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“Ogni sorso un ricordo” su MyDreams
E’ uscita la prima recensione di “Ogni sorso un ricordo”: la firma Rosa Di Girolamo sul portale MyDreams.it.
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Dragon Summer 2016
“Speriamo che nevichi” è stata inclusa in “Dragon Summer 2016”, la compilation realizzata da Nova Radio Città Futura contenente una selezione di brani indipendenti italiani scelti da David Drago per accompagnare l’arrivo dell’estate. Oltre al singolo mio e di Miky Marrocco, la raccolta contiene altre 11 canzoni che spaziano fra diversi generi musicali ed è ascoltabile gratis in streaming sul sito della radio.
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cali di tensione
In queste ultime settimane credo di essermi un po’ abbandonato al calo di tensione che ha seguito l’uscita dell’album: un po’ come quando raggiungi la vetta di una salita che ti ha assorbito molte energie e per un attimo, mentre provi a tirare il fiato e lanci uno sguardo al panorama, rischi di dimenticarti che il vero traguardo è ancora lontano. Per fortuna ci sono sempre i ragazzi dell’ufficio stampa che vengono a riprendermi per le orecchie quando mi prendo qualche vacanza da me stesso nel momento meno opportuno.
“Ogni sorso un ricordo” sta piano piano iniziando a compiere il suo percorso. Finora, oltre alle tante persone che hanno scaricato il disco e che credo abbiano colto le emozioni che contiene, le gratificazioni più evidenti sono arrivate dalle radio, con più di una settantina di emittenti in tutta Italia che hanno inserito “Speriamo che nevichi” nella loro programmazione e alcune trasmissioni che hanno voluto chiamarmi per fare due chiacchiere in diretta e farsi raccontare qualcosa sul brano e sulla nascita del progetto.
Devo dire che mi diverte, parlare in radio di “Speriamo che nevichi” e continuare a spiegare che, al di là dei significati che può avere per me o per i personaggi del mio romanzo, quella frase simboleggia prima di tutto l’auspicio di ritrovare una sorta di innocenza perduta e la forza di credere in qualcosa di bello e puro anche se oggettivamente impossibile o fuori tempo. -
40 radio
L’ufficio stampa Divinazione mi comunica che sono 40 le radio sparse in tutta Italia che, fino a oggi, hanno inserito “Speriamo che nevichi” nella loro programmazione: un risultato notevole per un brano che non nasce certo con ambizioni da hit radiofonica.
Sabato a Parma, insieme alla grande famiglia di Rock Targato Italia, c’è stato modo di brindare anche a questa notizia, ed è stata davvero una bella festa con un ambiente attento e rilassato, amici vecchi e nuovi incrociati nel backstage, una situazione tecnica assolutamente impeccabile e alcune scoperte musicali davvero interessanti sia fra gli altri ospiti che fra i gruppi in concorso.
“Ogni sorso un ricordo” ha avuto un bel battesimo dal sapore decisamente rock. -
ogni sorso un ricordo
“Ogni sorso un ricordo” è il disco che ho realizzato grazie alla collaborazione con l’eclettico Miky Marrocco: un progetto che prova a rimescolare le carte fra musica, letteratura e teatro rock.
Le parole dei brani reincarnano le suggestioni del mio romanzo “Alice”, a cui ho cercato di dare ulteriormente vita attraverso la mia voce. Le musiche sono invece composte e suonate interamente da Miky Marrocco in un equilibrio perfetto fra melodie di chitarra, aperture psichedeliche e programmazioni. -
formazione ufficiale
Ci siamo quasi! Da mercoledì (25 maggio) sarà possibile ascoltare “Ogni sorso un ricordo”, il disco che contiene i frutti della mia collaborazione con Miky Marrocco. Prima di lasciare spazio ai contenuti mi sembra però doveroso presentare le persone che si sono imbarcate con me in questa piccola follia:
* Su Miky ci sarebbero fin troppe cose da dire, per l’entusiasmo che ha investito nel progetto e per la sensibilità e la professionalità che lo contraddistinguono sempre, ma credo che il lavoro che ha fatto parli da solo: tutta la parte musicale è stata composta e suonata interamente da lui, e si è occupato anche delle registrazioni e di ogni aspetto tecnico.
