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nuova pagina Facebook
Finora la mia presenza sui social network è stata legata solo alle mie pagine personali: ora mi sembra giusto iniziare a fare un po’ di ordine e mettere ogni cosa nel posto giusto. Ecco perché ho aperto una pagina “pubblica” su Facebook.
Ci si troveranno gli aggiornamenti su ciò che farò nel prossimo futuro, qualche pensiero e magari qualche altra cosina.
L’indirizzo è: www.facebook.com/robertobonfanti -
a proposito di Neverlab
Mi sembra giusto, ogni tanto, spendere due parole su Neverlab.
Credo che, in questi ultimi dodici mesi, il collettivo abbia trovato la propria vera dimensione e la consapevolezza di ciò che può e deve essere, con tanti progetti realizzati e uno scambio continuo fra tutte le persone coinvolte.
Prima della pausa estiva, si è voluto fare il punto della situazione sul percorso fatto in quest’ultimo anno con un piccolo articolo che è possibile leggere sul sito www.neverlab.it.
L’augurio è ovviamente quello di continuare su questa strada, e di certo le premesse ci sono tutte, anche considerato il fatto che ci sono tante nuove idee e nuovi progetti in rampa di lancio, un paio dei quali mi riguardano molto direttamente. Ma di questo si parlerà dopo l’estate. -
tutto passa(va) invano
Qualche giorno fa mi hanno comunicato che l’Editrice Uni Service -la piccola realtà che sette anni fa aveva dato alle stampe la mia primissima raccota di racconti- sta chiudendo i battenti. Il che significa, sostanzialmente, che da ora in avanti “Tutto passa invano” non sarà più in commercio e, considerato che anche io stesso ne ho solo una copia ormai sgualcita, non lo si troverà più da nessuna parte.
Certo, quelle pagine racchiudono, a loro modo, l’ossatura su cui continua tutt’ora a fondarsi buona parte del mio immaginario, per cui sicuramente il vero percorso di quelle storie è ben lontano dall’esaurirsi e, come è sempre stato, le si ritroverà ancora, in altre forme o con altre sfumature, lungo il mio cammino. Però, tutto sommato, mi piace l’idea che quel libricino, almeno nella forma in cui è uscito sette anni fa, resti una piccola chicca per chi c’era.
Poi, chissà, magari, in un futuro che ancora non immagino, cambierò idea e mi verrà la voglia di ripubblicarlo integralmente in un altro formato o in un altro modo. Non lo so. Di certo, se succederà, non sarà ora né nel breve periodo. -
intervista su radio studio uno abruzzo
Domani (giovedì 12 giugno), alle ore 17.00, sarò in diretta su Radio Studio Uno Abruzzo per una breve intervista all’interno del programma “Il mondo visto da un oblò”.
La radio è ascoltabile in streaming sul sito: www.studiounoabruzzo.it. -
di sorprese, di aeroplanini e di torte fritte
Mi mancava, l’emozione di raccontare le mie storie, improvvisare le mie poesiole e lanciare i miei aeroplanini di carta.
Certo, l’inverno passato in giro per l’Italia con la combriccola di Neverlab a dare voce a “Nicovid” di Miky Marocco è stata un’esperienza molto significativa che mi ha lasciato tantissimo, ma una piccolissima parentesi dedicata alle mie ombre iniziava a essere (per me) necessaria e di certo non poteva capitare in un’occasione migliore della serata di ieri a Fidenza.
Bel posto. Bella accoglienza. Bellissime sorprese. Bella alchimia fra tutte le componenti che hanno accompagnato questi miei ultimi mesi. Non posso che essere contento. -
reading a Fidenza
Sabato (7 giugno), alle 18.30, sarò al caffè letterario Vetr’aria di Fidenza (PR).
Sarà un appuntamento piuttosto particolare: in apertura, con le sonorizzazioni di Alia, leggerò e presenterò “Filo alto”, dopodiché, insieme al resto della truppa di Neverlab, rimetteremo in scena, con una formazione leggermente ridotta rispetto alle ultime uscite, il reading-concerto ispirato a “Nicovid” di Miky Marrocco. Il tutto accompagnato dalle canzoni di Alia e dalle fotografie di Giordana Parizzi (autrice della copertina di “Nicovid”). -
Filo alto
Da oggi è possibile scaricare gratis “Filo alto“: un mio racconto breve che Neverlab ha scelto di rendere disponibile in formato pdf accompagnato da due fotografie inedite opera di Paola Benedetti (già autrice della copertina di “Suonando pezzi di vetro”).
