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gli ascolti di giugno 2024
“Contenuto” è una delle parole che si sta maggiormente svuotando di significato, in questo periodo di galoppante revisionismo linguistico e impoverimento culturale. Dalle ricette di cucina al gossip su illustri sconosciuti passando per le signorine più o meno discinte, tutto ormai sembra rientrare nell’enorme calderone del “contenuto”. Anche per questo resto convinto che una delle poche cose che si possono fare per cercare di resistere al grigio imperante sia provare a ridare alle parole il proprio senso, oltre a continuare a parlare di ciò che davvero merita attenzione. Così, in questo mese di giugno, nella mia abituale rubrica dedicata ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia, racconto i nuovi album degli Estra, di Cesare Basile, di Cheriach Re, di Helle, de Il Pesce Parla, dei Maustrap e di Hazy Loper.
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le mie storie a The Music Room
Eccolo qui! Sul canale di The Music Room è uscito il video della particolare performance che ho realizzato appositamente per il format che viene registrato in una saletta del Wine Bar La Rocca di Sala Baganza (PR).
Per l’occasione, mentre nello spettacolo dal vivo che ho tenuto la stessa sera nello stesso luogo ho sentito l’esigenza di perdermi fra tutti i brani che hanno segnato la mia storia fino ad oggi, ho scelto di rispolverare tre racconti di cui finora non esisteva nessuna registrazione audio o video. Il risultato mi sembra qualcosa di parecchio imperfetto ed estremamente fragile ma anche molto umano, per cui credo vada bene così.
Ovviamente un grazie enorme va alla grande famiglia del Wine Bar La Rocca, agli amici di InPulse Lab e a tutte le persone che hanno supportato e reso possibile questa bella botta di vita. -
due chiacchiere su InPulse Lab
La serata magica di un paio di mesi fa al Wine Bar La Rocca di Sala Baganza (PR) è stata anche l’occasione per registrare una mia partecipazione a The Music Room, un format che si svolge proprio in una saletta dello stesso bar all’interno del quale artisti di ogni tipo hanno modo di proporre un piccolo estratto di ciò che fanno.
Il video della performance sarà disponibile molto presto. Nel frattempo però, grazie a InPulse Lab, è uscito un altro video, registrato sempre lo stesso giorno nello stesso luogo, in cui faccio due chiacchiere con Marco Coruzzi, padrone di casa del Wine Bar La Rocca. Più che un’intervista, è davvero una chiacchierata fra vecchi amici in cui parliamo un po’ del mio percorso e dei miei racconti: una “interSvista”, come l’hanno definita i ragazzi di InPulse Lab. -
Pieralberto Valli a Milano con “L’irrilevanza del vero”
“L’irrilevanza del vero” di Pieralberto Valli e Giulia Frattini è uno spettacolo emozionante e suggestivo che credo rappresenti una sorta di urlo soffocato della parte più pura un’umanità sull’orlo dello smarrimento. Dopo avere amato la profondità dolorosa dell’omonimo romanzo di Pieralberto, ero parecchio curioso di vedere questo spettacolo che riesce a dare corpo alle suggestioni del libro traducendole, grazie alla musica e alla danza, in qualcosa di tremendamente concreto, straniante e per nulla didascalico.
Ne ho parlato in modo più accurato sul sito di Rock Targato Italia con un articolo che prova a raccontare la bella serata di venerdì scorso alle Fucine Vulcano di Milano con la prima rappresentazione lombarda di questo spettacolo. -
pedalando alla Granfondo Torino
A volte i fatti si intrecciano in modo particolare. Così, mentre “L’uomo a pedali” era esposto in bella vista allo stand di Edizioni del Faro al Salone del Libro di Torino, io mi sono ritrovato a pedalare proprio nella stessa città, in un incrocio di eventi che credo evidenzi bene tutte le sfumature dell’inusuale cammino di questo romanzo.
