Autore: rob

  • dieci anni sul palco

    Il 28 novembre di dieci anni fa, presentando “Tutto passa invano”, salivo per la prima volta su un palco per raccontare le mie storie. Il palco era quello del Goganga di Milano e con me c’erano i Dilaila, che avevano accompagnato una parte significativa di una mia vita precedente e che mi faceva piacere avere accanto in quel momento.
    Di quella serata ricordo soprattutto che ero tesissimo, impacciato e del tutto incapace di gestire le emozioni, anche se in quello che tentavo di fare c’erano già alcune delle spore di ciò che ho poi sviluppato negli anni successivi.
    Da allora, nel corso di questi dieci anni, si sono susseguiti un centinaio di eventi, di cui 41 dopo l’uscita dell’ultimo romanzo. Credo di avere lavorato moltissimo, da allora, per trovare una mia dimensione sul palco e sono sicuro che in questi ultimi anni raccontare le mie storie davanti a un pubblico sia stata la cosa che mi ha dato il maggiore senso di libertà e mi ha fatto sentire maggiormente vivo. Ancora più della scrittura in sé.

    dieci anni sul palco
  • Firenze lo sai

    Passeggiando per Firenze mi rendo conto che, alla sesta volta in cui mi capita di passare dal capoluogo toscano negli ultimi anni, ci sono strade che iniziano ad apparirmi familiari e, allo stesso modo, mi sono ormai familiari molti dei volti che frequentano abitualmente gli incontri artistici organizzati da Marzia Carocci sempre immersi in un’atmosfera piacevolmente caotica.
    Era tanto che non mi capitava di dover preparare una nuova performance che non fosse legata ai brani che mi hanno accompagnato durante i tanti spettacoli fatti portando in giro “Alice”, e devo dire che farlo mi ha trasmesso davvero delle sensazioni positive e mi ha lasciato delle belle emozioni.
    Firenze mi ha accolto anche questa volta in modo estremamente sereno, ma soprattutto è stato bello riabbracciare vecchi amici e ritrovare, oltre alla stessa Marzia, la gentilezza di Annamaria Dulcinea Pecoraro, la simpatia del grande Roby Bruno, l’umiltà del bravissimo Alfredo Biagini (Il Bottega) e confrontarsi con poetesse come la sempre solare Hebe Munoz o la spontanea Enza Spagnolo così come con narratori come il carismatico Daniele Locchi o il giovane irrequieto VantaBlack.

    Firenze lo sai
  • tradizioni autunnali

    Anche nei momenti di relativo silenzio ci sono inviti che non si possono rifiutare. E’ il caso, per quanto mi riguarda, dell’annuale incontro artistico organizzato da Marzia Carocci a Firenze che per me è ormai diventato una vera tradizione.
    Dunque, domenica (19 novembre) sarò ancora una volta ospite di Marzia e della sua associazione al Circolo Vie Nuove di Firenze. Sarà come sempre un grande punto di incontro fra poeti, scrittori, pittori e artisti di ogni genere, con una miriade di brevissime performance, presentazioni e letture che si susseguiranno per tutto il pomeriggio (si inizia alle 15 e il tutto dovrebbe concludersi verso le 20).
    All’interno dell’incontro sarà presentata anche una nuovissima antologia curata dalla stessa Marzia Carocci che s’intitola “Il respiro delle parole” e contiene, fra le altre cose, anche un mio brevissimo racconto.

    tradizioni autunnali
  • donne rock

    Scribacchiare di musica, in attesa di mettere meglio a fuoco le idee sul futuro, è sempre un diversivo piacevole.
    Oggi sul sito di Rock Targato Italia è uscito un articolino in cui racconto tre donne rock: Alteria, Angela Baraldi e La Rappresentante Di Lista.

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    donne rock
  • due parole su Omar Pedrini

    Omar Pedrini voglio bene fin dai tempi in cui, quando avevo una quindicina d’anni, lo vedevo un po’ come il fratello maggiore che ti sussurra che andrà tutto bene e ti suggerisce i libri da leggere o i dischi da ascoltare.
    Sul sito di Rock Targato Italia è possibile leggere una mia recensione del suo concerto della scorsa settimana a Milano.