“Filo alto” è la storia di un funambolo inquieto. O, più probabilmente, la metafora di qualcos’altro. -
intervista su Vivicentro
Sul portale Vivicentro è uscita oggi una mia intervista a cura di Ilaria Grasso.
C’è qualche riflessione sul mio mondo e sul mio approccio alla scrittura, un piccolo pensiero sui cinque anni de “L’uomo a pedali”, ma anche uno sguardo al futuro. -
riesumando vecchi racconti
La prossima settimana butterò on line, con il supporto di Neverlab, un mio brevissimo raccontino.
Si tratta di un racconto che ha già avuto, qualche anno fa, una propria vita, ma che ormai da parecchio tempo non si trova più da nessuna parte e che mi fa piacere resuscitare in questi mesi di relativo silenzio.
Uscirà, ovviamente in download gratuito, impreziosito da due fotografie inedite opera di una bravissima artista che ha saputo splendidamente tradurre in immagini le suggestioni delle mie parole. -
cinque anni a pedali
Esattamente cinque anni fa usciva “L’uomo a pedali”: il mio primo romanzo completo, dopo i racconti di “Tutto passa invano”, e la prima esperienza con un vero editore e con una grandissima distribuzione, ma soprattutto, per quanto mi riguarda, il mio lavoro a cui continuo a essere più legato e in cui sento di essere riuscito a condensare tutta una serie di cose che avevo dentro da una vita.
Ogni volta che mi capita di riparlare di quel libro mi rendo conto che c’è ancora molto di me, del mio mondo e del mio immaginario, nella storia di Sergio, nella sua lunga pedalata notturna, nei suoi tentativi di fuga da se stesso o dal mondo intero, nei suoi sogni, nelle sue disillusioni, nei suoi ricordi, nelle sue malinconie e nei suoi amori eternamente incompiuti.
Mi piacerebbe, prima o poi, una volta scaduti i vari vincoli contrattuali che lo legano, riprendere in mano quella storia e dargli, in qualche modo, una nuova vita. Anche se per poterlo fare davvero bisognerà aspettare ancora qualche anno. -
Nicovid in video
Come ho già avuto modo di dire, è stato davvero un piacere, dare il mio piccolo contributo, insieme al resto della combriccola di Neverlab, al reading-concerto ispirato a “Nicovid” di Miky Marrocco. Il tour si è rivelato un insieme di esperienze umane davvero interessanti, e credo che lo spettacolo sia stato qualcosa di suggestivo e fuori dagli schemi, anche grazie alla partecipazione di ospiti musicali sempre diversi.
Il bravo Andrea Bonfanti ha realizzato un video con alcuni estratti della data del 27 marzo al Bloom di Mezzago. E’ possibile vederlo qui sotto (oltre a me, ci sono un Luca Barachetti in gran forma, Alexandra Lagorio e ovviamente l’autore Miky Marrocco). -
1 maggio 1994
E’ difficile non pensarci, al primo maggio di vent’anni fa.
Credo sia una delle poche giornate di cui ho scolpito nella memoria ogni singolo istante.
Facevo la terza media, quell’anno, e in quei tempi, nella mia scuola, ciò che identificava davvero quello che eri, più che la fede calcistica o la musica che ascoltavi, era una semplice scelta: o ti mischiavi alla massa dei ferraristi, oppure tifavi Ayrton. Era lì che nascevano le vere discussioni e, col senno di poi, scegliere di stare da una parte o dall’altra non era per nulla un fatto casuale, specie per me che all’epoca avevo due punti di riferimento abbastanza emblematici: Senna e Gianni Bugno.
Ricordo davvero tutto di quella domanica, e ricordo in modo incredibilmente nitido anche l’ingresso a scuola il giorno dopo, con tanti occhi increduli che non osavano nemmeno guardarsi e tutto l’istituto avvolto in un silenzio assoluto e straziante.
Da quel giorno non ho più guardato una gara di Formula 1, fedele già allora alla mia particolare “monogamia emotiva”. Ma non è questo il punto. E’ che ci sono delle date che, in un modo o nell’altro, segnano dei momenti di svolta fondamentali nella vita di una persona e per me il primo maggio di vent’anni fa è stato uno di quei momenti: il primo brusco impatto con una realtà in cui anche gli eroi possono morire. Una sorta di prima perdita dell’innocenza e dell’illusione, se vogliamo fare gli psicologi della mutua. -
fra un Nicovid e l’altro
Partecipare al tour di “Nicovid” di Miky Marrocco in compagnia di tutta Neverlab si sta rivelando un’esperienza interessante.
