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a proposito di questo diario…
Se qualcuno ha provato a navigare di recente nella sezione “Diario” di questo sito, forse avrà notato che contiene l’archivio, suddiviso per mesi, di tutti i pensieri che ho accumulato su queste pagine dal 2007, quando uscì il mio primo libro, fino a oggi.
In passato, ogni volta che mi è capitato di rinnovare il sito, ho sempre dato un colpo di spugna ai contenuti spazzando via tutti i vecchi pensieri per ripartire da zero. Questa volta invece, con la ristrutturazione di inizio anno, ho fatto l’esatto contrario, andando a scavare anche in archivi dimenticati pur di ripristinare il più possibile le riflessioni e le comunicazioni disseminate nel tempo.
Mi ha divertito, vedere come nel corso degli anni il mio modo di comunicare sul web si sia continuamente evoluto seguendo diverse fasi, a volte legate ai romanzi che stavo promuovendo e altre volte semplicemente al mio sentire o ai cambiamenti del mondo esterno. E mi piace il fatto che scorrere queste pagine sia un po’ come vedere gli ultimi quindici anni abbondanti del mio percorso raccolti in una sorta di storia che unisce ciò che è accaduto attorno alle storie che ho raccontato. -
…per pagare i generali
Parecchi anni fa Enzo Jannacci cantava: “Il nemico non è al di là della tua trincea. Il nemico è qui fra noi. […] Il nemico è colui che vuole il monumento per le vittime da lui volute; E non fa le scuole, e non fa gli ospedali, per pagare i generali.”
In questi giorni di grigia propaganda a buon mercato credo non ci sia altro da aggiungere. Chissà se mai lo capiremo. -
gli ascolti di febbraio 2023
Inizia il mese più breve dell’anno e i potenti del nostro strano mondo occidentale, insieme ai lacchè dell’informazione, sembrano avere deciso che il modo migliore per riscaldarsi in questo freddo inverno è giocare con i soldatini. Mi domando dove ci porterà questa follia senza fine. Come ogni mese però è tempo di pensare anche alla musica così, nella mia consueta rubrica sul rinnovato sito di Rock Targato Italia, ho consigliato i nuovi album di Trevisan, Il Wedding Kollektiv, Requiem For Paola P, Albino e Fabrizio Coppola.
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i colpi di pedale del 2023
I progetti per questo 2023 iniziano piano piano a prendere forma: c’è qualcosa di concreto che si muove sottotraccia ormai da un po’ di tempo e che spero possa vedere la luce nei prossimi mesi, ma tutti i dettagli sono ancora in via di definizione ed è ancora presto per parlarne.
Nonostante le novità (spero) in arrivo, da parte mia c’è comunque la sensazione che il percorso de “L’uomo a pedali” non sia ancora del tutto concluso, dunque anche quella strada continuerà ad andare avanti parallelamente a ciò che arriverà. Per le avventure su due ruote di questa nuova fase ho pensato però che fosse necessaria una nuova maglia, dopo quella che mi ha accompagnato a partire dall’uscita del libro e quella che ho vestito durante il silenzioso percorso di avvicinamento alla pubblicazione, così eccola qui nella foto accanto alle due che la hanno preceduta. Anche le occasioni in cui sarà possibile vedere questa maglia sfilare sulla strada sono ancora da definire.
Tra l’altro nei giorni scorsi mi sono ritrovato a riflettere sul fatto che, quando nel 2009 uscì la prima versione del romanzo, avevo il timore di restare incastrato in quella storia e, anche per sfuggire a quella sensazione, già al momento della pubblicazione sapevo che mi sarei diretto altrove nel giro di pochi mesi. Oggi invece una parte consistente di me non ha proprio alcuna voglia di abbandonare quella strada e uscire da quella che ormai è la mia zona di comfort. Sarà che sono invecchiato o sarà che ho imparato a difendermi meglio e a non stare sempre per forza con la faccia al vento. -
gli ascolti di gennaio 2023
Smaltite feste, vacanze e cenoni, si torna alla vita di sempre nel mondo di sempre e, aspettando di capire se questo 2023 ci riserverà il nuovo grigio giro di giostra che qualcuno sembra intimamente agognare oppure solo una sfilza di discussioni dottrinarie sul metodo che i giusti devono usare per pagare il caffè al bar, riprendo fin da subito la buona abitudine di consigliare qualche bel disco sul sito di Rock Targato Italia. In questo mese di gennaio parlo di FarfaMan, Emit, I Fatti Di Cronaca, Don Rodriguez, Ognibene e Nuju.