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    due parole su Omar Pedrini
  • “Tutto passa invano” dieci anni dopo

    Nell’ottobre di dieci anni fa usciva “Tutto passa invano”, il mio primo libro.
    “Racconti come pezzi di un mosaico dai contorni sfocati” recitava la sinossi. Per me quella pubblicazione doveva rappresentare una sorta di atto catartico: la risposta all’esigenza, in un periodo di grandi cambiamenti personali accompagnati da parecchia confusione, di provare a fare un po’ di ordine dentro di me fissando nel tempo una serie di raccontini che giravano da anni fra i miei quaderni. Davvero non mi aspettavo che quella sarebbe stata la scintilla iniziale di un percorso che con i romanzi successivi sarebbe diventato così bello e importante. Non mi aspettavo nemmeno che ci sarebbero stati dei romanzi successivi, in realtà. E non mi aspettavo neanche che molti dei frammenti di vita intrappolati in quelle pagine, nel corso dei dieci anni successivi, proprio grazie al cammino iniziato con quella pubblicazione, mi si sarebbero ripresentati davanti dandomi modo di chiudere alcuni conti che avevo lasciato in sospeso.
    Ora quel libro non esiste praticamente più, tanto che io stesso ne ho una sola copia ormai sgualcita. Mi sono chiesto diverse volte, in questi ultimi mesi, se fosse il caso di celebrare in qualche modo questo decennale, magari ripubblicando sul web i racconti oppure inventandomi uno spettacolo speciale in cui rileggere quelle storie, ma alla fine credo che il modo migliore per celebrarlo sia rispettare quello che era l’intento originario: lasciare quelle parole al passato e guardare oltre.

    “Tutto passa invano” dieci anni dopo
  • ascolti autunnali

    L’autunno, con i suoi colori e le sue ombre, è ormai entrato nel vivo.
    Sul sito di Rock Targato Italia è possibile leggere un articolo in cui consiglio tre bei dischi appena usciti che mi sembrano particolarmente adatti ad accompagnare le inquietudini delle prime nebbie autunnali: “Le promesse del mondo” di Flavio Giurato, “Con ghiaccio” di Giovanni Succi e “Il rito della città” di Francesco Pelosi.
    Potete leggerlo su: www.rocktargatoitalia.it

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    ascolti autunnali
  • Como, Allineamenti, Side Festival

    Sono passati poco più di tre mesi dall’ultimo spettacolo del lunghissimo tour che ha seguito l’uscita di “Alice”, ma sotto molti aspetti a me sembra quasi un’altra vita.
    Domenica sera ho avuto modo di tornare a raccontare una delle mie storie a Como, al Museo Giovio, nello spazio dedicato ad Allineamenti all’interno della nuova edizione del Side Festival, ed è stato davvero bello far rivivere uno dei miei personaggi in un contesto così intimo e suggestivo, con la platea raccolta in cerchio in assoluto silenzio a fine serata.
    Allineamenti continua a confermarsi una realtà molto positiva: ragazzi giovanissimi pieni di idee, di entusiasmo e di desiderio di creare degli spazi vitali di condivisione artistica e umana. E’ sempre un piacere portare il mio piccolo contributo ai loro eventi.

    p.s.: fra le tante cose viste e sentite nel corso del festival, sono rimasto particolarmente colpito da Roberto Casanovi: cantautore esordiente dotato di una grande sensibilità e di una scrittura pulita pervasa da una malinconia cristallina che mi ha affascinato.

