarlo per parlare del suo nuovo album, “Inexorable”, ma anche degli anni che stiamo vivendo, della forza delle donne e di molte altre cose. Giulio è sempre un interlocutore magnifico. Un artista puro e un uomo dallo spessore raro.
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gli ascolti di aprile 2019
Torna anche in questo aprile inquieto l’appuntamento mensile con i miei consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta parlo delle nuove uscite dei Tersø, degli Ultimo Attuale Corpo Sonoro e dei Krank.
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uno spettacolo per Leonardo
Quattro magnifiche donne mi hanno trascinato in qualcosa di totalmente inusuale per me: una performance a più voci per celebrare i 500 anni dalla scomparsa di Leonardo da Vinci.
Lo spettacolo s’intitola “Leonardo in cinque voci” e mi vedrà accanto a Clara Bartolini, Vanna Mazzei, Cristina Rossi e Ada Eva Verbena, con l’aggiunta delle musiche di Jack Anselmi. Sarà un vero e proprio caleidoscopio di storie e pensieri in cui ognuno dei protagonisti ha scritto le proprie parti partendo da spunti di Leonardo ma avventurandosi liberamente su percorsi imprevedibili, dando così vita a uno stravagante incrocio di sensibilità e personalità diverse con un approccio molto da artisti di strada.
Il 12 aprile, alle 17.30, lo porteremo in scena in anteprima proprio nel centro di Milano, davanti alla storica libreria Bocca in galleria Vittorio Emanuele, e il 18 aprile replicheremo ancora nello stesso luogo e alla stessa ora. Sono molto curioso dell’effetto che potrà fare. -
i colori della primavera
“Non c’è due senza tre, e il quattro vien da sé”, si diceva una volta. Così, insieme ai ragazzi di Rock Targato Italia, abbiamo realizzato una quarta playlist stagionale intitolata “I colori della primavera” e disponibile su Spotify da oggi.
Questa volta, a dispetto della stagione, è uscito un quadretto abbastanza inquieto ma proprio per questo, a mio modo di vedere, interessante. Dentro ci sono canzoni di Il rumore della tregua, Cieli neri sopra Torino, Massimo Volume, Le capre a sonagli, Gomma, Tersø, L’equilibrio, Tre allegri ragazzi morti, Ultimo attuale corpo sonoro, Nylon, Giulio Wilson, Edda, Marian Trapassi, Krank, Guido Maria Grillo e Silvia Salvagnini.[clicca qui per leggere la presentazione]
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lezione di stile romana
Martedì ero a Roma, al teatro della Garbatella. Sul palco Francesco De Gregori con la sua band. Ospite d’eccezione Antonello Venditti. In una saletta da 230 persone.
È stato bello vedere due artisti che potrebbero tranquillamente campare di rendita avere ancora voglia di mettersi in gioco in un contesto completamente fuori dagli schemi. È stato bello vedere due vecchi amici riabbracciarsi sul palco e spogliarsi da ogni posa, quasi dimenticandosi di essere due monumenti viventi della musica italiana. È stato bello vedere chi è abituato a ben altre folle affrontare la platea di un teatrino parrocchiale con infinito rispetto, entusiasmo e spontaneità. Sentirli cantare insieme “Roma capoccia” poi è stato un autentico tuffo nella storia.
C’è tantissimo da imparare da artisti simili: umiltà, dedizione, consapevolezza e desiderio di mettersi continuamente in discussione. Il talento invece non credo ci sia modo di impararlo, purtroppo. -
gli ascolti di marzo 2019
Marzo è, quasi per definizione, un mese di transizione. Sul sito di Rock Targato Italia torno come da tradizione a suggerire tre bei nuovi dischi per accompagnare questi giorni instabili. Questa volta racconto le nuove uscite di Pacifico, dei Nylon e dei Cieli Neri Sopra Torino.
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parlando di Apriscatole
La serata di “Apriscatole”, nonostante un paio di giustificate defezioni dell’ultimo momento, è andata ben oltre le aspettative. Portare un evento dedicato all’ascolto attento, con musica d’autore e poesia, in un contesto rock come il Legend di Milano era sicuramente una scommessa, ma la risposta è stata splendida con una grande sintonia fra tutte le persone coinvolte e un pubblico attentissimo anche nei momenti più impegnativi.