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nuovo sito
Col nuovo anno ho deciso di regalarmi un completo rinnovamento di questo mio sito personale: ho rifatto la veste grafica, cambiato il sistema di gestione dei contenuti e inserito anche alcune piccole chicche che credo possano permettere di tenere traccia di quello che è stato il mio percorso.
Mi auguro possa essere in continua evoluzione e servire, a tempo debito, a comunicare anche qualche novità interessante. -
laudate hominem
“Contro l’ideologia della banalità, che domina il mondo, è necessaria un’opposizione” (Benedetto XVI)
Il mio rapporto con la religione è complesso e per molti versi contraddittorio, lo so. Ma non è di questo che si tratta. Non è la religione il punto.
Verso papa Benedetto XVI ho sempre nutrito un’enorme ammirazione e l’ho sempre considerato una delle menti più profonde del nostro tempo: un vero gigante del pensiero che si è rivelato spesso in anticipo sui tempi e ha dedicato una vita intera a scavare nel profondo e a difendere un’idea di essere umano fatto di spiritualità e ragione, andando sempre con decisione controcorrente rispetto a un mondo che tende sempre più a cancellare sia l’una che l’altra. Non a caso i grandi media hanno tentato spesso di demonizzarlo e manipolare ogni sua parola.
Con lui se ne va una delle ultime dighe davvero autorevoli alla deriva che ci sta spingendo verso un totale appiattimento (a)culturale, intellettuale e valoriale, che è poi proprio quella “dittatura del relativismo” contro cui lui ha spesso messo in guardia. Per questo credo sia doveroso rendergli omaggio. -
Buon 2023!
Buon anno a tutti!
Questa volta davvero senza bilanci, senza riflessioni conclusive e senza desideri da esprimere. Non è tempo per tirare le somme: è tempo per tenere gli occhi bene aperti, respirare a pieni polmoni ogni singolo istante di serenità e prepararsi ad affrontare anche l’anno nuovo a testa alta con coerenza.
“Occorre essere attenti per essere padroni di sé stessi” cantava Giovanni Lindo Ferretti con i CSI.
Che sia un anno rischiarato dalle giuste luci e dal necessario coraggio. E che possa essere costellato di momenti di gioia. -
Buon Natale 2022!
Buon Natale a tutti!
Che siano, questi più che mai, giorni pieni di luce e calore, a dispetto di chi ci vorrebbe sempre più grigi e spenti. -
“L’uomo a pedali” con gli occhi di Roberto Il Maggio
È sempre bello vedere le emozioni che si è tentato di esprimere riflettersi nello sguardo di un’altra persona. Il simpaticissimo Roberto Il Maggio, titolare di uno dei canali YouTube più interessanti per gli amanti del ciclismo amatoriale, ha dedicato a “L’uomo a pedali” una splendida video recensione che credo rifletta perfettamente l’essenza del romanzo letto con gli occhi di una persona innamorata della bicicletta almeno quanto il mio protagonista. Sentirlo così coinvolto è stato un piacere enorme, per cui non posso che ringraziarlo di cuore per l’attenzione e la grande sensibilità dimostrata.
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gli ascolti di dicembre 2022 – seconda parte
Natale è ormai a un passo e i negozi di dischi, virtuali o meno, sono pieni come ogni anno di cofanetti celebrativi, edizioni speciali e album live. Ma per fortuna c’è anche molto altro. Così, come promesso, come una sorta di tredicesima mensilità, sul sito di Rock Targato Italia è uscita la seconda parte dei miei consigli musicali di dicembre. Questa volta parlo di Le Rose E Il Deserto, Lory Muratti, Enrico Bosio, Comecarbone e Niccolò Fabi.
