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la copertina e la sinossi di “Alice”
Mentre mancano una ventina di giorni all’uscita, vi presento la copertina di “Alice“: è opera, come già quella di “Suonando pezzi di vetro“, della bravissima Paola Benedetti, che l’ha realizzata con una piccola magia.
Questa invece è la sinossi del libro:
Sono i fili di una complicità antica, quelli che Alice e Francesco si sorprendono a riannodare in una notte di neve. Ma quella notte sarà anche l’inizio di un pugno di settimane destinate a rimettere in discussione molte cose.
Alice e Francesco: due esistenze irrequiete che si sono incrociate di sfuggita in un passato ormai lontanissimo e che, a distanza di dodici anni, si ritrovano a guardarsi nuovamente negli occhi facendo i conti con il tempo che è passato, con le cose che sono cambiate, con ciò che è rimasto immutato e con le decisioni importanti verso cui la vita li sta inevitabilmente spingendo.
Un romanzo fragile e sincero che diventa quasi un doppio autoritratto in cui le schegge di malinconia al sapore di whisky di Francesco si innestano fra le riflessioni attente, i dubbi e i ricordi di Alice che, in una sorta di lunga lettera, mette a nudo la propria storia e il lato più intimo della propria anima. -
“Alice”: il mio nuovo romanzo in uscita l’11 marzo
Il mio nuovo romanzo s’intitola “Alice” e uscirà l’11 marzo per Edizioni del Faro.
Per qualcuno sarà una fragilissima e purissima storia d’amore. Qualcuno potrà vederci una riflessione su ciò che può accadere quando i sogni dell’adolescenza tornano a bussare fuori tempo massimo ritrovandosi a fare i conti con un mondo adulto e delle decisioni importanti da prendere. Qualcun altro ci leggerà il ritratto sincero e fragile di due anime inquiete alle prese con i dubbi del nostro tempo. Altri, forse, qualcos’altro ancora.
“Alice” ha anche un sottotitolo con un pizzico di autoironia, un pochino di disillusione e una forte punta di tenerezza: “due piccoli stupidi“.
Il libro sarà presentato ufficialmente il 10 marzo a Milano (al Legend, in apertura della serata di Rock Targato Italia) e il 14 marzo al Baretto di Biassono (MB). -
ufficio stampa: Divinazione
Quando avevo una quindicina d’anni, i nomi di Francesco Caprini e della sua agenzia Divinazione erano circondati, ai miei occhi, da una sorta di aura mitologica: buona parte della musica che riempiva i miei pomeriggi in quegli anni è passata, in un modo o nell’altro, dalle loro mani o dalla loro creatura Rock Targato Italia (dai Timoria a Ligabue, passando per i Marlene Kuntz, gli Estra e tantissimi altri).
Ecco uno dei motivi per cui sono particolarmente contento di comunicare che Divinazione sarà l’ufficio stampa che mi affiancherà nella promozione del mio nuovo romanzo, di cui a breve verranno annunciati tutti i dettagli.
Un altro piccolo cerchio che si chiude. -
Edizioni del Faro
Le firme sui contratti ci sono. Ora posso annunciare che anche il mio nuovo romanzo, di cui presto verranno comunicati tutti i dettagli, sarà edito da Edizioni del Faro.
Sono contento di compiere un altro importante pezzetto di strada con loro: ormai ci conosciamo da un po’ e so che sono persone con cui è bello avere a che fare, oltre che professionisti seri e concreti che, senza fare promesse vane, lavorano nel migliore dei modi e hanno la pazienza di supportare tutte le mie idee. -
fotografie sulla neve
Qualche giorno fa sono stato a Livigno (SO) per un piccolo set fotografico per qualche scatto che verrà usato per accompagnare la promozione dei miei prossimi lavori. Mi piaceva l’idea che insieme a me, in queste nuove foto, ci fosse la neve.
Le fotografie, opera di Sonia Bonfanti, saranno visibili prossimamente. Intanto lascio questa piccola anteprima in cui familiarizzo con un abitante del posto. -
buon 2015!