Pedalare alla Granfondo Briko Torino è stata un’esperienza affascinante e più impegnativa del previsto, con un percorso nel verde delle colline del torinese e del Monferrato destinato a concludersi, dopo un finale piuttosto provante, di fronte a un luogo suggestivo come la basilica di Superga. Ho sofferto parecchio nei chilometri conclusivi, complice anche la giornata inaspettatamente calda, ma mi sono divertito.
È stato, insomma, un altro tassello positivo per un cammino su cui, a ormai più di tre anni dalla pubblicazione del romanzo, prima o poi sarà necessario fare il punto della situazione ma che nel frattempo sta continuando a regalare dei bei momenti. -
Intervista su MeLoLeggo.it
Vanna Mazzei e io abbiamo avuto il piacere di essere intervistati da Diego Alligatore -giornalista culturale sempre sensibile e attivissimo- per parlare de “La prima ultima volta“, il romanzo che abbiamo scritto insieme e che è stato pubblicato solo un anno fa da Edizioni del Faro. Nel corso della chiacchierata, che è stata pubblicata ieri sulle pagine della rivista digitale MeLoLeggo, abbiamo raccontato come è nato il progetto e abbiamo avuto modo di riflettere su alcuni aspetti della nostra collaborazione.
«Credo che “La prima ultima volta” non sia solo un romanzo che cerca di riflettere sui grandi temi dell’esistenza ma, per quanto mi riguarda, è anche il risultato di un’esperienza umana importante di confronto con una mente controcorrente e profonda come quella di Vanna», dico in un passaggio dell’intervista. -
gli ascolti di maggio 2024
“Così il sistema dovrebbe cadere di schianto. E noi come acrobati, appesi sui fili, felici e salvi”, recita un verso di un brano del nuovo album de I Fasti. Utopia? Certo. Ma l’utopia è una delle cose di cui c’è più bisogno, in questi anni di cieca rassegnazione allo status quo e alle verità ufficiali.
Così, in questo mese di maggio, nel mio consueto articolo dedicato ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia, parto proprio dal nuovo album de I Fasti, ma parlo anche di Mapuche, Gianluca De Rubentis, Pier Adduce, Quercia e della compilation che celebra i vent’anni dell’etichetta Bloody Sound. -
Samuele Bersani a Bologna. Un ricordo del concerto.
C’è stato un lungo periodo della mia vita, quando ero molto più giovane, in cui vedevo mediamente quattro concerti a settimana. Poi le cose sono cambiate: il tempo che passa, i ritmi biologici che cambiano, le priorità che vanno altrove e soprattutto l’entusiasmo che si spegne per mille ragioni.
Venerdì scorso i casi della vita mi hanno portato a Bologna al concerto di Samuele Bersani. Mi è sembrato giusto ringraziare e rendere omaggio alla bellezza della serata lasciandone un ricordo anche sul sito di Rock Targato Italia. -
“L’uomo a pedali” alla Fiera del Libro di Iglesias (CA)
Da oggi (22 aprile) fino a giovedì 25 aprile, “L’uomo a pedali” sarà fra i romanzi proposti da Edizioni del Faro alla Fiera del Libro di Iglesias (CA).
Purtroppo non sarò presente di persona ad accompagnarlo, ma il libro sarà comunque in buone mani grazie agli amici della casa editrice che lo ha pubblicato.
Così, dopo aver percorso parecchi chilometri sulle mie ruote e avere assaporato diversi panorami, questa volta il romanzo andrà con le proprie gambe a respirare l’aria della Sardegna. Chi dovesse trovarsi da quelle parti può passare a salutarlo o a scoprirlo allo stand di Edizioni del Faro. -
questi anni da fast food
Una piccola inutile riflessione primaverile:
Viviamo un’epoca in cui tutto deve essere spettacolare e veloce. Viviamo un’epoca in cui tutto ciò a cui assistiamo deve essere “il migliore di tutti i tempi”. Viviamo un’epoca in cui ogni proposta deve essere coinvolgente e immediatamente accessibile a chiunque senza sforzo.