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tornando da Roma
Erano sei anni che, complici il caos generale dell’ultimo triennio e qualche mio momento di silenzio, mancavo da Più Libri Più Liberi. Ed è strano visto che invece nei nove anni precedenti la fiera romana era stata per me un appuntamento praticamente fisso.
Elencare le cose che sono cambiate dalla mia ultima trasferta romana sarebbe un’impresa titanica. È cambiato il mondo, è cambiata la fiera che ha persino cambiato sede ed è cambiato molto anche ciò che mi circonda. Quello che non è cambiato è il piacere di esserci, di portare le mie storie a prendere una boccata d’aria fuori dalle pagine e di riabbracciare gli amici di Edizioni del Faro che si confermano una realtà splendida anche sul piano umano. E non è cambiato nemmeno il mio essere un pessimo venditore di me stesso.
È stata una Roma diversa rispetto a quella che ho assaporato in passato. Meno disordinata, forse, e meno notturna, ma sempre bella da vivere e da scoprire. Poi, a questo punto del percorso de “L’uomo a pedali”, dopo avere portato in giro il romanzo nei modi più atipici per quasi due anni, era giusto concedere al libro almeno un appuntamento canonicamente letterario. -
gli ascolti di dicembre 2022 – prima parte
Dicembre. Il freddo si fa pungente e molti iniziano a fare i conti con le bollette dagli importi portati deliberatamente sempre più fuori controllo. Tutto sembra raddoppiare e al tempo stesso la società sembra spaccarsi sempre più in due. Così, in questo mese di dicembre, anche l’appuntamento con la mia rubrica dedicata ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia raddoppia. Nella prima parte, pubblicata oggi, parlo di Luca Gemma, Battista, Petrina e Bob Balera.
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ciao Davide
La tragedia di Davide Rebellin mi sta lasciando una tristezza enorme. Rebellin è stato un personaggio splendido di cui ho seguito con affetto la parabola sportiva fin dagli esordi nella prima metà degli anni ‘90, di cui ho sempre stimato il garbo nell’affrontare sia i trionfi che le sconfitte e le troppe ingiustizie subite dai media e dalle varie federazioni, e che ho amato più che mai in questi ultimi anni in cui, quasi come un personaggio da fiaba, ha dimostrato una tenacia monumentale nel non arrendersi allo scorrere del tempo. Credo che la sua storia parli da sé, ma probabilmente la sola storia non basta a spiegare tutto quanto.
Forse ad addolcire la tristezza può esserci solo l’inutile romanticismo del pensare che in fondo uno come lui poteva andarsene via solo così: in sella alla sua bicicletta facendo ciò che più amava.
Oltre alla tristezza però c’è anche una punta di rabbia perché sappiamo tutti che il ciclismo è qualcosa che comporta per sua natura dei rischi ma, con la mancanza di educazione al rapporto con utenti diversi dalle automobili, l’incattivimento sociale e la folle frenesia di questi anni, le strade del nostro Paese si stanno trasformando sempre più in una giungla in cui non c’è la minima attenzione per i più fragili e chiunque non abbia un motore potente è visto solo come un ostacolo da scavalcare nel più breve tempo possibile anche a costo di rischiare di travolgerlo. Credo che su questo tema occorrerebbe fare una seria riflessione sociale perché la situazione, come può testimoniare chiunque faccia anche solo una manciata di chilometri in bicicletta, è davvero drammatica. -
verso Roma 2022
Finora il percorso de “L’uomo a pedali” ha seguito, sia per scelta che per necessità, strade decisamente insolite per un romanzo, con parecchi chilometri percorsi sui pedali e praticamente nessuna apparizione in contesti canonicamente letterari. In quest’ultimo scorcio di 2022 però ho voglia di tornare a fare anche qualcosa di diverso, così venerdì 9 dicembre, dalle 16.00 alle 18.00, sarò a Roma, ospite dello stand di Edizioni del Faro (stand G54) alla fiera Più libri più liberi, per incontrare i lettori e fare due chiacchiere con chi vorrà passare a salutarmi. È da tanto che non faccio un incontro di quel tipo, dunque sono molto contento di tornare a buttarmi nel caos della fiera.
