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gli ascolti di aprile 2025
Sono tempi strani, quelli in cui anche i reduci del sessantotto cercano di convincerci che la pace non è poi un valore così assoluto. Sono tempi folli, quelli in cui i suprematismi vengono invocati proprio da quelle parti che li hanno giustamente sempre avversati. Sono tempi inquietanti, quelli in cui gli organismi che millantano di essere nati per mantenere la pace decidono di provare a risanare le proprie economie investendo più che mai nella guerra e tentano di salvaguardare il proprio potere continuando a soffiare forte sul focolaio di ogni conflitto. Ma, nell’epoca tragicamente surreale delle emergenze permanenti, ormai non ci si stupisce di nulla.
In mezzo a tutto questo, anche in questo mese di aprile torno a parlare di musica sul sito di Rock Targato Italia raccontando i nuovi lavori di Negrita, Michele Gazich, Nuovo Disordine Mondiale, Lucio Corsi, Gazebo Penguins, Giannutri e Fiesta Alba. -
un promemoria sul Premio Ponte Vecchio
Mi sembra giusto ricordare che quest’anno ho il piacere di fare parte della giuria del Premio Letterario Ponte Vecchio e che c’è tempo fino al 20 giugno per iscriversi e proporre il proprio lavoro. Come ho già avuto modo di dire, si tratta di un concorso gestito con grande entusiasmo e con una correttezza encomiabile sotto tutti i punti di vista, dunque è sicuramente un’esperienza che consiglio a chiunque voglia provare a mettersi in gioco con la propria arte. Le premiazioni poi saranno a settembre in uno splendido teatro nel cuore di Firenze, il che ha già di per sé il suo fascino.
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a proposito di “Poi il tempo”
“Poi il tempo” è uscito da qualche giorno e mi sembra doveroso ringraziare tutte le persone che gli hanno già dedicato attenzione. Grazie davvero!
Per me la scrittura di questo brano è stata davvero come un’esplosione che mi ha travolto e, grazie anche alla musica ipnotica creata da Max Zanotti, mi ha portato a sviscerare in modo tremendamente diretto un sacco di pensieri che da tempo cercavo il modo di esprimere concretamente. Pensieri sulle contraddizioni mondo contemporaneo, sulle dinamiche del potere, sulla falsità servile dei grandi mezzi d’informazione e sull’ignavia dei presunti intellettuali, per esempio, ma anche su me stesso e su una serie di sensazioni che credo possano essere comuni a molti.
In realtà, fra i brani che ho registrato insieme a Max Zanotti e che usciranno nel corso di questa primavera all’interno di un disco, “Poi il tempo” è di gran lunga il meno “narrativo”, però mi è subito sembrato naturale sceglierlo come primo singolo perché l’ho sempre percepito come qualcosa di davvero urgente. E, a giudicare dalle notizie che arrivano anche in questi giorni dalla cronaca, quell’urgenza non si è minimante spenta con la pubblicazione del brano.
Ci sono tante cose che vorrei raccontare su questo progetto, ma siamo solo all’inizio di un percorso che spero sarà lungo, dunque ci sarà tempo e modo di parlare di tutto quanto. Nel frattempo credo sia giusto godersi questo brano che per me rappresenta qualcosa di davvero importante. -
Poi il tempo
Eccolo qui, il lyric video di “Poi il tempo“, il primo brano estratto dal progetto musicale nato dall’unione fra le mie parole, la mia voce e le sonorizzazioni di Max Zanotti.
Si tratta di un brano profondamente irrequieto che, con un’atmosfera straniante da colonna sonora di un film distopico, punta il dito in modo tremendamente diretto contro le grandi contraddizioni del presente, ma nelle battute finali si rivela anche una riflessione intima e dolente su un senso di sconfitta tanto collettivo quanto individuale. Insomma, è qualcosa nato dall’urgenza di lasciar deflagrare una serie di pensieri parecchio concreti senza fare sconti nemmeno a me stesso.
Dategli un ascolto. Ci tengo. Se poi dovesse piacervi e vi andasse di condividerlo in qualunque modo potrò solo ringraziarvi. -
Divinazione annuncia “Poi il tempo”
Ora si inizia a fare sul serio: dagli uffici di Divinazione stanno iniziando a partire i primi comunicati che annunciano che da lunedì (17 marzo) sarà disponibile il lyric video di “Poi il tempo”, il brano che anticipa il mio nuovo progetto. Ormai ci siamo quasi.