Sono considerazioni banali, lo so, ed è già da parecchio tempo che si la direzione imboccata è questa, ma non si può non prendere atto che questa ricerca del sensazionalismo a tutti i costi si sta allargando a macchia d’olio anche agli ambiti più insospettabili. Penso alla musica, dove la ricerca ossessiva di un certo “giovanilismo” forzato sembra contagiare sempre di più anche gli ambienti meno nazionalpopolari. Penso allo sport, dove si spinge sempre di più per avere competizioni che tengano costantemente alto il pathos o dove si alimentano continuamente discorsi infantili per fomentare l’esaltazione più becera dei tifosi. Penso alla letteratura, dove… vabbè… non c’è neanche bisogno di dirlo.
Sembra si stia dimenticando che alcune situazioni si possono apprezzare realmente solo dopo avere imparato con pazienza a leggerne fra le righe il linguaggio e le sfumature. Sembra si faccia sempre più fatica a ricordare che il fascino di molte cose è proprio nella complessità, nell’attesa o nei piccoli dettagli. Sembra che troppi, in diversi ambiti, abbiano ormai rinunciato a portare avanti una propria identità per rassegnarsi a rincorrere la mentalità che domina quest’epoca da fast-food. Ed è un vero peccato perché, con questa smania di sensazionalismo, si stanno perdendo molte cose preziose. -
gli ascolti di aprile 2024
È una primavera che sembra volersi concedere qualche momento di esitazione prima di decidersi a entrare nel vivo. Anche in questo aprile instabile torna comunque la mia abituale rubrica dedicata ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta racconto i nuovi album di Luca Urbani, La Crus, Paolo Zangara, Silvia Conti, Pindhar e Shajara Ensemble.
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Pasqua, il Fiandre e “L’uomo a pedali”
“Era il giorno di Pasqua e a casa dei nonni si mangiava, si beveva, si rideva e si chiacchierava con tutta la famiglia riunita attorno al tavolo del salotto.
«Restate qui oggi pomeriggio, così guardiamo il Fiandre tutti insieme.» aveva detto il nonno mentre aspettavano il caffè.
«Cos’è il Fiandre?» s’intromise il piccolo Sergio con la curiosità tipica dei bambini.
«È una corsa in bicicletta. La corsa più bella del mondo.» rispose uno zio […]
Fu amore. Non avrebbe potuto essere altrimenti. Ancora non sapeva leggere ma quelle immagini gli entrarono nel profondo e non lo lasciarono più, tanto che da quel giorno non ci fu mai più un Giro delle Fiandre senza Sergio incollato alla televisione, rapito da quelle strade e completamente isolato da tutto il resto del mondo.
A distanza di anni ci si potrebbe chiedere se l’avere amato tanto quella corsa così imprevedibilmente romantica e immersa in quei paesaggi pregni di malinconia non possa avere in qualche modo influenzato il suo destino oppure se amò quella corsa proprio perché, in quel susseguirsi infinito di strappi e in quell’eterno autunno in cui il verde non è mai troppo brillante, vide in qualche modo riflessa la propria anima. Ma sono domande per le quali non esiste una risposta.” (da “L’uomo a pedali“)Una piccola autocitazione per augurare una Pasqua serena a tutti e in modo particolare a chi la passerà con la mente lassù fra le pietre del Giro delle Fiandre.
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“L’uomo a pedali” alla Granfondo del Po
“Per lui, abituato a tenere gli occhi costantemente fissi verso una vetta, era strano non vedere una montagna nemmeno all’orizzonte e perdersi con lo sguardo in quel verde e ocra sconfinato che si vedeva distintamente baciare il cielo in un punto lontanissimo che le sue pupille riuscivano solo ad accarezzare” (da “L’uomo a pedali“).