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dieci anni suonando pezzi di vetro
In questi giorni “Suonando pezzi di vetro” ha compiuto dieci anni e, dopo tanto tempo, credo di non essere ancora riuscito a trovare un equilibrio nel mio rapporto con quel romanzo: un dettaglio abbastanza curioso visto che uno dei temi del libro è anche il rapporto complesso fra un artista, le proprie opere e il resto del mondo.
In realtà mi capita spesso di pensare che quello sia uno dei miei lavori meglio riusciti. Credo sia un romanzo che parla di istanti di passaggio e di quanto può essere ostico per determinate persone incastrarsi fra le regole basilari dell’esistenza che tutti conosciamo: un tema che, a ben vedere, nei miei libri ritorna spesso, però in quel romanzo credo lo faccia con una forza particolare data forse anche dal fatto che il protagonista è un musicista e la storia è ambientata fra le contraddizioni del mondo polveroso della musica indipendente, il che mi ha permesso di fare esplodere molte sensazioni in modo abbastanza forte raccontando un ambiente che conoscevo bene. Tra l’altro credo sia anche il libro su cui, almeno come numero di stesure, ho lavorato meno, e forse anche questo ha contribuito a enfatizzare quell’aura di intimità e schiettezza mantenendo viva la fragile impulsività degli appunti iniziali. O almeno così mi sembra di ricordare, visto che non lo rileggo da una vita.
Credo che il mio rapporto con quel libro si sia complicato soprattutto per via di un percorso promozionale vissuto in modo piuttosto convulso, come se l’irruenza del libro fosse filtrata anche lì senza che io fossi preparato a gestirla, il che mi ha portato ad allontanarmene fin troppo in fretta uscendone piuttosto frastornato. Però, se non altro, tutto questo è servito a insegnarmi il tipo di corazza di cui devi munirti e la serenità che costruirti attorno prima di lanciarti nella pubblicazione di un nuovo romanzo. -
gli ascolti di novembre 2022
Districarsi nella selva delle uscite discografiche autunnali è un lavoro non da poco: un’impresa seconda forse solo alla ricerca di un grammo di verità minimamente rilevante fra le pagine di un qualsiasi giornale italiano, quanto a impegno richiesto. Anche se per fortuna con i dischi abbiamo molte più possibilità di ottenere qualche soddisfazione. Dunque, anche in questo novembre confuso torna la mia consueta rubrica dedicata ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta parlo delle nuove uscite di Manuel Agnelli, Màdrega, Roberto Casanovi, Theft Giacomo Grasso, Meg e Jack Anselmi.
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mentre il mondo parla del nulla
Le guerre hanno sempre avuto solo due obbiettivi: ridistribuire la ricchezza verso l’alto (cioè impoverire le popolazioni, senza distinzioni di bandiera, per arricchire le élite) e rafforzare, da ogni lato del fronte, la posizione di chi detiene il potere. Tutto il resto è pura propaganda. Per questo il sistema in cui viviamo è stato spesso complice dei venti bellici in ogni angolo del mondo e in questi tempi complicati li sta spingendo con accanimento morboso coinvolgendoci in modo sempre meno indiretto.
In questi giorni si sta alzando molta polvere mediatica per concentrare l’attenzione popolare su polemichette innocue, perciò credo sia più che mai vitale ricordare quali sono le urgenze del nostro tempo e non smettere di portare avanti, ognuno come può, il dissenso verso un sistema che, al di là dei giochetti di palazzo, non muta di una virgola la propria essenza e continua ad alimentarsi spingendoci verso il dramma sociale, fomentando conflitti, tagliando servizi essenziali per investire in armamenti, creando divisioni, impoverendo le popolazioni, elevando il ricatto sociale a forma di governo e perseguendo interessi che non sono certo quelli di noi comuni cittadini.