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…con musiche di Max Zanotti
Ora posso dirlo ufficialmente: è stato Max Zanotti a comporre, suonare e produrre le musiche del mio nuovo progetto. A partire dal 17 marzo sarà possibile ascoltare un primo brano in anteprima sotto forma di lyric video mentre l’album uscirà ad aprile su tutte le piattaforme di streaming.
Max Zanotti non credo abbia bisogno di presentazioni: già voce dei Deasonika, dei Casablanca e dei The Elephant Man, autore di splendidi dischi da solista, collaboratore dei Rezophonic, cofondatore dei Bloom e produttore di una marea di progetti interessantissimi, è un artista dallo spessore enorme e dal talento assoluto oltre che una persona con cui è sempre splendido confrontarsi. Poterlo avere al mio fianco è stato incredibile e sono parecchio orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme.
Ad accompagnarmi nel percorso promozionale ci saranno anche questa volta gli amici dell’ufficio stampa Divinazione che ormai sono al mio fianco da diversi anni e riescono sempre a supportarmi in modo magnifico sotto tutti i punti di vista.
Non vedo l’ora che i nuovi brani possano essere ascoltati liberamente da tutti quanti. Soprattutto quello che uscirà lunedì prossimo lo avverto come qualcosa di davvero urgente. -
gli ascolti di marzo 2025
Sono giorni frenetici in cui la mia mente è concentrata soprattutto sul futuro. Nonostante questo però non si possono trascurare le buone abitudini dunque, anche in questo marzo che segna la fine di un inverno lungo, gelido e senza neve, non può mancare l’appuntamento con i miei consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta racconto i nuovi lavori di Specch!io, Malecherifarei, Bandit, Luca Coi Baffi, Pop Véronique, Cosimo Bianciardi & Intima PsicoTensione, Elli De Mon e Cowards.
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un pensiero sul declino del carnevale
Sembra che il Carnevale, in Italia, sia una ricorrenza sempre più dimenticata. Al netto delle pochissime grandi manifestazioni storiche di alcune città, ormai le sfilate di Carnevale sembrano, nel nostro Paese, una cosa in assoluta decadenza e relegata idealmente a evento che dovrebbe riguardare solo i più piccoli. Ed è un peccato.
Chissà se questo declino ha a che vedere con la natura anarchica della ricorrenza che fa sì che una sfilata di Carnevale con tutti i crismi debba inevitabilmente essere un momento di goliardia ma anche un’occasione per lanciare provocazioni su temi importanti e prendersi gioco dei potenti, oltre al fatto che qualcosa che deve per forza di cose generare allegria e colore in libertà nelle strade va fin troppo in controtendenza rispetto al rigoroso isolazionismo individuale verso cui la società moderna ci spinge oppure.
In ogni caso credo che, di questi tempi, farebbe solo bene, ritrovare un po’ di sano spirito carnevalesco. -
i miei ascolti in una playlist
Mentre attendo di definire gli ultimi dettagli del nuovo progetto, su iniziativa degli amici di Rock Targato Italia la mia rubrica mensile dedicata ai consigli musicali sulle pagine del loro sito è diventata anche una playlist su Spotify. Si chiama semplicemente “Gli ascolti di Roberto Bonfanti“. Al momento contiene qualche assaggio delle proposte di cui ho parlato negli ultimi periodi ma chiaramente continuerà ad alimentarsi mese dopo mese parallelamente alla rubrica tradizionale sul sito che naturalmente andrà avanti come sempre.
La playlist si può trovare anche direttamente nel mio profilo artista su Spotify che ho finalmente attivato. -
il mio nuovo progetto musicale
Negli ultimi mesi ho lavorato a un nuovo progetto musicale (o, per meglio dire, musicale/letterario) in splendida compagnia. Non è ancora stata fissata la data di pubblicazione ma credo che l’attesa non sarà lunghissima. Si tratta di otto miei racconti interpretati dalla mia voce e sonorizzati da uno dei musicisti che più amo in assoluto. Per rivelare di chi si tratta preferisco aspettare i comunicati ufficiali ma non posso non dire che avere al mio fianco un artista di cui sono fan da ormai un quarto di secolo è stato uno stimolo enorme e un grande onore.