Già il fatto di leggere testi non miei e ritrovarmi, dopo anni di reading giocati molto sull’improvvisazione, a far parte di uno spettacolo così strutturato e ricco di elementi, è un bel modo per provare a rimettermi in gioco. In più la triade di date fra Rimini, Genova e Villa di Serio (BG) ha dato origine a giorni convulsi e decisamente vivi, fra nuove occasioni di confronto, amici ritrovati lungo la via, accavallarsi di eventi, pretesti per provare a chiudere qualche vecchio cerchio ed esperienze surreali come il cerbiatto suicida che si è buttato sotto la mia macchina tornando da Rimini.
Nel frattempo alle date già fissate si è aggiunto un appuntamento importante, il 27 marzo al Bloom di Mezzago (MB). -
Nicovid tour
Nei prossimi mesi tornerò a girovagare un po’ per l’Italia. Questa volta però non sarà per far prendere aria alle mie storie -quelle, per ora, è bene lasciarle un po’ tranquille- ma per prestare la mia voce e la mia presenza al reading concerto ispirato a “Nicovid” di Miky Marrocco, la nuova produzione della collana editoriale Neverlab Libri. Sarà uno spettacolo in costante mutanzione in cui, oltre a Miky, alle visioni di Giordana Parizzi, a me e al resto della combriccola di Neverlab, ci farà sempre compagnia anche qualche altro ospite che recluteremo di volta in volta lungo la strada.
Queste le date finora confermate:14 febbraio – Genova, Alma Art Cafè
16 febbraio – Rimini, Orso Marino
7 marzo – Villa di Serio (BG), Biblioteca Comunale
6 aprile – Verderio Inferiore (LC), Circolo Arci Pintupi
12 aprile – Varano (PR), Castello -
la prima dose di Nicovid
Un bel nuovo inizio. Sotto tanti punti di vista.
In questi anni credo di essere riuscito, in qualche modo, dopo tanti reading, a sviluppare una sorta di mio stile, nel far rivivere le mie storie leggendole su un palco. Non mi era però mai capitato di dover portare in scena le parole di qualcun altro. E, sinceramente, mai avrei pensato di farlo, fino al momento in cui Miky Marrocco mi ha chiesto di aiutarlo, insieme al resto della truppa di Neverlab, a portare in scena il suo “Nicovid” con un reading-concerto a più voci.
E’ stata una bella serata, quella del Marelli 79 per la presentazione del nuovo libro di Miky. Un intreccio particolare e affascinante di voci, di suoni e di stili, con le magnifiche visioni di Giordana Parizzi -Missofa: una vera rivelazione- a fare da cornice alle storie scure e psicotiche di Miky Marrocco sporcate o reinterpretate attraverso i suoni stranianti di Enrico Ruggeri, la delicatezza di Alia, le inquietudini di Barachetti, la genuina follia dell’ospite speciale Yuri Beretta e la mia (poca, causa malanni di stagione) voce.
Una bella serata. Una bella esperienza, quella di lasciarmi attraversare, in questo periodo di pausa dalla scrittura, dalle storie di qualcun altro provando a filtrarle attraverso il mio stile e il mio vissuto. Ma soprattutto una splendida conferma del fatto che Neverlab -l’entità che da ormai due anni accompagna le mie vicissitudini artistiche- sembra avere trovato in questi ultimi mesi la sua vera natura, trasformandosi a tutti gli effetti in un collettivo di menti, di esperienze e di sensibilità diverse capaci di contaminarsi e interagire fra loro. -
“Nicovid” di Miky Marrocco
In questi giorni sta uscendo “Nicovid“, il nuovo libro del mio amico Miky Marrocco.
E’ qualcosa a cui tengo particolarmente: non solo perché è la seconda uscita della collana Neverlab Libri, inaugurata una quindicina di mesi fa dal mio “Suonando pezzi di vetro”; e nemmeno soltanto perché Miky è una persona che, sia sul piano umano che su quello artistico, nell’ultimo periodo mi ha sorpreso; né solamente perché negli ultimi mesi ho seguito passo a passo l’avvicinamento a questa uscita quasi come se fosse un mio lavoro.
E’ un libro particolare, difficile da gestire e impregnato da un’inquietudine profonda che si riversa in un universo estremamente sfaccettato e cupo. Molto denso. Decisamente psicotico. Non anticipo nulla sulla trama, anche perché la sinossi la si può trovare un po’ ovunque, però ribadisco che merita davvero una lettura attenta.
Per tutti i motivi sopra citati, nei prossimi mesi continuerò a seguire da vicino la promozione di “Nicovid” e spesso sarò ospite di Miky durante le sue presentazioni, prestando la mia voce ai suoi racconti. Il primo appuntamento è domenica (19 gennaio), alle 19.00, al Marelli 79 di Sesto San Giovanni per la presentazione ufficiale in cui, oltre a me, accanto a Miky ci saranno anche diversi altri ospiti, fra letture, musica e visioni. -
2014
…e così è passato un altro anno.
