-
il villaggio globale
Ci sono giorni in cui il web assomiglia tantissimo alla chiesa di un qualsiasi paesino di provincia in una qualunque domenica mattina: un covo di zitelle pettegole da villaggio globale .
-
-
il nuovo documentario di Martino Pinna
“…che poi nel cielo ci sia il nostro Dio o il Dio di qualcun altro, non è che cambi molto…”
Martino Pinna ha realizzato un documentario interessante su un luogo che non conoscevo: il cimitero San Cataldo di Modena. L’effetto è straniante, e da lì parte un reportage piuttosto atipico.
Il nostro Enrico Ruggeri, in combutta con Lomìno, ne ha curato la parte musicale. -
“Apocalisse” di Vincenzo Di Pietro
Vincenzo Di Pietro, oltre che un mio compagno di mille avventure, è un talento vero: uno che potrebbe scrivere qualunque cosa e che ha nel cassetto almeno due romanzi inediti che vorrei aver partorito io.
Un giorno, per motivi per i quali non smetteremo mai di fare a testate (tipo Fiumani e Chimenti con “Andrea torna al rock”), ha deciso di lasciare da parte il romanticismo e buttarsi sul thriller. E, essendo un talento vero, l’ha fatto meglio di quelli che non hanno mai fatto altro nella vita, con il giusto pathos, intrecci complessi congegnati con la precisione di un orologiaio svizzero e una cura maniacale per i dettagli che non posso che invidiargli.
Oggi esce “Apocalisse”, il suo nuovo romanzo. Lo definiscono “thriller esoterico”. Chi ama gli intrighi stile Dan Brown non dovrebbe perderlo. -
Kiss Me Licia
Ho finalmente capito una cosa fondamentale: tutto ciò che ho fatto in questi anni deriva dall’overdose di Kiss Me Licia che mi sono fatto da piccolo. Davvero. Riguardandone qualche spezzone mi rendo conto che lì c’era già tutto.
-
-
morsi e processi
In genere non mi piace fare questo tipo di retorica, però il fatto che, in un Paese in cui il più banale dei processi dura non meno di due anni e la magistratura si lamenta costantemente di essere sommersa di lavoro, qualche magistrato stia gettando via anche solo tre secondi della sua attività lavorativa per pensare al succhiotto di Suarez a Chiellini mi fa venire voglia di distribuire qualche calcio nel culo.
-
Mauricio Pinilla
Credo che Mauricio Pinilla che si tatua sulla schiena l’immagine della traversa che ha colpito all’ultimo minuto della partita contro il Brasile accompagnata dalla scritta “a un centimetro dalla gloria” sia una delle cose più poetiche che il calcio abbia espresso negli ultimi tempi.
Un bel calcio in culo al mondo dei vincenti per forza, e soprattutto un magnifico tributo alla dolce malinconia degli istanti sospesi fra ciò che è e ciò che avrebbe potuto essere. Pura poesia. -
i miei ascolti di giugno 2014
I dischi più ascoltati a casa mia in questo giugno instabile:
1. Niccolò Agliardi – “Io non ho finito”
2. Losburla – “I masochisti”
3. La Tarma – “Antitarma” -
Luigi Vergallo
“E’ successo che ti ho detto: «Ciao, sono un uomo di merda.» E tu ti sei arrabbiata. E dopo qualche giorno mi hai detto: «Sai? Hai proprio ragione.»” (l.v.)
Con Luigi Vergallo ho avuto che fare solo una volta, qualche anno fa, ritrovandomi ad affiancarlo in una presentazione di un suo libro. Ieri mi sono imbattuto in questo suo nuovo audio-racconto intitolato “In un profondo stato di non-scrittura demente”. Chissà… forse è vero che le parole (quelle degli altri, intendo) non capitano quasi mai sulla tua strada per caso… -
-
retorica retorica
Poi salta sempre fuori il genio che dice: “Ecco! Mentre voi parlate di calcio, loro ce lo mettono in culo”. Al che mi domando: scusa ma invece mentre tu sei al concerto dei Pearl Jam, o mentre guardi il film d’essai in lingua originale, o mentre leggi David Foster Wallace (sempre in lingua originale), o mentre ordini il sushi, o mentre mi stai facendo il predicozzo, secondo te “loro” cosa stanno facendo?