* L’immagine della neve è un’altra piccola magia della persona che si è occupata delle copertine di quasi tutti i miei ultimi lavori. Non la nomino perché non ama apparire, ma resta uno degli animi più puri in cui mi sia mai imbattuto ed è un onore averla con me anche in questa avventura.
* Il progetto grafico è opera dello staff creativo del Baretto di Biassono: persone genuine che lavorano bene e con cui è sempre bello rapportarsi. Poi, visto il titolo, in qualche modo bisognava comunque passare da un bar, per cui mi sembrava giusto unire l’utile al dilettevole e sceglierne uno bello accogliente.
* La promozione sarà curata ancora una volta da Francesco Caprini e dall’ufficio stampa Divinazione Milano, e non poteva essere altrimenti vista la dedizione con cui, negli ultimi 18 mesi, si sono presi cura di me. Gli devo molto e sono contento di poter percorrere un altro pezzetto di strada insieme a loro.
* Per la distribuzione sulle piattaforme digitali ci siamo affidati a Sounday.
* Io ci ho messo le parole -figlie di frammenti di “Alice”-, la voce, diversi pezzetti di anima e l’esperienza maturata in questi anni passati a raccontare le mie storie nei contesti più disparati.
Sabato (28 maggio), per chiudere qualche latro cerchio, festeggerò l’uscita del disco con una piccola esibizione all’interno della serata organizzata da Rock Targato Italia al WoPa Temporary di Parma (inizio spettacoli ore 18.00). -
salone e salotti
Il mondo della letteratura continua a navigare fra le contraddizioni di sempre: da un lato gli scrittori da salotto impegnati a pavoneggiarsi della loro cultura stando attenti a non uscire dai canoni dell’intellettuale radical chic, dall’altro i personaggi acchiappapubblico presi in prestito da altri mondi per fare cassa, e alla base, oltre a qualche rara eccezione, un magma confuso di migliaia di micro realtà di ogni tipo che sgomitano per uscire per qualche istante dall’anonimato. Considerazione banale, lo so, che però mi ha assalito in modo più forte che mai durante quest’edizione del Salone del Libro.
Eppure, malgrado la consapevolezza che prima o poi con questi pensieri bisognerà farci i conti in modo più pesante, rientrando da Torino ho ancora la certezza che ci sia sempre qualcosa che riesce a dare un senso vero al tutto: qualche incontro inaspettato, qualche bicchiere di vino in buona compagnia, due chiacchiere con un lettore attento e soprattutto la sensazione di continuare a far vivere una storia con un’anima che ha ancora voglia di camminare in giro per il mondo. In fondo conta solo quello, per cui avanti così: un passetto per volta, fuori dai salotti di ogni tipo e dai percorsi affollati, godendosi il panorama. -
dopo il tuffo
C’è quell’istante particolare in cui, dopo il filo di paura che precede il tuffo e il senso di vuoto che segue il salto, ti rendi conti di essere arrivato sano e salvo in acqua. In questo momento, dopo il lancio di “Speriamo che nevichi”, mi sento esattamente così. Ora però bisogna iniziare a nuotare davvero e da oggi, grazie al lavoro dell’ufficio stampa Divinazione, sarà possibile ascoltare il brano anche in qualche radio.
Prima di pensare ai prossimi passi però ci vuole un brindisi: domenica (15 maggio), dalle ore 18 alle 20, sarò al Salone del Libro di Torino, ospite degli amici di Edizioni del Faro per un aperitivo con i lettori al loro stand (stand B80). Sarà l’occasione per incontrarsi, bere un bicchiere di vino in tranquillità e magari chiacchierare di “Alice” -il mio romanzo che ha dato origine, fra le altre cose, anche al testo di “Speriamo che nevichi”- o di qualunque altra cosa. -
speriamo che nevichi
Eccolo qui, “Speriamo che nevichi“, il singolo che anticipa il progetto nato dall’unione fra la mia voce, le mie parole e le musiche di Miky Marrocco.
