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ma mai del tutto
Cara Elisabetta,
il Salone del Libro di Torino ha, ormai da qualche anno, assunto i contorni di un enorme giocattolone caotico all’interno del quale sembrano mischiarsi spunti di ogni genere, ricchi premi e cotillon. Una specie di calderone in cui sacro, profano, cazzeggio e profondità si mescolano in modo alquanto bizzarro. Un contesto denso e confuso, a tratti straniante ma, tutto sommato, divertente.
Per quanto mi riguarda, quest’edizione vissuta per svariate ragioni in modo ancor più convulso del solito, è stata soprattutto l’occasione per riabbracciare gli amici dello staff di Falzea e, insieme a loro, a un buon numero di visitatori e al collega Indro Pezzolla, stappare qualche bottiglia in allegria e disimpegno.
Estraniarsi dal caos e stappare una buona bottiglia con la giusta compagnia è sempre la cosa più saggia che si possa fare. Sarà bene non scordarsene più.
Un abbraccio
Rob -
primavera non bussa
Cara Elisabetta,
sarà poi vero che, come scrivevo qualche anno fa, “vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante”? Sinceramente non lo so più. Sarà che questa primavera, fra sprazzi di instabilità e momenti di estrema serenità, mi sta lasciando una voglia enorme di rimettere tutto quanto in discussione, ma più ci penso e più mi rendo conto che quella conclusione non mi basti più. Non del tutto, almeno.
Mentre aspetto di riuscire a mettere a fuoco il caos di questi pensieri o spero magari di trovare, almeno per una cazzo di volta, la gamba per lasciarmi tutti alle spalle come Gilbert sul muro di Huy, Falzea mi comunica che è uscita anche la versione ebook di “In fondo ai suoi occhi” (in vendita qui: http://www.bookrepublic.it/book/9788882963477-in-fondo-ai-suoi-occhi ).
Anche questo è curioso, no? Io che sono sempre stato profondamente scettico riguardo gli mp3 e simili, mi ritrovo a vedere un mio romanzo distribuito anche in formato digitale. Ma è giusto così: era una strada che bisognava comunque provare percorrere, prima o poi. E mi piace che questo fatto capiti proprio in queste settimane in cui è fortissima la voglia di provare a rimettermi in gioco sotto ogni punto di vista.
Un abbraccio
Rob -
“In fondo ai suoi occhi” in ebook
Grazie al lavoro di Falzea Editore, “In fondo ai suoi occhi” è da ora disponibile anche in versione e-book.
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poesia di primavera
…possiamo parlare, scrivere e cantare finché ci pare ma, in questa domenica di primavera, come ogni anno, la vera poesia è stata lassù fra le pietre e i “muri” delle Fiandre.
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o forse non c’era un motivo
Cara Elisabetta,
“tu ami l’onda e devi stare sempre in fronte al mare e farti investire. ma se mi chiederanno se ti verrò a cercare, io, con parole nuove, gli saprò spiegare che ora ognuno corre per sé ”, recita una canzone dei Non Voglio Che Clara.
La presentazione al castello di Solza è stata una delle più riuscite che abbia mai fatto. Per questa data casalinga volevo proporre qualcosa di completamente diverso dai miei reading abituali e Luca Barachetti, che mi ha fatto da moderatore con le sue riflessioni illuminanti, è stato preziosissimo nell’incanalare il discorso su un binario che ha permesso di approfondire i temi più sociali e crudi del romanzo con una bella discussione profonda e a tratti provocatoria. Non posso che essere soddisfatto.
In realtà ci sarebbero anche un paio di altre cose che ti vorrei raccontare: sono giorni in cui mi sembra di subodorare qualcosa di nuovo nell’aria, o quanto meno mi piace credere che sia così. Ma forse è presto per parlarne. Vedremo…
Un abbraccio
Rob -
non voglio che stelle umiliate
Cara Elisabetta,
sai che io i consigli finisco col seguirli sempre con mesi di ritardo o per non seguirli affatto. Era una vita che un caro amico mi suggeriva di leggere “A perdifiato” di Mauro Covacich: qualche settimana fa finalmente l’ho fatto e sono rimasto letteralmente folgorato dalla sua crudezza poetica e dalla sua inquietudine profonda, tanto da gettarmi immediatamente anche sui due libri che ne costituiscono il seguito.