Il 2014, per quanto mi riguarda, è stato uno di quegli anni finiti prima ancora di rendermi conto che sono iniziati. Però è stato un buon anno.
E’ stato un anno di lavoro intenso che per lunghi tratti mi ha un po’ estraniato dalla realtà, specie durante le lunghissime sessioni di (ri)scrittura per cercare di dare una forma compiuta a ciò che vedrà la luce nei prossimi mesi. Ma è stato anche un anno piacevolmente girovago, soprattutto per via del tuor al fianco di Miky Marrocco per promuovere il suo “Nicovid”. Ed è stato un anno in cui non sono mancati gli incontri positivi e i momenti degni di essere ricordati.
Buon 2015 a tutti! E che il nuovo anno possa realizzare almeno qualche desiderio piccolo piccolo… -
offerta natalizia
A Natale anche gli editori diventano più buoni.
Per il periodo delle Feste, Edizioni Del Faro rilancia l’ebook di “Suonando pezzi di vetro” in offerta a 0,99 €.
E’ l’occasione per dare un ultimo sguardo al passato, prima di un 2015 che si annuncia pieno di novità.
L’offerta è valida per tutti i formati digitali e per tutti gli store (ibs, amazon, bookrepublic, ecc…). -
turisti ignoti
Non mi era mai capitato, in questo periodo dell’anno, di vedere Roma con una veste così poco natalizia, senza nemmeno lo storico mercatino di piazza Navona. E’ come se l’amministrazione della Capitale, come in un film di Walt Disney, avesse deciso di cancellare il Natale. In compenso la mia trasferta romana è stata probabilmente una delle più allegre e spensierate di sempre: è stata l’occasione, oltre che per perdermi per qualche ora nell’abituale caos dolce della fiera e stringere qualche mano, per confrontarmi con lo staff di Edizioni Del Faro e definire un futuro ormai prossimo, ma soprattutto per staccare la spina da tutto per un paio di giorni, abbandonarmi ai sorrisi e agli incontri imprevisti che Roma sembra sempre riservarmi, e giocare anche a fare il turista con una guida decisamente fuori dagli schemi. Ci voleva.
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l’8 dicembre incontro i lettori a Roma
Ormai è un’usanza a cui sono affezionato, la visita alla fiera di Roma.
Lunedì (8 dicembre), da mezzogiorno alle 14, sarò ospite dello stand di Edizioni Del Faro a “Più Libri Più Liberi” (Roma – Palazzo dei Congressi – zona Eur – stand B20) per l’ormai tradizionale incontro con i lettori.
Sarà, come ogni anno, l’occasione per incontrarsi, conoscersi e fare due chiacchiere in mezzo al caos sempre vitale della fiera. Se siete in zona, passate pure a salutarmi. -
un pensiero per gli amici liguri
Ci tengo a mandare un pensiero e un abbraccio agli amici liguri contro i quali sembra essersi accanito con particolare ferocia quello che De André chiamava “il tumulto del cielo”.
Ogni volta che sono stato nella loro regione ho passato dei bei momenti e anche quest’estate mi è capitato di trascorrere qualche giorno proprio nella zona che oggi è maggiormente colpita dalle intemperie, per cui mi mette molta tristezza vedere le immagini di questi giorni.
Coraggio! -
due anni di “Suonando pezzi di vetro”
Esattamente due anni fa usciva “Suonando pezzi di vetro”. Probabilmente dovrei scrivere un pensiero a riguardo ma, a dire il vero, in questo momento non ho molta voglia di guardarmi alle spalle. Dunque, per una volta, lascio da parte le riflessioni e mi limito a riproporre un paragrafo del romanzo. Il primo.