“Speriamo che nevichi”: un auspicio fuori stagione che cela la nostalgia agrodolce per un’innocenza persa da ormai troppi anni. Una chitarra delicata e un loop minimale accompagnano un collage di ricordi che, come in un flusso di coscienza, partono da molto lontano per arrivare a mettere a nudo gli aspetti più fragili e intimi dell’animo del protagonista.
Il testo è figlio di un frammento del mio “Alice”, mentre le musiche sono interamente composte e suonate da Miky Marrocco. -
aspettando il singolo
Ammetto che questa volta un pizzico di tensione si fa sentire. Con gli anni ho imparato a gestire con assoluta tranquillità l’uscita di un romanzo o gli istanti prima di salire su un palco, ma questa volta mi sembra diverso. Sarà che in questo nuovo progetto mi sento proprio nudo, senza la possibilità di nascondermi fra le pieghe della carta delle pagine di un libro e anche senza tutte quelle piccole cose -il whisky, il cappello o anche solo il microfono- che mi fanno da scudo negli spettacoli dal vivo.
A partire da martedì (10 maggio) sarà possibile ascoltare e scaricare gratis il primo singolo estratto dal disco, in uscita verso fine mese, a cui ho lavorato con Miky Marrocco. Il brano s’intitola “Speriamo che nevichi” e credo sia in assoluto l’episodio in cui mi sento più esposto e privo di protezioni. Mi sembra giusto iniziare così. Un bel respiro e via. E speriamo che nevichi, anche se ormai è primavera inoltrata. Anzi: proprio perché ormai è primavera inoltrata e l’estate si avvicina con passo rapido, a maggior ragione, speriamo che nevichi. -
foto nuove, percorso nuovo
Lo scorso week-end abbiamo fatto le foto promozionali, e si sa che, quando arriva il momento delle foto, significa che un nuovo percorso è davvero in procinto di iniziare.
In questo mese di maggio succederanno un sacco di cose: fra poco più di una settimana sarà possibile ascoltare in anteprima il primo singolo estratto dal progetto musicale\teatrale\letterario a cui ho lavorato con Miky Marrocco. L’album completo che racchiude i frutti di questo percorso uscirà verso la fine del mese su tutte le piattaforme di streaming e download musicale, e sabato 28 se ne festeggerà la pubblicazione con una mia esibizione all’interno della serata organizzata da Rock Targato Italia al WoPa Temporary di Parma.
In mezzo a tutto questo, nel tardo pomeriggio di domenica 15 ci sarà spazio anche per passare al Salone del Libro di Torino a salutare gli amici dei Edizioni del Faro e incontrare i lettori al loro stand.
La foto che vedete, come gli altri scatti che accompagneranno la promozione del disco, è opera di Chiara Belloni, che ci ha sopportato in questo pomeriggio a zonzo per Milano. -
serate rock
Ebbene, sì, ho ancora il fisico per le lunghe serate stracolme di suoni e i rientri all’alba dopo ore di autostrada.
Agli eventi di Rock Targato Italia mi sento sempre a casa: si fanno begli incontri, ci si confronta con realtà interessanti e si vivono sempre esperienze positive. Portare il mio spettacolo in un contesto rock poi si rivela ogni volta una bella sfida e fa sempre piacere arrivare a fine serata con la consapevolezza di esser riusciti a lasciare, almeno a una parte del pubblico, qualcosa di bello. Anche a Padova è stato così, ed è stato un vero piacere esserci anche questa volta.
Passando alle notizie spiacevoli: purtroppo mi comunicano che, per questioni organizzative, lo spettacolo di venerdì a Modena è stato annullato. Ovviamente mi dispiace molto, anche perché con Modena ho da sempre un legame molto forte, ma non posso che ringraziare comunque chi ha fatto del proprio meglio per cercare di organizzare questa serata. -
primo scampolo di primavera
Sono giornate di ascolti attentissimi, di confronti schietti, di decisioni da prendere e di indicazioni da dare. I giorni degli ultimissimi ritocchi a un nuovo progetto hanno sempre un sapore particolare, fra tonnellate di entusiasmo e quel filo di tensione che ti fa passare ore intere a riflettere su una virgola o su una sfumatura che a molti sembrerà infinitesimale ma che in realtà diventa preziosissima per poter valorizzare al meglio tutto il lavoro.