Artisticamente si sono viste cinque performance di alto livello, con l’eleganza intimista di Icio Caravita, la poesia cruda e intensa di Luca Barachetti, la verve cantautoriale di Andrea Robbiani, le riflessioni mai scontate di Paolo Pelizza e il talento genuino di Luca Il Cairo Zaliani.
Da parte mia, non posso che fare i complimenti a tutti gli artisti coinvolti e ringraziarli per la grande disponibilità e la voglia di esserci che hanno dimostrato. E ovviamente grazie a Francesco Caprinie allo staff di Divinazione per aver ideato tutto questo e avermi voluto al loro fianco.
Un’esperienza assolutamente da ripetere. -
Apriscatole
Martedì 26 febbraio al Legend Club di Milano si terrà un evento particolare, intitolato “Apriscatole”, ideato dal sempre vulcanico Francesco Caprini con il supporto mio e dei ragazzi di Divinazione Milano. Sul palco ci sarà la musica di cinque cantautori molto interessanti dallo stile diversissimo fra loro (Alessandro Centolanza, Andrea Robbiani, Caravita, Luca Zaliani e Qualunque), più le poesie di Luca Barachetti e le riflessioni di Paolo Pelizza.
L’idea è quella di creare qualcosa che possa diventare un vero punto d’incontro fra tutti coloro -pubblico e artisti- che sono stanchi della superficialità di un mondo che pretende di giudicare ogni cosa in venti secondi e hanno voglia di confrontarsi, approfondire, scoprire cose nuove e lasciarsi scoprire a propria volta. Un’idea utopica, lo so, ma è giusto provarci. -
auguri, Gianni!
Oggi Gianni Bugno compie 55 anni.
Bugno è stato il vero eroe della mia adolescenza: lo sportivo che ho più amato in assoluto e, in modo del tutto inconsapevole, con il suo stile elegantissimo, il suo spessore umano prima ancora che sportivo, le sue contraddizioni, le sue fragilità, i suoi “vedremo”, il suo sguardo eternamente perso ben oltre la linea del traguardo e il suo essere stato l’ultimo campione “antico” in un mondo che in quegli anni stava cambiando troppo rapidamente, un primo maestro di poesia.
Ho avuto per anni il suo autografo nel portafogli, finché il cartoncino che lo conteneva è diventato praticamente illeggibile. Qualche giorno fa, in una notte insonne, mi sono perso a riguardare online dei video di sue vecchie corse e continuo a credere ci sia ancora una carica poetica enorme in quello che è stato il percorso sportivo, nei suoi momenti di smarrimento, nel suo modo di stare in sella e nelle sue mille resurrezioni.
Tanti auguri, Campione! -
gli ascolti di febbraio 2019
Sono giorni di silenzi e malanni di stagione, ma tutt’attorno c’è buona musica. Sul sito di Rock Targato Italia torno anche questo mese a consigliare tre bei dischi recenti da ascoltare, puntanto questa volta su tre album che hanno un’importante dignità letteraria oltre che musicale: i nuovi lavori de Il Rumore Della Tregua, Massimo Volume e Caravita.
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i colori dell’inverno in radio
Oggi (martedì 29 gennaio), attorno alle ore 13.30, risponderò a qualche domanda in diretta su Radio Padania. Questa volta però non parlerò di me o dei miei progetti ma solo di buona musica: racconterò la playlist “I colori dell’inverno” e proverò a fare un pochino di luce su quanto di buono si può ascoltare in Italia in questo periodo.
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i colori dell’inverno
Ormai ci abbiamo preso gusto. Dopo “I colori dell’estate” e “I colori dell’autunno”, insieme ai ragazzi di Rock Targato Italia abbiamo creato una terza playlist, “I colori dell’inverno“, disponibile su Spotify da oggi.
Credo sia una bella fotografia di quanto di buono si può ascoltare in Italia in questi mesi spaziando fra rock, canzone d’autore, new-wave, punk, elettronica e pop. Dentro ci sono canzoni di Caso, Galoni, Giulio Casale, Qualunque, Ground Control, Giorgio Canali, Francesco Sbraccia, La rappresentante di lista, Roberto Casanovi, Amandla, Mercalli, Diaframma, Magar, Simona Norato e Tum. -
gli ascolti di gennaio 2019
In quale direzione soffi il vento in questo 2019 lo devo ancora iniziare a capire. In attesa di scoprirlo, però, riprendiamo qualche vecchia consuetudine suggerendo tre bei dischi sulle pagine di Rock Targato Italia. Oltretutto mi fa piacere inaugurare l’anno parlando di tre album davvero belli e importanti: le nuove uscite di Galoni, Giulio Casale e Organico Ridotto.