C’è soprattutto una riflessione, in quel romanzo, che mi ha affascinato. Te la copio:
“secondo basilio, santo guastatore della macchina aristotelica, anche i corpi celesti sono sensibili alle affezioni. non hanno desideri né bisogni, eppure dal loro semplice girare infinito traggono piacere. è la loro grande umiliazione, l’umiliazione delle stelle. quindi consolati. girassimo anche intorno al mondo, su due punti diversi della stessa orbita, eternamente, tu partendo da puszta, io dalla california, non smetteremmo per questo di essere umiliati. e comunque, puoi correre quanto vuoi. non diventerai mai una stella.” [Mauro Covacich, da “A perdifiato”]
L’umiliazione delle stelle. Un concetto che mi ha fatto lo stesso effetto di un pugno diretto in pieno viso.
Tornando al mio presente, sabato (12 marzo), alle 21.30, parlerò di “In fondo ai suoi occhi” al Castello di Solza (BG). Come potrai immaginare, è una data a cui tengo particolarmente: un po’ perché quel castello è stato, negli ultimi tre anni, una sorta di mia seconda casa; un po’ perché la data è organizzata da Neverland e dopo la presentazione ci sarà il concerto dei Non Voglio Che Clara (con i Public di supporto); un po’ perché sarà una presentazione molto informale e dialogata, con Luca Barachetti a fare da moderatore; e un po’ perché sarà l’ultimo appuntamento lombardo per questo romanzo. Sarà una gran bella festa.
Un abbraccio, sublunare.
Rob
p.s.: ah… giovedì (10 marzo), alle 21.00, sarò intervistato on-line sul blog di Diego L’Alligatore (alligatore.blogspot.com). Sarà una specie di intervista aperta con la partecipazione di altri due scrittori e la possibilità per i lettori di intervenire. -
professori al mare
Cara Elisabetta,
fa un bell’effetto, alzandosi la domenica mattina con la mente ancora sconnessa dalla realtà, aprire un giornale e scoprire che Roberto Vecchioni ha vinto il Festival di Sanremo. E’ una di quelle rare notizie che per un istante riescono a farti pensare di esserti svegliato, almeno per una volta, nel mondo giusto. Avevo proprio bisogno di un momento simile, per iniziare la giornata di domenica.
La settimana scorsa è stata strana: non mi era mai capitato di vivere in modo negativo i giorni di avvicinamento a un reading, anche se in fondo non saprei dire nemmeno io quali pensieri mi disturbassero realmente. Forse, a rendermi ancora più instabile, era l’ansia di raccontare quella storia proprio nella tua città, o forse semplicemente il fatto che con Milano ho sempre avuto un rapporto poco sano.
Alla fine comunque, come era naturale che fosse, è andato tutto bene: il Ligera è proprio un bel posticino, per nulla “milanese” e gestito da ragazzi molto simpatici, e tutte le inquietudini si sono dissolte le momento stesso in cui ho messo piede nel locale. Il reading è scivolato via tranquillo e Le Gros Ballon hanno fatto un gran bel concerto, molto raffinato e intenso. Tutto bene, insomma.
Un abbraccio
Rob -
Giovanni Lindo Ferretti
“non so dei vostri buoni propositi, perchè non mi riguardano. esiste una sconfitta, pari al venire corroso, che non ho scelto io ma è dell’epoca in cui vivo.”
Dio quanto si sentiva la mancanza di quell’uomo…
“del resto m’importa ‘na sega, sai. ma fatta bene, che non si sa mai.” -
tra giolindo e milano con un grosso pallone
Cara Elisabetta,
ti ho mai raccontato quali furono le prime due cose che feci subito dopo aver tirato fuori dal cassetto la tua penna con l’intenzione di mettermi seriamente a scrivere quel libro? La prima fu impostare una tua foto (si, quella foto: l’unica che avevo) come sfondo del display del cellulare; la seconda mettere una foto di Giovanni Lindo Ferretti sullo sfondo del desktop del computer. La prima mi serviva per tenere presente in ogni istante ciò che dovevo fare; la seconda per ricordarmi, durante le varie rielaborazioni degli appunti scritti a mano, che l’unica cosa che conta è restare fedeli a se stessi e sbattersene di tutto il resto. La prima l’ho rimossa ormai da tempo come era giusto che fosse; la seconda invece è ancora qui, come un monito di cui ho spesso bisogno.