Si respira una bella aria, da queste parti, in questo primo scampolo di primavera: c’è la giusta dose di serenità, ma anche molta voglia di fare cose belle e di non smettere di giocare con i fantasmi delle mie storie.
A proposito di aria da respirare, approfitto per ricordare che domenica (10 aprile), riprendendo per un attimo fiato, porterò qualche scheggia di “Alice” in provincia di Padova, all’interno della lunga serata organizzata da Rock Targato Italia al Greenwich Pub di Curtarolo. Il tutto inizierà alle 20 e oltre a me ci saranno diversi altri ospiti fra cui i bravi Gavrilo Princip e altre cose da scoprire. Poi venerdì 15 sarà la volta di Modena con uno spettacolo dal sapore molto intimo. -
intervista su Rock Targato Italia
“Più di ogni cosa mi piace lasciarmi travolgere da ciò che racconto”.
Sul sito di Rock Targato Italia è uscita una mia intervista in previsione degli eventi che mi vedranno coinvolto nelle prossime settimane. Si parla del mio modo di raccontare le mie storie, dei prossimi progetti e di altre cose. -
novità primaverili
Dovevo farlo, prima o poi. Dovevo trovare il modo per lasciare una testimonianza del percorso fatto in questi anni passati a dare vita alle mie storie anche attraverso la mia voce. Ci pensavo da un po’ e in qualche modo sentivo che, se non lo avessi fatto ora, probabilmente non lo avrei fatto mai più.
Ho chiesto a Miky Marrocco di scrivere delle nuove musiche per me e di aiutarmi a fermare nel tempo lo spirito dei miei spettacoli, e insieme abbiamo realizzato un progetto musicale\letterario\teatrale di cui penso di poter essere orgoglioso. Miky ha fatto un gran lavoro, è subito entrato in sintonia perfetta con ciò che volevo esprimere ed è riuscito a dare al tutto la dignità di un vero disco.
Il disco verrà pubblicato fra qualche settimana, in data ancora da stabilire ma sicuramente nel corso di questa primavera, e sarà distribuito gratuitamente in formato digitale con modalità che stiamo definendo. Posso anticipare che ci sarà dentro molto di “Alice”, ma soprattutto molto di me e del mio immaginario di sempre.
Per stemperare l’attesa, nella prima metà di aprile tornerò a raccontare “Alice” su un palco in un paio di appuntamenti: oltre alla data già annunciata per il 15 aprile al Salotto Aggazzotti di Modena, il 10 sarò in provincia di Padova per un’esibizione all’interno della serata di Rock Targato Italia al Greenwich Pub di Curtarolo. -
un anno di “Alice”
Fra tre giorni “Alice” compirà un anno. Lo scrivo oggi perché già so che quel giorno non avrò molta voglia di celebrare questa ricorrenza: ancora non mi va di fare bilanci o di parlare al passato di questa esperienza.
Ripensando all’ultimo anno mi rendo conto di avere un sacco di ringraziamenti in sospeso, dunque mi sembra giusto approfittare di quest’occasione per dire “grazie” a tutte le persone che, da vicino o da molto lontano, mi hanno accompagnato in questi dodici mesi, a quanti mi hanno sostenuto o sopportato, a quanti hanno ospitato le mie parole all’interno di un proprio spazio, a quanti hanno aiutato “Alice” a crescere e farsi conoscere, a coloro con cui ho condiviso un palco o un pezzetto di strada, e a tutti quelli che hanno dedicato un pizzico di attenzione alla storia di Alice e Francesco e hanno saputo affezionarcisi almeno un pochino. Grazie davvero a tutti!
Evito di fare un elenco di nomi in cui poi mancherebbe sicuramente qualcuno, ma mi sento di dedicare un pensiero speciale allo staff Divinazione e in particolare a Francesco Caprini che si è meritato il titolo di “zio” di “Alice” credendo in questo progetto più di chiunque altro.
