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assaggi di Nicovid
Se ne parlerà. Fra qualche settimana se ne parlerà.
Nell’attesa, per sopravvivere più agevolmente alle feste, Miky Marrocco inizia ad offrirci un piccolo assaggio di Nicovid.
E come si dice in questi casi: leggere attentamente il foglietto illustrativo e tenere fuori dalla portata dei bambini. -
cambiamenti di moda
Le mode cambiano: fino a poche settimane fa, negli status di facebook, andava di moda atteggiarsi a rivoluzionari incazzati col sistema. Negli ultimi giorni invece sono improvvisamente tornati in voga i moderati reazionari. Sarà la nuova collezione inverno-primavera 2014…
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musica natalizia
Un po’ di musica natalizia.
I ragazzi di Mescalina -ultima superstite degli anni d’oro delle webzine musicali- hanno radunato una serie di artisti chiedendogli di interpretare per l’occasione un brano a tema natalizio.
C’è soprattutto Alia, che reinterpreta magnificamente “River” di Joni Mitchell, ma c’è anche tantissima altra roba per tutti i gusti: da Andrea Chimenti al grande Max Manfredi, fino a Fabrizio Coppola, Yuri Beretta, Paolo Cattaneo e tanti altri. Merita un ascolto. -
ma tu esisti davvero?
Dall’uscita di “Tutto passa invano” a oggi, sono stato presente a sei delle ultime sette edizioni di “Più libri più liberi“. Il caos della fiera romana mi è dunque ormai familiare: è un caos sempre vivo. Sempre piacevole. Un caos che ti frulla in un’infinità di spunti, stimoli e incontri in un lasso brevissimo di tempo e ti risputa poi fuori frastornato ma con la sensazione che qualcosa hai lasciato e qualcosa hai colto. E anche quest’anno non ha fatto eccezione.
Anche quest’anno ne avevo davvero bisogno, del caos della fiera, dell’aria di Roma, del mercatino di piazza Navona e di tutto ciò che mi ha aspettava nella lunga notte romana con le sue sorprese e i suoi incontri inaspettati. Ne avevo bisogno per cambiare aria e staccare la spina da me stesso per un po’. O forse, nel bel mezzo di questi mesi interlocutori, ne avevo bisogno per provare a riattaccarla, questa benedetta spina con me stesso, e vedere l’effetto che fa.p.s. Volevo scrivere anche due parole su “Nicovid” di Miky Marrocco, che uscirà il 16 gennaio e sarà il secondo passo della collana Neverlab Libri (avviata proprio con il mio “Suonando pezzi di vetro“), ma preferisco farlo più avanti con tutta la calma e l’attenzione che merita. Tanto c’è tempo.
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il trailer di Nicovid
Di Nicovid credo che parlerò molto nei prossimi mesi.
Perché se lo merita, soprattutto, oltre che perché è un lavoro che ho visto crescere fin dalla prima stesura e che da qualche mese sto seguendo quasi come se fosse un progetto mio.
Intanto posso dire che “Nicovid” è la nuova raccolta di racconti di Miky Marrocco, che uscirà il 16 gennaio per la collana Neverlab Libri (Edizioni del Faro). E’ un libro spiazzante e affascinante. Molto scuro. Molto psicotico.
Ancora un mesetto e se ne sentirà parlare. Intanto qui c’è un piccolo trailer. -
tornando a Roma
Respirare l’aria di Roma nel periodo dell’anno in cui si inizia a pensare al Natale è ormai diventata una necessità, per quanto mi riguarda: pochi altri luoghi hanno quell’atmosfera e riescono a trasmettermi quel tipo di strana serenità. I libri, la fiera, gli eventi e tutto il resto sono, come quasi sempre, solo un alibi.
Così anche quest’anno un passaggio alla fiera di Roma per l’ormai tradizionale incontro informale con i lettori non posso farmelo mancare. Anzi, quest’anno forse ne sento ancora di più il bisogno. E anche il passaggio in sé ha un valore un po’ diverso dal solito visto che sul banchetto, oltre alle copie di “Suonando pezzi di vetro”, avrò anche dei volantini che annunciano in anteprima assoluta il titolo e la data d’uscita della prossima pubblicazione marchiata Neverlab Libri (il nuovo libro del bravo Miky Marrocco, su cui avrò modo di dire molte più cose nelle prossime settimane), per cui sarà una sorta di ideale passaggio di testimone fra il mio lavoro e quello di Miky.
L’appuntamento è sabato (7 dicembre), dalle 14.00 alle 16.00, allo stand di Edizioni Del Faro (stand B20) presso la fiera “Più libri più liberi” (Roma – Palazzo dei Congressi – Zona EUR)Per ulteriori informazioni vedi l’articolo sul sito di Neverlab.
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la prima neve
La prima neve quest’anno non porta niente di nuovo:
qualche goccia fugace di anestetica pace
e altre ondate insensate di nostalgie fuori tempo.
Nulla di più.Questa cosa l’ho ritrovata qualche mese fa, facendo pulizia fra i miei vecchi appunti, su un’agenda di qualche anno fa. Mi è tornata prepotentemente in mente ieri, guardando cadere i primi timidissimi fiocchi di neve affacciato alla mia finestra. La data era dell’inverno 2004.