Domenica, pedalando alla Granfondo del Po, mi è tornato inevitabilmente in mente questo passaggio del mio romanzo. La manifestazione che parte da Ferrara è senza dubbio qualcosa di atipico, con un percorso senza nemmeno un metro di salita che si snoda fra i paesaggi dal fascino inusuale che accompagnano le sponde del Po verso il delta, creando un contrasto particolare fra l’alta velocità a cui l’andamento della gara invita costantemente e i ritmi sincopati della vita che sembra scorrere tutt’attorno.
Dopo un inverno un po’ complicato, per quanto mi riguarda è stato un eccellente primo passo di una stagione in cui ho ancora molta voglia di continuare a portare lo spirito de “L’uomo a pedali” a respirare aria nuova lungo le strade. -
un inaspettato sorso di whisky
La serata al Wine Bar La Rocca di Sala Baganza (PR) è stata una piccola grande magia. Fatico a trovare altri termini per descriverla, data l’atmosfera stracolma di attenzione e di affetto verso le mie storie che ho potuto respirare. Davvero, dopo quasi sette anni che non mi capitava di salire su un palco, non avrei saputo immaginare un contesto migliore per tornare a farlo.
È stato uno spettacolo bello denso, costellato dalle storie che hanno maggiormente caratterizzato il mio percorso e arricchito da qualche piccola improvvisazione. Ma a rendere tutto realmente unico è stata sicuramente l’accoglienza commovente che ho ricevuto sia dai vecchi amici passati apposta a trovarmi che da quanti mi ascoltavano per la prima volta, dunque non posso che ringraziare di cuore coloro che sono intervenuti e soprattutto lo staff del bar che ha fortemente voluto che questa magia si realizzasse e che ha saputo incastrare ogni tassello in modo impeccabile. Grazie davvero di cuore. -
il 12 marzo a Sala Baganza (PR)
Martedì 12 marzo sarò a Sala Baganza (PR), al Wine Bar La Rocca, per riabbracciare qualche amico e tornare a dare voce a qualche vecchia storia.
È passato qualche anno dall’ultima volta in cui mi è capitato di raccontare le mie storie su un palco e, se devo essere sincero, in tutto questo tempo sono stato convinto, per svariate ragioni, di avere ormai chiuso quel capitolo. Nonostante questo però, quando gli amici del Wine Bar La Rocca mi hanno contattato per propormi di passare a trovarli e di preparare apposta per loro un piccolo spettacolo, il pensiero di dire di no non mi ha proprio sfiorato. D’altra parte agli amici non si dice mai di no e quando le coincidenze dell’universo ti sorprendono offrendoti certe opportunità non è mai bello sottrarsi. Così, in modo del tutto estemporaneo, per una sera si torna in scena. E credo che sarà una bella botta di vita.
Lo spettacolo inizierà alle 21 ma consiglio di venire prima, così c’è tempo per stare insieme e godersi la serata. In fondo sarà più una festa che uno spettacolo. -
gli ascolti di marzo 2024
Sono tempi tremendamente mutevoli, proprio come il mese di marzo: gli argomenti tabù diventano da un giorno all’altro vessilli agitati da chiunque; gli eroi nazionali si ritrovano in un lampo nella polvere; i “buoni” diventano in un istante “cattivi” e viceversa. Più che discutere di ognuno di questi mutamenti credo però che sarebbe interessante provare ad annusare l’aria e cercare di intuirne le ragioni profonde e la direzione in cui ci vogliono portare. In attesa di riuscirci, comunque, sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio consueto articolo dedicato ai consigli musicali del mese. Questa volta parlo dei nuovi lavori di Sara Parigi, Stefano Attuario, Roberto Cicogna, The Howling Orchestra, Varanasi, Al Vox e Oslo Tapes.
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“L’uomo a pedali” e la Randolario
“L’uomo a pedali” sarà partner della Randolario, la manifestazione ciclistica del lago di Como organizzata dal Bike Team Malgrate che si svolgerà domenica 10 marzo con partenza da Lecco. Sarà un bellissimo appuntamento che accoglierà centinaia di amanti della bicicletta che potranno scegliere di cimentarsi su uno dei tre percorsi proposti (il principale di 195 km che seguirà per intero le sponde del Lario e visiterà anche le due principali valli che lo sfiorano, più altri due di 100 km e di 52 km). Fra i premi che verranno assegnati a sorteggio fra tutti i partecipanti ci saranno anche tre copie del mio romanzo.