    Como, Allineamenti, Side Festival
  • finali di Rock Targato Italia 2017

    Rock Targato Italia, oltre a essere un marchio che ha segnato la storia della musica alternativa italiana, è davvero una famiglia. Lo si percepisce dai dettagli: dall’atmosfera che si respira durante le serate, dall’accoglienza riservata a chiunque vi si avvicini con qualunque ruolo, dall’alchimia che si crea al tavolo della giuria, dalle piccole attenzioni, dai rapporti che si allacciano e dalle lunghissime chiacchierate a fine serata con gli artisti in concorso o con gli altri giurati.
    Anche quest’anno far parte della giuria delle finali nazionali è stata un’esperienza più che positiva. Sono state tre serate densissime, piene di proposte musicali interessanti ma anche di energie vitali, nuove conoscenze e bellissimi scambi di idee.
    E’ sempre un piacere enorme e un onore potermi immergere in quel mondo e sentirmi parte di una storia così lunga, importante e sincera.

    finali di Rock Targato Italia 2017
  • Rock Targato Italia 2017 e 2018

    Dal 2 al 4 ottobre avrò ancora una volta il piacere di fare parte della giuria delle finali nazionali di Rock Targato Italia che si terranno al Legend Club di Milano. Sarà ovviamente, come sempre, un onore poter dare il mio piccolo contributo a un marchio che ha segnato davvero la storia della musica alternativa italiana dagli anni ’80 a oggi.
    Per l’occasione mi sembra giusto ricordare che rimangono pochi giorni per potersi iscrivere alla prossima edizione del concorso. Avendo vissuto molto da vicino diverse serate delle ultime edizioni, mi sento di dire che può essere davvero una bella esperienza sia umana che artistica per tutti i musicisti esordienti.

  • e adesso?

    E adesso cosa succederà? Sinceramente non ne ho la più pallida idea.
    Solo un paio di mesi fa si è chiuso definitivamente quello che è stato il capitolo più denso e gratificante di tutto il mio percorso. Un capitolo che mi ha assorbito completamente negli ultimi anni, che mi ha dato moltissimo e di cui credo restino delle belle tracce, anche se ora ho bisogno di staccarmene un po’.
    Ripartire da zero dopo un’avventura così lunga, sentita e significativa non è facile ma, per fortuna, non ci sono scadenze prefissate e non c’è nessuna fretta di fare per forza qualcosa. C’è sicuramente il desiderio di non fermarsi e ci sono delle idee vaghe che iniziano a ronzarmi in testa. C’è la voglia di tornare, in qualche modo, a raccontare altre storie e dire cose nuove. Ma c’è anche il bisogno di riordinare le idee e di trovare con la massima tranquillità le strade, le storie, i tempi e le forme giuste per esprimere qualcosa di vero che possa lasciare un qualche segno.
    Sicuramente delle piccole cose continueranno a succedere e se ne parlerà. Per tutto il resto vedremo…

    e adesso?
  • Sestri Levante

    …così ho detto ai soldati che non c’è più battaglia,
    moti scrivono a casa, qualcuno se la squaglia…

    (da “Sestri Levante”, Roberto Vecchioni)

    La Liguria per me è una specie di rifugio costellato di angoli capaci di trasmettermi un bel senso di quiete. Non so se sia per via del paesaggio impervio dei colli che si scontra l’infinita libertà del mare, oppure per il fascino dei piccoli borghi, delle scogliere, dei vicoli e delle spiaggette più nascoste, ma mi piace, nei momenti pieni di cambiamenti come questo, nascondermi lì per qualche giorno respirando quella sensazione di pace e provando a non farmi trovare nemmeno da me stesso.