Erano anni che non mi abbandonavo alla scrittura in modo così sfrontato e anche la musica è stata prodotta con un approccio assolutamente libero da qualunque vincolo andando solo alla ricerca di ciò che più poteva esaltare le atmosfere inquiete delle storie che racconto, dunque il risultato è, per quanto mi riguarda, qualcosa di emotivamente molto forte. Ancora qualche settimana per rifiatare e rifinire gli ultimi dettagli poi finalmente potrò svelare tutto quanto. -
gli ascolti di febbraio 2025
Si sente un gran starnazzare su tutto e su niente, nell’aria, in questo inizio di febbraio. E dovremmo avere ormai imparato che, quando si alza troppa polvere, è solo per creare confusione. Così, in attesa di comprendere cosa si stia realmente muovendo sotto al caos, proviamo a osservare le cose in silenzio e magari concederci il lusso di riflettere ascoltando un po’ di buona musica. Dunque, anche in questo febbraio transitorio, sulle pagine di Rock Targato Italia torno a parlare di musica raccontando i nuovi lavori di Angela Baraldi, Gioacchino Costa, Piccoli Bigfoot, TV Lumière, Francobeat, Blumele e Odawin.
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Gianni Bugno e io
«Chissà se il fatto che lui è cresciuto con la sicurezza di tifare la squadra più forte del mondo mentre io ho imparato la vita e la poesia amando la pedalata calligrafica e i “vedremo” di un talento tanto incostante e indecifrabile può avere in qualche modo influito su ciò che siamo poi diventati da grandi» diceva un mio vecchissimo racconto. Il talento di cui parlavo è quello di Gianni Bugno e ancora oggi credo che ciò che diceva quello scritto sia vero.
Ieri (sabato 25 gennaio), grazie agli amici del Bike Team Malgrate, ho avuto la fortuna di incontrare Gianni alla presentazione della nuova maglia della squadra, di poterlo ringraziare e di potergli finalmente regalare una copia de “L’uomo a pedali“. Vorrei scrivere qualcosa di razionale ma in realtà l’unica cosa che mi sento di dire è che è stato come tornare per qualche istante bambino. -
riflessioni invernali
Credo che prima o poi noi esseri umani dovremo fare pace col fatto di non sapere nulla. Non sappiamo nulla di noi, della nostra natura e delle nostre origini, per esempio, ma nemmeno di ciò che ci circonda. Ci convinciamo che il poco che conosciamo possa avvicinarsi all’essere tutto ciò che c’è da sapere o che delle semplici teorie siano delle verità assolute e nel frattempo continuiamo a dividerci sulla base di facezie. Insomma, ci illudiamo di essere “moderni” solo perché sono cambiate le credenze di massa, gli idoli e i nomi del potere, ma in realtà ci impantaniamo sempre di più in una specie di novello medioevo.
Da qualche tempo mi capita di riflettere su questo fatto, così mi andava di condividere questo pensiero, mentre il freddo dell’inverno continua a mordere forte e i nuovi progetti iniziano a prendere forma. -
premio letterario Ponte Vecchio 2025
La prima novità del 2025 è che avrò il piacere e l’onore di fare parte della giuria del Premio Letterario Ponte Vecchio.
Ho avuto modo lo scorso anno di apprezzare in prima persona la grande serietà e professionalità con cui viene organizzato questo concorso, dunque sono davvero entusiasta di lanciarmi in questa nuova esperienza.
La partecipazione è ovviamente aperta a tutti e c’è tempo fino al 20 giugno per iscriversi. Tutte le informazioni sono disponibili nel bando sul sito del concorso. Con i vincitori ci sarà poi occasione di vederci a settembre a Firenze per la cerimonia di premiazione. -
gli ascolti di gennaio 2025 e quel vuoto incolmabile
Sarebbe innaturale tornare a parlare di dischi senza fare prima i conti con il vuoto enorme lasciato dalla prematura scomparsa di Paolo Benvegnù. Un vuoto che, per la musica italiana di oggi, è paragonabile solo a quello lasciato ventisei anni fa da Fabrizio De André. Dunque, nella mia consueta rubrica dedicata ai consigli musicali sul sito di Rock Targato Italia, non potevo non partire rendendo un piccolo omaggio a lui, prima di raccontare i nuovi lavori di Vulcani In Pace (nuovo progetto di Marco Parente e Paolo Cattaneo), Luca Romagnoli, Anèdone, Lo Straniero, Roberto Casanovi, Yuri Beretta, B5 TTNTNZ e Tommaso Talarico.
