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lontano da Hollywood
Credo di dover raccontare qualcosa sulla serata del Polaresco, anche se sinceramente non so se ne ho voglia, soprattutto per il rischio che si corre sempre in queste occasioni di finire con lo sbrodolarsi addosso dicendosi “quanto siamo bravi, Dio, ma come siamo bravi”.
Penso che, nonostante il filo di tensione che accompagna ogni nuovo esordio, sia stata una buona presentazione, soprattutto grazie a un finale improvvisato buttando via testi e appunti che per me è stato qualcosa di liberatorio. Credo che quel finale sia stato uno di quei momenti in cui ti guardi alle spalle e finalmente ti sembra di vedere tutto un pochino più chiaro e allora puoi permetterti il lusso di dire (a te stesso) le cose come stanno.
Probabilmente ci sarebbero anche dei ringraziamenti da fare, ma nei ringraziamenti non sono mai stato bravo. Poi comunque i ringraziamenti sono già tutti lì, fra le righe. Anche nelle parole che, come a volte mi capita, mi hanno preceduto di parecchio.
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inquadratura fissa
Venerdì (9 novembre), poco dopo le 21.00, presenterò “Suonando pezzi di vetro” e il progetto Neverlab Libri con un reading a Bergamo, presso lo spazio Polaresco (via del Polaresco, 15 – quartiere Longuelo), in apertura della serata organizzata dalla stessa Neverlab.
Per l’occasione, insieme al libro, saranno disponibili anche dei piccoli gadget a tema realizzati apposta per il romanzo dai miei ragazzi di San Vittore: si tratta di quadernini confezionati a mano con grande cura che porterò poi con me anche nelle prossime presentazioni.
Oltretutto è curioso anche che proprio la stessa sera, a qualche centinaio di chilometri di distanza, i Valentina Dorme presenteranno la riedizione del loro storico album “Capelli Rame”. Un brano di quel disco viene citato direttamente proprio al centro del romanzo: chissà che la coincidenza non sia di buon auspicio.
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le parole sussurrate
Domani esce ufficialmente “Suonando pezzi di vetro”, sia in versione ebook (a 3,49 euro) che come libro tradizionale (a 13 euro).
Giuliano Dottori, in un brano che ho amato molto, cantava: “le parole sussurrate non contano”. Ecco: per quanto mi riguarda invece, nel caso di questo libro, sono convinto che le frasi sussurrate, i piccoli dettagli di contorno, la copertina, le parole scritte fuori dalla storia o nascoste molto in piccolo fra le righe, contino moltissimo. Forse ancora più della storia in sé. Credo sia soprattutto per via di queste cose che ho la sensazione di vivere questo libro e tutto ciò che gli ruota attorno come la personale chiusura di una sorta di cerchio.
Ma, certo, queste sensazioni molto personali, e forse non è nemmeno il momento per fare bilanci o perdersi in questi pensieri. Per ora godiamoci questo periodo promozionale e il gusto di raccontare al mondo i miei pezzetti di vetro.
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suonando pezzi di vetro
“Suonando pezzi di vetro“: si intitola così il mio nuovo romanzo, pubblicato dal neonato progetto Neverlab Libri con il supporto di Edizioni Del Faro.
Esce ufficialmente il 6 novembre, sia in versione fisica che in ebook, ma è già possibile ordinarlo in anteprima sul sito di Edizioni Del Faro (www.edizionidelfaro.it).La sinossi recita così:
Il diario del ritorno sul palco di un giovane musicista dopo un periodo di lontananza dai riflettori. Un diario sincero e fragile, scandito a ritmo di musica, di poche settimane destinate a segnare l’esistenza del protagonista. Poche settimane vissute fra la quotidianità di un lavoro qualunque, le serate in sala prove o in tour con i compagni di una vita e la ricerca di una stabilità emotiva. Costantemente in bilico fra le inquietudini di un passato in eterno ritorno e l’esigenza di un nuovo equilibrio e nuovi lampi di serenità. Un romanzo crudo e diretto, figlio del caos di questi anni senza identità.La foto di copertina, a cui sono particolarmente affezionato, è opera di una cara amica dal talento straordinario ancora tutto da scoprire.
“Suonando pezzi di vetro” verrà presentato venerdì 9 novembre a Bergamo presso lo Spazio Polaresco. A seguire sarò a Rimini il 22 novembre, a Roma il 6 dicembre e a Fidenza (PR) a gennaio.
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cinque anni dopo
Esattamente cinque anni fa usciva “Tutto passa invano”: un insieme di racconti ripescati dai miei cassetti e pubblicati davvero senza nessun tipo di attesa, solo per l’esigenza di fissare definitivamente nel tempo alcuni pensieri che mi inseguivano ormai da troppo tempo. A posteriori credo sia un libro molto grezzo, estremamente personale e sincero, a tratti ingenuo eppure, per quanto mi riguarda, ancora denso di significati.
Aprendone una pagina a caso mi è caduto l’occhio su una delle poesiole conclusive:Scavo tuttora macerie inquiete
di un mondo crollato ad un soffio di vento
e riscrivo sempre la stessa poesia
con parole diverse perché non sembri veraConosco un uomo che ama i fantasmi
e si crogiola all’ombra di sogni usa e getta
Non toccare la meta gli dà sicurezza
Sia mai che un approdo deluda le atteseEra il ragazzo che amava le fiabe
ma non ha saputo mai scriver la sua
Non ci crede più ma continua a cullarla
La realtà è il tempo morto fra un verso ed un altro -
domani a San Vittore
Domani mattina avrò il piacere e l’onore di accompagnare Eugenio Finardi (in carne, ossa, pizzetto e chitarra) a far visita ai miei ragazzi del carcere di San Vittore.
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sono ancora vivo
Ok. Sono ancora vivo. O almeno credo.
Sono stati mesi intensi, questi ultimi. Mesi emotivamente impegnativi che, sotto certi aspetti, mi sembra siano durati anni. Cose da raccontare ce ne sarebbero fin troppe, ma per fortuna ci sarà tutto il tempo per dire tutto ciò che c’è da dire e continuare a tacere ciò che c’è da tacere. Anche se domani è già l’ultimo giorno d’estate.
Intanto iniziamo a riaprire una finestra sul mondo con questo nuovo sito la cui veste grafica è, fra le altre cose, impreziosita da uno sfondo che trovo molto bello e significativo. -
in questu siit..
“…e in questu siit passa mai nissoen, ma’l soe prufoemm urmai l’è che de ca’. ogni taant la rüa, ogni taant la va: ho imparaa a speciàla e poe lassàla na” (dvds)
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“Baraonda” in edicola
Domani (martedì 24 luglio), in edicola, allegato al quotidiano “Libero”, potete chiedere, a soli 80 centesimi, il romanzo “Baraonda!” del mio caro amico Vincenzo Di Pietro.
E’ un libricino frizzante e divertente all’interno del quale, in modo assolutamente folle, si intrecciano i destini disgraziati di una serie di personaggi surreali. Una lettura perfetta per l’estate.
Il quotidiano poi, al massimo, potete anche buttarlo.