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IUS di Enrico Ruggeri
Ieri, oltre al nuovo cd di Ligabue e all’album postumo di Enzo Jannacci, è uscito anche il nuovo disco del nostro Enrico Ruggeri (e questa volta il giochetto del “questo, codesto o quello” lo evito, tanto l’hanno capito tutti tranne l’altro Ruggeri, che si parla dell’Enrico che suonava negli Hogwash): si intitola “IŪS” ed è un lavoro scurissimo, inquieto e profondamente visionario che prosegue, ampliandolo molto, il discorso avviato da Musteri Hinna Föllnu Steina.
Si può ascoltare in streaming su Impatto Sonoro o trovare in digitale su Bandcamp. Forse non è un album “per tutti”, muovendosi in ambito sperimentale, ma è qualcosa di molto suggestivo e merita assolutamente un ascolto attento. -
vent’anni senza vento
Mi ritrovo per caso, dopo un oceano di tempo, a riascoltare “Viaggio senza vento” dei Timoria, e mi rendo conto che sono passati esattamente vent’anni dall’uscita di quel disco (era l’ottobre del ’93).
Ricordo che, la prima volta che mi imbattei in quelle canzoni, l’album era uscito da circa un anno e mezzo e io di anni ne avevo una quindicina. E fu una vera folgorazione. Fu come ritrovarsi sbattute in faccia, in modo tremendamente nitido e diretto, mille sensazioni e mille pensieri che avevano iniziato a ronzarmi in testa già da un po’ ma che io non ero mai riuscito a mettere a fuoco. Fu come ritrovarsi spalancate le porte di un nuovo universo (musicale e non) di cui avevo assoluto bisogno.
Chissà se, senza quell’incontro musicale, io oggi sarei ciò che sono e tutta la mia vita sarebbe poi andata esattamente come è andata. Forse sì. Però quel cd è stato sicuramente una delle cose che, in quegli anni e a quell’età, mi ha segnato maggiormente e, di conseguenza, ha influenzato tutto il mio percorso da lì in avanti.
A distanza di tanto tempo mi rendo conto che le canzoni le ricordo ancora tutte a memoria. E fa un certo effetto pensare che fra oggi e quei giorni c’è esattamente la stessa differenza di tempo che può esserci, per esempio, fra quell’album e “Storia di un impiegato” di De André (che ai tempi sembrava qualcosa proveniente da un’epoca lontanissima). Soprattutto considerando che, in tutto questo tempo, il mondo non mi sembra essere cambiato poi molto, in fondo. E, a dire il vero, io ancora meno. -
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Before midnight
Sapevo che sarebbe stato un errore, vedere “Before midnight”. Lo sapevo. Credo di essere morto alla seconda scena.
(Poi in realtà il film è carino. Però su “Prima del tramonto” avevo proiettato troppe cose. E… boh…) -
ripartenza #4 e #5
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte #4 e #5.
Ripartono anche gli eventi di Neverlab: primo appuntamento venerdì al Bloom con Ettore Giuradei.
E il giorno dopo ripartono anche i live del Tamburlano. -
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momenti di lucidità
Ritrovarsi, dopo un congruo numero di Rum&Coca, a perdersi sotto la pioggia ascoltando l’ultimo album dei Santo Niente a un volume che fa tremare i cristalli dei finestrini. Chissà perché tutto sembra così straordinariamente chiaro, in questi momenti.
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Ivan Della Mea
“viva la vita pagata a rate, con la seicento, la lavatrice…”
In questi giorni sto riascoltando molto Ivan Della Mea. I suoi primissimi dischi sono davvero illuminanti. Ed è strano, ascoltandoli, rendersi conto che, a distanza di quasi 50 anni, nonostante il profumo di un mondo che sembra così lontano, in fondo in fondo non è cambiato nulla: basta pensare alla frase citata poco fa, oppure alla frecciata che, in un’altra canzone, lancia al vicino che la mattina leggendo il giornale incita tutti a scendere in piazza ma la sera si è già scordato di tutto perché è impegnato a festeggiare una vittoria di Bartali di cui ha sentito alla radio.
Una mente assolutamente brillante. Da riscoprire. -
eros e agape
“In realtà eros e agape -amore ascendente e amore discendente- non si lasciano mai separare completamente l’uno dall’altro. Quanto più ambedue, pur in dimensioni diverse, trovano la giusta unità nell’unica realtà dell’amore, tanto più si realizza la vera natura dell’amore in genere. […] D’altra parte, l’uomo non può neanche vivere esclusivamente nell’amore oblativo, discendente. Non può sempre soltanto donare, deve anche ricevere.” (J.R.)
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ripartenze #3
Piano piano, con l’arrivo del freddo, tutto riparte #3.
Neverlab presenta il bravissimo Miky Marrocco: il suo nuovo lavoro letterario, contraddistinto da una scrittura oscura, visionaria e inquieta, uscirà nei prossimi mesi per la collana Neverlab Libri, ancora una volta con il supporto di Edizioni del Faro. Da tenere d’occhio. -
artisti e social
La cosa che mi fa più tristezza, in questo periodo post morte del mercato discografico tradizionale, è vedere artisti che hanno fatto la storia ridursi a venditori porta a porta di se stessi o doversi atteggiare a gggiovani amiconi di tutti sui social network. Sembra tutto un triste reality show.