    Sestri Levante
  • radio Mosul

    Sono ormai diversi anni che come sfondo del desktop del mio pc ho una foto di Giovanni Lindo Ferretti. L’ho scelta e non l’ho mai tolta perché, quando sto per mettermi al lavoro, mi fa sempre bene ritrovarmi davanti qualcosa che mi ricordi quanto sia necessario rimanere fedeli solo a se stessi, sviluppare un proprio pensiero uscendo dagli schemini preconfezionati e proseguire sempre lungo la propria strada fregandosene del rumore di fondo.
    Qualche giorno fa l’ho rivisto dal vivo per l’ennesima volta e l’ho trovato come sempre illuminante e tremendamente necessario. Una delle tante cose che ammiro di questa fase del suo percorso è la capacità di spostare completamente gli equilibri del discorso e dire cose pesanti semplicemente giocando con le sfumature, cambiando una parola nel ritornello di una vecchia canzone o aggiungendo tre versi apparentemente improvvisati in coda a qualche strofa.
    Il Ferretti di oggi, con la sua coerenza, la sua lucidità affilata e la sua intransigenza, continua a confermarsi un faro di cui c’è infinitamente bisogno: un artista dallo spessore umano enorme e un pensatore profondo e attento come non se ne sentono quasi più, in questo mondo fin troppo pieno di menti pigre e intellettualini di regime schierati sempre dalla parte “giusta”. Credo che quella foto resterà al suo posto ancora per un bel po’ di tempo.

    radio Mosul
  • il caldo picchia in testa e al cuore

    Il caldo picchia in testa e al cuore, scioglie gli affetti e forse li fa cambiare”: ogni anno, quando si avvicina il periodo delle ferie estive, inizia a rimbalzarmi in testa questa vecchia canzone dei Diaframma e forse, per mille ragioni, quest’anno la sento più che mai.
    Come è ovvio che sia, con l’afa che intorpidisce i pensieri, non c’è molto da dire in questi giorni. I progetti per il futuro sono una pagina ancora completamente bianca e le idee da riordinare sembrano davvero parecchie. Ma non c’è fretta. Prima di tutto c’è bisogno di staccare la spina per qualche settimana e abbandonarsi placidamente a questa sottile apatia. In fondo lo diceva anche la canzone: “Caldo! Non vale la pena, ricominciare con questo caldo…
    Che sia per tutti un agosto pacifico e rigenerante.

    il caldo picchia in testa e al cuore
  • Rock Targato Italia 30

    I miei debiti personali verso Rock Targato Italia, come ho detto più volte, sono molti: nascono con i tanti artisti da loro lanciati che hanno fatto parte del mio percorso e dei miei ascolti fin da quando ero adolescente, e si completano col supporto enorme che mi hanno dato, sia umanamente che ospitandomi spesso sui loro palchi, negli ultimi due anni e mezzo. Ma probabilmente non finiscono nemmeno lì.
    Torno a ribadirlo per dire due cose:
    La prima è che in questi giorni ho iniziato ad ascoltare i 21 artisti finalisti di quest’edizione del concorso per scrivere delle mini presentazioni che verranno via via pubblicate sul sito della stessa Rock Targato Italia. Mi piace sempre ascoltare musica nuova e anche questa volta ci sono delle cose interessanti.
    La seconda è che sono aperte le iscrizioni all’edizione del prossimo anno, che sarà oltretutto la trentesima e quindi avrà inevitabilmente un sapore speciale. Per chiunque faccia musica a qualunque livello credo possa essere un’esperienza davvero interessante e potenzialmente importante.
    Il sito di riferimento per tutto quanto è: www.rocktargatoitalia.eu

  • un pensiero per Charlie

    La vicenda di Charlie Gard mi sta mettendo una tristezza infinita. Davvero non mi capacito che per qualcuno possa essere meglio lasciar morire soffocato un bambino di undici mesi piuttosto che sottoporlo a un trattamento che, per quanto possa essere sperimentale e avere una possibilità su un milione di riuscire, rappresenta pur sempre un filo flebile di speranza. Non mi piace questo voler a tutti i costi uccidere la speranza. Non ce la faccio ad allinearmi alla visione puramente matematica e utilitaristica della vita umana che sta alla base di decisioni come questa. E ancora di più mi fanno incazzare quelle parti politiche che sbandierano sempre lo slogan “libertà di scelta” ma in questo caso, a fronte di una scelta chiara dei genitori di questo bambino sul voler tentare ogni strada possibile, gettano la maschera schierandosi contro di loro.
    Produci, consuma, crepa”, urlavano provocatoriamente i CCCP una trentina d’anni fa, ed evidentemente sono stati profetici: per il pensiero dominante del nostro tempo, se non puoi produrre e soprattutto consumare, devi solo crepare. Se non rientri nello standard del bello, sano, felice e vincente, puoi anche considerarti “non degno” di vivere. E, no, non ce la faccio proprio ad allinearmi a una visione della vita così misera e priva di profondità.