Ovviamente non posso non citare anche Edizioni del Faro, che ha trasformato la storia in un libro vero e proprio, e Andrea di ACD SD Produzioni che ha ideato e realizzato i bellissimi booktrailer, ma il ringraziamento più importante va sempre a loro due: Alice e Francesco, a cui non so quanto possa realmente importare di essere finiti fra le pagine di un libro ma che, nella loro eterna magnifica imperfezione, quella sera un brindisi penso vorranno concederselo ugualmente. -
lavori in corso
Sabato è stata una giornata di duro lavoro con Miky Marrocco nel suo studio.
C’è un’idea che mi gira in testa ormai da qualche tempo, ma per poterla realizzare avevo bisogno di qualcuno che mi affiancasse e condividesse con me un bel pezzetto di strada. Ne ho parlato con Miky subito dopo l’estate perché ormai ci conosciamo da anni e sapevo che, per sensibilità e talento, era la persona ideale da coinvolgere, ma in realtà all’epoca, dopo che lui ha accettato con entusiasmo la mia proposta, abbiamo solo tracciato pochissime linee guida, dopodiché ognuno è andato avanti a lavorare autonomamente sulla propria parte del progetto.
E’ stato molto bello, nel momento in cui ci siamo ritrovati per tirare le somme e concretizzare il tutto, renderci conto che le rispettive parti si incastravano alla perfezione, quasi come se fosse tutto concordato nei minimi dettagli.
Scaramanticamente preferisco non svelare niente finché non sarà tutto pronto, ma il lavoro procede alla grande e credo che fra pochissime settimane potrò raccontare tutto ciò che c’è da sapere.
Nell’attesa, anticipo che il mio prossimo impegno su un palco sarà il 15 aprile a Modena, al salotto culturale Agazzotti, in una serata molto particolare organizzata da Priscilla Marvel. -
dal mondo
In questi giorni non sono molto comunicativo.
La vita vera -quella in cui lavori per pagare le bollette e tenti in qualche modo di tenere le fila di ciò che ti accade attorno- mi sta tenendo abbastanza impegnato, come è giusto che sia.
Sul piano “artistico” le cose si muovono sottotraccia senza fretta. C’è qualcosa nell’aria, sempre profondamente legato al mio mondo ma proiettato in un ambito diverso da quello che mi ha contraddistinto finora, ma se ne parlerà a tempo debito.
Infine c’è il rumore del mondo esterno -la politica, il caos sociale e tutto ciò che concerne la triste deriva imboccata dagli abitanti di questo pianeta- che in questi mesi risuona come un eco decisamente sconfortante. Credo abbia ragione il buon Lindo Ferretti quando dice che gli anni che stiamo vivendo saranno ricordati come “il tempo dello sgretolamento”. Vorrei sviscerare con calma un pensiero lucido a riguardo ma è un discorso infinitamente complesso, per cui per ora osservo tutto con attenzione e medito in cuor mio. -
ventigennaio
Come molti, quando ero parecchio più giovincello scrivevo solo per me stesso ed ero estremamente geloso delle poesiole confuse che scribacchiavo in modo quasi compulsivo su un taccuino fittissimo di parole che portavo sempre con me. E’ stato solo il 20 gennaio del 2001 -esattamente quindici anni fa- che ho regalato a una persona alcuni di quegli scritti rilegandoli a mano in un fascicoletto stampato artigianalmente in un’unica copia.
Non so se sia corretto dire che quella è stata la mia prima pubblicazione, però di certo ha rappresentato un momento fondamentale senza il quale oggi non sarei qui a raccontare le mie storie e molte altre cose non sarebbero mai potute succedere.
Quello stesso giorno, tornando verso casa, è nata anche l’idea portante di un racconto che col tempo ha finito col diventare uno dei principali fili conduttori di tutto il mio percorso. Sarà un caso? Chissà. Non ho mai creduto molto al caso, a dire il vero.
Non saprei dire che effetto mi faccia pensare che da quel giorno e da tutte le cose ad esso legate siano passati quindici anni. Non saprei dire nemmeno se quindici anni siano pochi oppure molti, in questo momento. Però mi sembra giusto brindare a questa piccola ricorrenza, a tutto ciò che c’è stato in questi anni, e anche a ciò che non c’è stato.