Per gli amici ciclisti che volessero lanciarsi nell’avventura, le iscrizioni sono aperte fino a giovedì 7 marzo sul sito della manifestazione. -
Erba e il tritacarne mediatico
Nei prossimi giorni il tribunale discuterà la possibilità di revisione del processo per la strage di Erba del 2006 e credo che questa vicenda, al pari di quella di Brembate del 2010 e di altre, meriti una riflessione che riguarda tutti noi.
Il fatto che la condanna di Rosa Bazzi e Olindo Romano sia stata frutto esclusivamente di scandalose manipolazioni mediatiche e giudiziarie penso sia ormai evidente a chiunque abbia provato a informarsi seriamente sulla vicenda. Volendo però ampliare il discorso credo che, allo stato attuale delle cose, tutti quanti dovremmo provare almeno un minimo di preoccupazione di fronte a un sistema che, come accaduto per esempio in questo caso o in quello di Massimo Bossetti, porta delle persone totalmente estranee ai fatti a venire ingiustamente private della libertà e sottoposte a una vergognosa gogna mediatica in modo artefatto e indegno di un Paese civile, fra animi aizzati dai polveroni giornalistici e verità spudoratamente falsate per l’esigenza di trovare rapidamente un “mostro” da dare in pasto all’opinione pubblica. Tutti dovremmo avere paura di un circo mediatico e giudiziario che troppo spesso si trasforma in un tritacarne da cui chiunque, in modo assolutamente casuale, può venire travolto. Perché purtroppo, alla luce dei fatti, ciò che è accaduto a queste persone può accadere in qualunque momento a chiunque di noi. -
rileggendo “Filo Alto”
“Ho troppo poco tempo per pensare a tutto ciò a cui vorrei pensare. Non ho nemmeno il tempo per ricordare tutto ciò che vorrei ricordare. Ero ancora un bambino quando mi hanno insegnato che lasciarsi sfiorare dalla paura di cadere ti porta inevitabilmente a cadere. Ma passare la vita ad evitare la paura solo per evitare di cadere non è forse un altro modo di avere paura?” (da “Filo Alto“)
In queste settimane mi è capitato di rileggere il mio racconto “Filo alto” e, a distanza di ormai diversi anni, l’ho trovato ancora parecchio denso. Il racconto è ovviamente sempre disponibile gratis su queste stesse pagine. -
guardando “Kissing Gorbaciov”
Qualcuno ricorderà che qualche mese fa ho intervistato i registi del documentario “Kissing Gorbaciov“, che all’epoca era ancora in fase di montaggio. Ora il film è uscito e, dopo averlo visto, posso confermare che è molto interessante.
Il progetto, come è noto, racconta lo scambio culturale avvenuto alla fine degli anni ’80 fra Italia e Unione Sovietica, con un festival in un paesino del Salento che vide sul palco anche alcune band provenienti da oltre la cortina di ferro a cui fece seguito un mini tour di CCCP, Litfiba, Rats e Misti & Missis a Mosca e Leningrado. Un racconto particolarissimo fatto dalla viva voce di chi l’ha vissuto in prima persona (con i CCCP ovviamente protagonista assoluti) e arricchito da diverse riprese dell’epoca che ritraggono sia momenti live che frammenti dell’organizzazione e del viaggio.
Un film che rappresenta una testimonianza davvero densa che porta a gettare lo sguardo su un’Italia diversissima da quella attuale, sul mondo sovietico a un passo dal crollo del muro di Berlino, su un’esperienza decisamente fuori dagli schemi e su un momento di passaggio cruciale sia sul piano storico che su quello artistico, ma forse anche una fonte di spunti di riflessione sul nostro presente.
Ne ho parlato in modo più approfondito sul sito di Rock Targato Italia.