“Le magliette sotto alle maglie dei giocatori di calcio: quelle semplicissime t-shirt bianche con una dedica, un messaggio d’auguri o un pensiero particolare scritto a pennarello che a volte i calciatori mostrano, sollevando la maglia da gioco, dopo aver segnato un goal. Ultimamente si usano molto meno rispetto a qualche anno fa, ma a volte mi capita di riflettere sul fatto che, per ogni messaggio mostrato al pubblico e alle telecamere, ce ne saranno sicuramente decine e decine che nessuno ha mai potuto vedere e sono rimasti nascosti sotto alla divisa da gioco perché il giocatore, almeno in quella partita, non ha segnato nessun goal. E’ incredibile provare a immaginare quanti auguri, quante sbruffonate e quanti pensieri dolci, nel corso degli anni, a causa di un goal mancato, devono essere rimasti ad assorbire sudore a stretto contatto con la pelle senza poter esplodere e mostrarsi al mondo. Bisognerebbe dedicare un monumento -o magari addirittura un intero museo- a queste esultanze mancate. E, magari nella stessa piazza, bisognerebbe farne anche uno per i treni che non si è riusciti a prendere, per gli amori che si è scelto di non vivere e per le canzoni che nessuno ha mai ascoltato o che l’autore, per qualche motivo, non è riuscito a completare. Proprio come la canzone che io ho cercato di scrivere per Valeria, senza mai riuscire a trovare il ritornello giusto.”
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a proposito di Stefano Cucchi
Per poco più di due anni, fra il 2011 e il 2013, ho portato avanti un progetto che cercava di regalare qualche momento di svago e di riflessione, sotto forma di musica e parole, ai ragazzi del terzo reparto del carcere di San Vittore. E’ anche per questo che tutto ciò che riguarda la triste vicenda di Stefano Cucchi mi suona come un pugno nello stomaco: di ragazzi come lui ne ho conosciuti tanti, ho avuto la fortuna di confrontarmi molte volte con loro in modo davvero sincero e profondo, e ho avuto modo di vedere con i miei occhi cos’è davvero il carcere. E credo sia stata una delle esperienze che più mi ha arricchito umanamente nel corso della mia vita.
Vicende come la tragedia di Cucchi non dovrebbero essere nemmeno concepibili, in un Paese civile: questa è l’unica cosa che ha davvero senso affermare. Tutto il resto è solo aria malsana, comprese le sentenze e l’arroganza con cui il potere cerca per l’ennesima volta di insabbiare la verità.
Mi sentirei però di dire una cosa ai vari Giovanardi e ai troppi tuttologi che in questi giorni si riempiono la bocca di discorsi assurdi: prima di sparare altre cazzate, dovreste avere l’umiltà di andare a parlare con i ragazzi come lui, ascoltare le loro storie e scoprire chi sono realmente. Almeno sapreste di cosa state blaterando e forse imparereste qualcosa. -
lavorando per sottrazione
Sono giorni confusi. Sto lavorando molto, forse anche troppo, ma lo sto facendo, un po’ in ogni ambito, soprattutto per sottrazione: scavando, togliendo tutto ciò che non è strettamente indispensabile, cercando di avvicinarmi all’osso e ai nervi delle cose. Ho anche ripreso un manoscritto che mi accompagna ormai da parecchio tempo e l’ho ridotto a meno di due terzi di lunghezza di ciò che era.
Sono giorni dall’atmosfera apparentemente sospesa, ma sotto la cenere le cose piano piano si muovono. Attendo solo che si posi un po’ di polvere, per capire bene che direzione sto prendendo e poterla imboccare con decisione. -
lascio Neverlab
Mi sembra giusto comunicare che ho lasciato Neverlab.
Sono stati due anni e mezzo pieni di progetti, di eventi e di momenti da ricordare, per cui non posso che essere grato al collettivo per il percorso condiviso ma, anche nelle storie più belle, può capitare che a un certo punto, in tutta serenità, ci si renda conto che le singole sensibilità stanno prendendo direzioni diverse e le strade si dividano. Tutto qui. O magari è solo la mia solita indole a cercare più la fuga solitaria che il treno per la volata di gruppo.
In ogni caso auguro il meglio a chi continuerà a portare avanti quella che considero sempre, nell’idea di fondo, una magnifica utopia (nel senso migliore del termine). -
un brindisi a Piero
Oggi Piero Ciampi avrebbe compiuto ottant’anni.