-
“Corteccia” di Alia
Ci vuole coraggio, per appoggiare i coglioni sul tavolo e mettersi a nudo senza pose e senza trucchetti.
Alia, nel suo nuovo video, ha saputo farlo con una delicatezza assoluta. E ne è uscito qualcosa di spiazzante e profondo intitolato “Corteccia”.
Il video è in anteprima esclusiva questa settimana su Impatto Sonoro. Merita almeno una visione e un ascolto attento. -
tutto passa(va) invano
Qualche giorno fa mi hanno comunicato che l’Editrice Uni Service -la piccola realtà che sette anni fa aveva dato alle stampe la mia primissima raccota di racconti- sta chiudendo i battenti. Il che significa, sostanzialmente, che da ora in avanti “Tutto passa invano” non sarà più in commercio e, considerato che anche io stesso ne ho solo una copia ormai sgualcita, non lo si troverà più da nessuna parte.
Certo, quelle pagine racchiudono, a loro modo, l’ossatura su cui continua tutt’ora a fondarsi buona parte del mio immaginario, per cui sicuramente il vero percorso di quelle storie è ben lontano dall’esaurirsi e, come è sempre stato, le si ritroverà ancora, in altre forme o con altre sfumature, lungo il mio cammino. Però, tutto sommato, mi piace l’idea che quel libricino, almeno nella forma in cui è uscito sette anni fa, resti una piccola chicca per chi c’era.
Poi, chissà, magari, in un futuro che ancora non immagino, cambierò idea e mi verrà la voglia di ripubblicarlo integralmente in un altro formato o in un altro modo. Non lo so. Di certo, se succederà, non sarà ora né nel breve periodo. -
intervista su radio studio uno abruzzo
Domani (giovedì 12 giugno), alle ore 17.00, sarò in diretta su Radio Studio Uno Abruzzo per una breve intervista all’interno del programma “Il mondo visto da un oblò”.
La radio è ascoltabile in streaming sul sito: www.studiounoabruzzo.it. -
e chiudo il cerchio dei desideri
“…e chiudo il cerchio dei desideri che ho capovolto per raggiungerti altrove” (l.m.)
-
“Nicovid”: le foto di Giordana Parizzi
Ecco un po’ di belle foto scattate da Giordana Parizzi (Missofa) inseguendo “Nicovid” in giro per l’Italia:
-
di sorprese, di aeroplanini e di torte fritte
Mi mancava, l’emozione di raccontare le mie storie, improvvisare le mie poesiole e lanciare i miei aeroplanini di carta.
Certo, l’inverno passato in giro per l’Italia con la combriccola di Neverlab a dare voce a “Nicovid” di Miky Marocco è stata un’esperienza molto significativa che mi ha lasciato tantissimo, ma una piccolissima parentesi dedicata alle mie ombre iniziava a essere (per me) necessaria e di certo non poteva capitare in un’occasione migliore della serata di ieri a Fidenza.
Bel posto. Bella accoglienza. Bellissime sorprese. Bella alchimia fra tutte le componenti che hanno accompagnato questi miei ultimi mesi. Non posso che essere contento. -
guarderò le stelle
“guarderò le stelle
la tua e la mia metà del mondo
che sono le due scelte in fondo:
o andare via, o rimanere via.”
(r.vecchioni) -
reading a Fidenza
Sabato (7 giugno), alle 18.30, sarò al caffè letterario Vetr’aria di Fidenza (PR).
Sarà un appuntamento piuttosto particolare: in apertura, con le sonorizzazioni di Alia, leggerò e presenterò “Filo alto”, dopodiché, insieme al resto della truppa di Neverlab, rimetteremo in scena, con una formazione leggermente ridotta rispetto alle ultime uscite, il reading-concerto ispirato a “Nicovid” di Miky Marrocco. Il tutto accompagnato dalle canzoni di Alia e dalle fotografie di Giordana Parizzi (autrice della copertina di “Nicovid”).