Ovviamente, anche per questo motivo, il fatto che Ferretti torni finalmente, dopo ormai troppo tempo, a cantare in pubblico le sue canzoni, non può lasciarmi indifferente: ho già preso il biglietto per il suo concerto di venerdì. Credo ci sia un enorme bisogno della sua voce, in questo Paese.
Curioso, tra l’altro, considerato quanto la sua immagine ha accompagnato la mia scrittura, che il suo concerto lombardo capiti proprio due giorni prima del mio reading milanese (l’unica data -inutile negarlo- di questo girovagare letterario che mi crea un minimo di tensione, visto il mio rapporto personale con il capoluogo lombardo e l’ovvia influenza che la città ha avuto sul romanzo). Che sia uno di quei bizzarri scherzi dell’universo che a te è sempre piaciuto sottolineare? Chissà… comunque domenica (20 febbraio), alle 19.30, racconterò “In fondo ai suoi occhi” a Milano con un reading-aperitivo al Ligera (via Padova 133. un bel posto fuori dalle logiche dei soliti localini milanesi). Ad alternarsi con me sul palco ci sarà Le Gros Ballon, un duo di ottimi musicisti che propongono una sorta di post-rock dalle atmosfere estremamente raffinate e delicate. Penso che sarà un bello spettacolo.
un abbraccio
Rob
p.s.: giusto per aggiungere un altro tassello a un fine settimana particolarmente denso, sabato al Castello di Solza (BG) farò da moderatore alla presentazione del romanzo d’esordio di Indro Pezzolla, nuovo pupillo di casa Falzea. -
CCCP
“il mondo è pieno di sessuofobi, di maschietti repressi e di tante altre categorie di questi generi. fottetevi!” (glf)
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alla guardarobiera nera
Cara Elisabetta,
oggi voglio farti sorridere: poco tempo fa discutevo con un amico convinto che “In fondo ai suoi occhi” si possa leggere come una sorta di anomala e irrisolta storia d’amore (definizione spiazzante che personalmente considero perfetta per “L’uomo a pedali” ma che fatico molto a legare a questo romanzo, e penso che tu possa capirne i motivi meglio di chiunque altro). Ora il mio editore mi informa che domani (venerdì 11 febbraio), alle 18.00, alla Libreria Book di Reggio Calabria, ci sarà un incontro letterario intitolato “Amore è…!” all’interno del quale, fra gli altri, verrà letto anche qualche brano del mio romanzo. Evidentemente certe riflessioni mi inseguono. Peccato non poter essere presente: sarei molto curioso di vedere quali brani leggeranno e come legheranno le mie parole al tema della serata.
Credo che questo pensiero sull’amore mi abbia condizionato un po’ anche nel reading di ieri sera al Tambourine. Hai presente quei momenti in cui hai in testa un concetto enorme che però non riesci a mettere a fuoco e, ogni volta che provi ad esprimerlo, hai l’impressione di dire cazzate? Ecco! Però è stata una serata molto tranquilla e piacevole e, a livello di lettura e di scelta dei brani, penso di aver fatto un buono spettacolo (sono finalmente riuscito a mettere in scaletta anche “Stanza 47”, che da tempo mi ripromettevo di ripescare in qualche modo).
Un abbraccio
Rob -
castagne tascabili
Cara Elisabetta,
i Pocket Chestnut sono delle belle persone: i compagni perfetti con cui condividere una bella serata e qualche birra. Anche per questo motivo la data con loro al Bloom è stata decisamente piacevole. Una bella occasione per rivedere dei vecchi amici e, sul palco, davanti ad un pubblico abbastanza numeroso, giocare un po’ a mischiare le carte con un reading breve ma bello denso, con una scaletta incazzata e provocatoria al punto giusto. Per citare una cara amica: “è stato bello”.
“Dall’ultima volta che ci siamo visti, io ho avuto due bambini e tu hai scritto tre libri” mi ha detto una persona che non incontravo da parecchio tempo. Ecco: questa è una cosa su cui forse dovrei riflettere. Prima o poi dovrò farlo. Prima o poi. Non ora, per fortuna. Ora non ne ho proprio il tempo.
Un abbraccio
Rob
p.s.: sabato 5 febbraio farò da moderatore alla presentazione del libro di Gigi Vergallo al Castello di Solza. Il prossimo appuntamento con le mie storie è fissato invece per il 9 febbraio quando, verso le 22.00, tornerò a leggere qualche brano in apertura della serata del Tambourine di Seregno (MB).