    un pensiero per Charlie
  • Paolo Benvegnù

    Ogni tanto mi diverte ancora scrivere di musica, specie quando si tratta di riflettere su artisti verso cui nutro una certa ammirazione.
    Paolo Benvegnù è un vero maestro di eleganza: uno che sa scrivere canzoni fortemente evocative e che ha saputo creare una propria cifra stilistica personale, poetica e suggestiva.
    Sul sito di Rock Targato Italia è possibile leggere questo mio articolo sul suo concerto di domenica scorsa al CarroPonte di Sesto San Giovanni (MI).

    [clicca qui per leggere l’articolo]

    Paolo Benvegnù
  • l’ultimo spettacolo

    Venerdì sera dal palco allestito in piazza San Francesco a Biassono c’era una vista incredibilmente suggestiva, oltre che sulla piazza stessa, su un cielo di un colore stupendo illuminato da una luna d’argento che sembrava guardarmi proprio dritto negli occhi. In alcuni momenti ho avuto l’impressione di lanciarle proprio verso quella luna e quel cielo, le mie parole, ed è stata davvero una bella emozione.
    E’ difficile aggiungere qualcosa a una serata in cui di parole ne ho dette parecchie. E’ stato uno spettacolo di un’ora e un quarto in cui credo di avere condensato e riassaporato tutte le sensazioni che hanno segnato la storia di “Alice” e il lungo percorso che la ha accompagnata in questi anni, e penso sia stata davvero la degna conclusione di questa magnifica avventura.
    E’ stato bello. Davvero. Bello, intimamente necessario e meravigliosamente vitale.

    l’ultimo spettacolo
  • estate in piazza a Biassono

    Ci siamo quasi. Domani (7 luglio), a Biassono (MB), porterò per l’ultima volta in scena “Alice” e festeggeremo la fine di un lungo viaggio. Sarà uno spettacolo speciale, che spero possa condensare il senso di tutto ciò che c’è stato in questo splendido percorso. Ma sarà, come detto, soprattutto una festa con tutto ciò che serve per stare bene in una serata estiva: ottima birra, gelato artigianale, buon cibo, una piazza tranquilla chiusa al traffico per stare insieme sotto le stelle e qualche storia da ascoltare.

    altri dettagli sulla pagina facebook dell’evento

    estate in piazza a Biassono
  • seguendo il coniglio

    I coniglietti mi fanno compagnia nelle mie passeggiatine serali nei boschi qui attorno. A volte mi guardano curiosi nascosti nell’erba e altre volte qualcuno si concede di accompagnarmi per qualche decina di metri, sempre precedendomi di qualche passo, prima di sparire fra i rovi. Forse dovrei provare a seguirli, quando s’infilano nella loro tana: chissà dove mi porterebbero.
    In questi giorni, anche durante queste passeggiate, sto pensando molto allo spettacolo di venerdì sera (7 luglio) a Biassono (MB). Dopo due anni e mezzo di “Alice”, sarà davvero l’ultima volta che porterò in scena questo spettacolo e voglio farlo in grande stile, provando a mischiare ancora una volta le carte e renderlo un evento memorabile. Come promesso, però, sarà soprattutto una grande festa, con piazza San Francesco chiusa al traffico e la possibilità, durante lo spettacolo, di godersi le ottime birre e i cocktail del Baretto, di prendersi uno splendido gelato artigianale Dal Gelatèe o di cenare all’aperto, con vista sul palco e con uno speciale menù letterario, all’Antica Bottega. Per chi ci sarà, lo spettacolo dovrebbe iniziare verso le 21.30.

    seguendo il coniglio

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