Da tempo ci ripetiamo che ci aspetta un inverno complicato, dunque credo sia bene arrivarci col giusto spirito: senza rassegnazione e senza alcuna negatività ma nemmeno con la placida accettazione di qualunque cosa ci piova addosso. Credo sia giusto arrivarci, come già in passato, con grande consapevolezza e sempre determinati ad andare comunque avanti a testa alta prendendo in ogni modo possibile le distanze da ciò che ci sta spingendo sempre più lontani da una società a misura d’uomo.p.s.: per fortuna ci sono diverse persone che stanno provando a mobilitarsi o lanciare un proprio segnale. Per esempio domani (sabato 29 ottobre) a Milano ci sarà un corteo per portare anche nelle strade la voce di chi non vuole rassegnarsi a quanto sta accadendo e all’atteggiamento del nostro Paese riguardo le guerre, le armi, la crisi energetica e quella sociale. A quanto ho letto, il ritrovo è alle 15.30 in piazzale Loreto. Ci si vede lì, spero.
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Milano e l’Italia un anno fa e oggi
Un anno fa, nonostante i giorni vergognosi che stavamo vivendo, di sabato pomeriggio Milano era bellissima con i cortei contro l’obbligo della “tessera verde” che ogni settimana provavano a resuscitare la coscienza della nazione. Credo che raramente si sia visto nel nostro Paese un movimento così variegato, totalmente apartitico, privo di una guida eppure coeso e determinato nella volontà di continuare a sentirsi esseri umani e non abbandonarsi alle pericolose derive verso cui il potere ci sta tuttora spingendo.
Poi sappiamo com’è finita: prima le bugie urlate dai grandi media, poi i manganelli e le piazze militarizzate in stile sudamericano, e alla fine il colpo di grazia interno inferto da chi ha provato a mettere il cappello sul movimento finendo col polverizzarlo.
Sabato scorso, partecipando alla manifestazione per Julian Assange, mi sono reso ulteriormente conto di quanto mi manchi a questo Paese un movimento d’opinione di quel tipo e di quella portata, pur con tutti i limiti che poteva avere. D’altra parte non dimentichiamo che le ingiustizie ancora in corso, i venti bellici che soffiano sempre più forte, la società super controllata che viene promessa di continuo e il dramma energetico e sociale che stanno apparecchiando dall’alto sono figli delle stesse logiche a cui in quelle piazze ci si cercava di opporre. Ciò che mi consola è che sono sicuro che sotto alla cenere ci sia ancora molta brace e che l’energia di quei pomeriggi nella sua espressione più sana sia ancora viva nell’animo di molte persone e al momento opportuno saprà tornare a regalare luce, in un modo o nell’altro. -
quindici anni da “Tutto passa invano”
Nell’ottobre di quindici anni fa usciva un libricino intitolato “Tutto passa invano”: la mia prima pubblicazione letteraria. Doveva essere una parentesi isolata e assolutamente personale, invece è stato l’inizio di un percorso piuttosto sfaccettato che, guardandolo a posteriori, credo si sia snodato in tre strani e non programmati cicli quinquennali.
C’è stato un primo quinquennio fatto di grandi slanci, di belle aspettative, di occasioni importanti spesso gestite male e di un gran fervore creativo. C’è stato un secondo quinquennio dedicato alla sperimentazione di nuove forme espressive e al provare a muovermi in tutto e per tutto a modo mio staccandomi dalle logiche tradizionali del mondo editoriale per trovare finalmente una mia dimensione. E c’è un terzo quinquennio che probabilmente devo ancora decifrare in cui credo di avere provato a tirare qualche somma e a fare i conti con me stesso.
Al di là di tutto però mi rendo conto che in quella manciata di paginette pubblicate in formato super tascabile quindici anni fa c’erano già condensate, anche se in forma embrionale, molte delle cose che ho poi provato a sviluppare negli anni successivi. Il che mi fa pensare che, se non altro, pur con tutti gli sviluppi, le cadute, le disillusioni e i moltissimi possibili errori, ho sempre mantenuto almeno una certa coerenza, nel bene e nel male.