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vent’anni senza Fabrizio
Vent’anni fa ci lasciava Fabrizio De Andrè. Avrei voluto scrivere qualcosa su di lui ma di parole se ne stanno spendendo già tante in queste ore e probabilmente Fabrizio sarebbe il primo a essere irritato dall’immagine accomodante ed educlorata di lui che stanno tramandando i media, così lontana dall’anarchico controverso e irrequieto che era. Per questo ho pensato di lasciare da parte qualunque discorso e ricordarlo semplicemente ripescando il video del piccolo omaggio che ho provato a rendergli un mese fa sul palco del Legend di Milano recitando a mio modo le parole di uno dei suoi brani più crudi e dolorosi. Un omaggio imperfetto, sentito ed emozionato.
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aspettando il 2019
I bilanci non li ho mai saputi fare ma, per qualche motivo inconscio, alla fine di ogni anno sento sempre una vocina che mi sussurra all’orecchio che è necessario provare a tracciarne uno.
Il 2018 è stato un anno in cui ho l’impressione di avere camminato a passi lentissimi, come quando avanzi su un lago ghiacciato cercando a ogni movimento di capire dove mettere i piedi. Però ci sono state diverse cose interessanti e i cinque racconti della serie Storie Contromano hanno tracciato una via che sicuramente, quando sarà necessario, proseguirà.
Dal 2019 non ho proprio idea di cosa aspettarmi. Di certo, se c’è un proposito da fare, mi piacerebbe ritornare a scrivere con un po’ più di continuità, che è la cosa che, a dispetto delle apparenze, negli ultimi anni mi è mancata maggiormente. -
buon Natale 2018!
“Fa bene a momenti tornar bambini, e più che mai a Natale, ch’è una festa istituita da Dio fattosi anch’egli bambino.” (C.Dickens)
Buon Natale a tutti! -
“Annarella” al Legend
Mercoledì scorso la mia performance al Legend di Milano si è conclusa così: con un piccolo sentitissimo omaggio a Giovanni Lindo Ferretti e ai CCCP. “Annarella” è sempre un gioiellino di pura emozione.
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reinterpretando i miei maestri
Ci sono periodi in cui sento il biogno di staccarmi un po’ dai miei personaggi e dalle storie che racconto abitualmente. Così il ritrovarmi a partecipare a una manifestazione come quella del 12 dicembre al Legend di Milano è stata una bellissima occasione per lasciare da parte i miei scritti e costruire uno spettacolo completamente nuovo affidandomi alle parole dei miei maestri, reinterpretando a mio modo testi di Piero Ciampi, di Fabrizio De André, di Giulio Casale e di Giovanni Lindo Ferretti.
La serata è stata, come previso, una vera festa con tanti amici vecchi e nuovi, e mi ha fatto davvero piacere ritrovare l’intelligenza di Jack Anselmi, l’intransigenza di Paolo Pelizza, la purezza di Alia, la poesia cruda di Massimiliano Morelli e Tony Balsamo, il virtuosismo vocale di Andrea Devis, l’energia della Massimo Francescon Band, la spontaneità de Lo Stato delle Cose, il talento di Giò Manzoni e anche l’inaspettata verve di Guajiro. È stata davvero una preziosa boccata d’ossigeno e un importante momento di scambio e condivisione. -
1958-2018: la nuova compilation di Rock Targato Italia
Sulla bella serata di mercoledì al Legend devo ancora riordinare le idee. Nel frattempo però su IlGiorneleOff è stato pubblicato un articolo in cui presento la nuova compilation di Rock Targato Italia (in uscita fra una settimana): s’intitola “1958-2018: sessant’anni di rock italiano” e rappresenta una sorta di ponte fra i pionieri della prima ondata rock’n’roll che scosse il nostro Paese a partire dalla fine degli anni ’50 (Celentano, Tony Dallara, I Campioni, Battiato, Tenco e Jannacci) e i protagonisti dell’ultima edizione del concorso.