Per quanto mi riguarda, resta un esempio assoluto di come si possa sbriciolare il confine fra vita e poesia, facendo scaturire un’enorme forza poetica proprio dal mettere a nudo i propri disequilibri, senza pose né falsi intellettualismi.
Tanti auguri, Piero! Un brindisi a te. -
a Manerbio (BS) con Neverlab e Del Faro
Sabato (20 settembre), a Manerbio (BS), si terrà un’intera giornata dedicata all’editoria indipendente, con stand di editori, reading e presentazioni che, dalle 10 del mattino a mezzanotte, animeranno il Cortile e il Palazzo comunale della cittadina bresciana.
Io sarò lì. Passerò la giornata a chiacchierare con i visitatori allo stand di Edizioni Del Faro & Neverlab e, alle 22, presterò la voce a Miky Marrocco leggendo un paio di suoi brani nel reading-concerto dedicato al suo “Nicovid” (dove ci saranno anche le canzoni di Alia, Luca Barachetti e Alexandra Lagorio, oltre allo stesso Miky). Ma chissà che in coda allo spettacolo non si decida di inserire anche una cosetta mia…
Per info: www.occhiodibuefestival.it -
nuova pagina Facebook
Finora la mia presenza sui social network è stata legata solo alle mie pagine personali: ora mi sembra giusto iniziare a fare un po’ di ordine e mettere ogni cosa nel posto giusto. Ecco perché ho aperto una pagina “pubblica” su Facebook.
Ci si troveranno gli aggiornamenti su ciò che farò nel prossimo futuro, qualche pensiero e magari qualche altra cosina.
L’indirizzo è: www.facebook.com/robertobonfanti -
a proposito di Neverlab
Mi sembra giusto, ogni tanto, spendere due parole su Neverlab.
Credo che, in questi ultimi dodici mesi, il collettivo abbia trovato la propria vera dimensione e la consapevolezza di ciò che può e deve essere, con tanti progetti realizzati e uno scambio continuo fra tutte le persone coinvolte.
Prima della pausa estiva, si è voluto fare il punto della situazione sul percorso fatto in quest’ultimo anno con un piccolo articolo che è possibile leggere sul sito www.neverlab.it.
L’augurio è ovviamente quello di continuare su questa strada, e di certo le premesse ci sono tutte, anche considerato il fatto che ci sono tante nuove idee e nuovi progetti in rampa di lancio, un paio dei quali mi riguardano molto direttamente. Ma di questo si parlerà dopo l’estate. -
tutto passa(va) invano
Qualche giorno fa mi hanno comunicato che l’Editrice Uni Service -la piccola realtà che sette anni fa aveva dato alle stampe la mia primissima raccota di racconti- sta chiudendo i battenti. Il che significa, sostanzialmente, che da ora in avanti “Tutto passa invano” non sarà più in commercio e, considerato che anche io stesso ne ho solo una copia ormai sgualcita, non lo si troverà più da nessuna parte.
Certo, quelle pagine racchiudono, a loro modo, l’ossatura su cui continua tutt’ora a fondarsi buona parte del mio immaginario, per cui sicuramente il vero percorso di quelle storie è ben lontano dall’esaurirsi e, come è sempre stato, le si ritroverà ancora, in altre forme o con altre sfumature, lungo il mio cammino. Però, tutto sommato, mi piace l’idea che quel libricino, almeno nella forma in cui è uscito sette anni fa, resti una piccola chicca per chi c’era.
Poi, chissà, magari, in un futuro che ancora non immagino, cambierò idea e mi verrà la voglia di ripubblicarlo integralmente in un altro formato o in un altro modo. Non lo so. Di certo, se succederà, non sarà ora né nel breve periodo. -
intervista su radio studio uno abruzzo
Domani (giovedì 12 giugno), alle ore 17.00, sarò in diretta su Radio Studio Uno Abruzzo per una breve intervista all’interno del programma “Il mondo visto da un oblò”.
La radio è ascoltabile in streaming sul sito: www.studiounoabruzzo.it.