So che in questi momenti bisognerebbe cercare di tracciare un bilancio dei dodici mesi appena trascorsi, ma io non sono mai riuscito a farne quadrare uno, di bilancio, nemmeno quando studiavo ragioneria, per cui tanto vale risparmiarsi la fatica.
I buoni propositi per l’anno nuovo preferisco saltarli a piè pari perché so che prima dell’epifania li avrei già disattesi tutti. Ed evito anche le previsioni e le aspettative per il 2014 perché davvero non ho la più pallida idea di ciò che potrà accadere nel prossimo futuro: non c’è niente di definito e nemmeno un’idea vaga né un’attesa lontana.
Resterebbero solo i desideri. Ecco, sì, un desiderio voglio concedermelo: uno solo e forse piccolo piccolo. Ma ovviamente non posso scriverlo qui perché è una cosa mia e perché si dice che, una volta rivelati, i desideri non si realizzino più. Per cui va bene così.
Come cantava Lindo: “Buon anno, ragazzi e ragazze. Buon anno“. -
leggendo fiabe a Natale
E’ che, sotto Natale, bisogna sedersi ai piedi dell’albero e leggere qualche fiaba. E’ giusto così, no? E le fiabe spesso ti sorprendono.
Per esempio, in questi giorni mi sono ritrovato a leggere “La pastorella e lo spazzacamino” (di Andersen). E mi ha lasciato esattamente quel tipo di sensazione agrodolce, difficile da definire ma, a suo modo, forse, necessaria. Spiazzante. Bella.
Buone Feste! -
ma tu esisti davvero?
Dall’uscita di “Tutto passa invano” a oggi, sono stato presente a sei delle ultime sette edizioni di “Più libri più liberi“. Il caos della fiera romana mi è dunque ormai familiare: è un caos sempre vivo. Sempre piacevole. Un caos che ti frulla in un’infinità di spunti, stimoli e incontri in un lasso brevissimo di tempo e ti risputa poi fuori frastornato ma con la sensazione che qualcosa hai lasciato e qualcosa hai colto. E anche quest’anno non ha fatto eccezione.
Anche quest’anno ne avevo davvero bisogno, del caos della fiera, dell’aria di Roma, del mercatino di piazza Navona e di tutto ciò che mi ha aspettava nella lunga notte romana con le sue sorprese e i suoi incontri inaspettati. Ne avevo bisogno per cambiare aria e staccare la spina da me stesso per un po’. O forse, nel bel mezzo di questi mesi interlocutori, ne avevo bisogno per provare a riattaccarla, questa benedetta spina con me stesso, e vedere l’effetto che fa.p.s. Volevo scrivere anche due parole su “Nicovid” di Miky Marrocco, che uscirà il 16 gennaio e sarà il secondo passo della collana Neverlab Libri (avviata proprio con il mio “Suonando pezzi di vetro“), ma preferisco farlo più avanti con tutta la calma e l’attenzione che merita. Tanto c’è tempo.
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tornando a Roma
Respirare l’aria di Roma nel periodo dell’anno in cui si inizia a pensare al Natale è ormai diventata una necessità, per quanto mi riguarda: pochi altri luoghi hanno quell’atmosfera e riescono a trasmettermi quel tipo di strana serenità. I libri, la fiera, gli eventi e tutto il resto sono, come quasi sempre, solo un alibi.
Così anche quest’anno un passaggio alla fiera di Roma per l’ormai tradizionale incontro informale con i lettori non posso farmelo mancare. Anzi, quest’anno forse ne sento ancora di più il bisogno. E anche il passaggio in sé ha un valore un po’ diverso dal solito visto che sul banchetto, oltre alle copie di “Suonando pezzi di vetro”, avrò anche dei volantini che annunciano in anteprima assoluta il titolo e la data d’uscita della prossima pubblicazione marchiata Neverlab Libri (il nuovo libro del bravo Miky Marrocco, su cui avrò modo di dire molte più cose nelle prossime settimane), per cui sarà una sorta di ideale passaggio di testimone fra il mio lavoro e quello di Miky.
L’appuntamento è sabato (7 dicembre), dalle 14.00 alle 16.00, allo stand di Edizioni Del Faro (stand B20) presso la fiera “Più libri più liberi” (Roma – Palazzo dei Congressi – Zona EUR)Per ulteriori informazioni vedi l’articolo sul sito di Neverlab.