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“L’uomo a pedali” secondo Mme Rose
Il 2024 si è chiuso per me con un’ultima bella sorpresa: proprio ieri, la blogger letteraria Mme Rose ha pubblicato sulla sua pagina una bella ed evidentemente sentita recensione de “L’uomo a pedali“.
“Ho apprezzato la narrazione fluida, curata, senza sbavature e ho provato simpatia per il protagonista” dice fra le altre cose. E io non posso che ringraziare. -
a un passo dal 2025
Il 2024, per quanto mi riguarda, è stato un anno che ha rimesso silenziosamente in moto delle energie che erano sopite ormai da un po’. Il che non è per nulla una cosa di poco conto.
Di questi dodici mesi ricorderò soprattutto la serata preziosa al Wine Bar La Rocca che mi ha portato a tornare a raccontare le mie storie in pubblico dopo molto tempo e la bella esperienza fiorentina con il Premio Letterario Ponte Vecchio, più un paio di momenti personali. È stato un anno in cui ho pedalato poco rispetto al recente passato ma in compenso sono tornato a scrivere di più, ho lavorato parecchio su idee di cui si vedranno i frutti in futuro e ci sono stati anche tre nuovi racconti pubblicati su questo sito. Dunque, a conti fatti, direi che è andata bene.
Mi accosto all’anno nuovo con grande curiosità e desiderio di scoprire cosa questi dodici mesi potranno riservarmi. C’è in particolare un progetto di cui spero di poter parlare molto presto che mi sta dando molto entusiasmo.
Buon 2025 a tutti! Con l’augurio forse utopico che possa essere un anno capace di scardinare qualche schema ormai logoro. -
Buon Natale!
Buon Natale a tutti!
Al di là delle luci, dei brindisi, dei grandi discorsi e di tutto quanto il resto, che queste giornate di festa possano essere per tutti un momento di pace e serenità. -
mentre il mondo brucia
È un dicembre parecchio caldo sul pianeta Terra. Il nostro vecchio impero occidentale ha evidentemente scelto di reagire al proprio declino in modo totalmente scomposto, fomentando l’apertura di continui fronti bellici in giro per il mondo e la situazione sta diventando sempre più complessa, nonostante i nostri solerti mezzi d’informazione continuino orwellianamente a ripetere che va tutto bene e che i cattivi sono sempre quelli lontani da noi (inclusi coloro che passano periodicamente da “buoni” a “cattivi” e viceversa a seconda di ciò che fa più comodo alla narrazione imposta al momento dai nostri potenti).
Riflettendo sul momento che stiamo vivendo è nata l’idea di chiudere il 2024 con una selezione di dischi estemporanea e particolare: musicisti che, per scelta o per caso, fanno da ponte fra l’Italia e altri mondi. Artisti nati altrove che hanno in qualche modo a che fare col nostro Paese o con la nostra lingua, oppure artisti italiani che si confrontano con realtà diverse. Così, in un’edizione extra della mia abituale rubrica sul sito di Rock Targato Italia, racconto i dischi di Misha Chylkova, Michal Gutman, Abandoncy, Emmanuelle Sigal, Crème Solaire, Valerio Sanzotta e Libero Reina. -
gli Estra a Milano
Con la musica degli Estra ho sempre avuto un rapporto parecchio viscerale. Le loro canzoni mi hanno accompagnato fin da quando facevo le superiori, li ho visti diverse volte dal vivo nel corso degli anni ed ero presente nell’agosto del 2015 al loro concerto d’addio. Dunque inevitabilmente ho accolto con grande entusiasmo, qualche mese fa, la notizia del loro ritorno delle scene e non potevo assolutamente perdermi il loro concerto a Milano nello scorso fine settimana.
È stato davvero bello rivederli sul palco e ritrovare intatta la loro carica emotiva e il loro approccio poetico senza compromessi. Il loro spettacolo è stato qualcosa di tremendamente urgente e necessario: un atto d’accusa rabbioso verso il grigio di questo momento storico ma ancora di più un urlo disperato sulla necessità di continuare a vivere, pensare e agire da esseri umani nonostante tutto quanto attorno a noi stia scivolando verso altre direzioni.
Ho parlato in modo più dettagliato del concerto anche sul sito di Rock Targato Italia.