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a proposito di Crema, di Inchiostro e di Creazioni d’Inchiostro…
Sono state settimane abbastanza piene, le ultime, fra un paio di avventure a pedali, le prime recensioni de “La prima ultima volta” che hanno regalato diversi preziosi apprezzamenti, e la partecipazione al Festival Inchiostro di Crema insieme al gruppo di Creazioni d’Inchiostro.
La domenica a Crema si è rivelata piacevole: un angolo tranquillo della città, in un chiostro antico pieno di fascino e di storia, in cui è stato bello condividere qualche chiacchierata con i passanti e con gli altri autori. È stata, insomma, giornata serena, parlando di libri e di vita, facendo nuove conoscenze e raccontando “La prima ultima volta” a chi ha voluto fermarsi a lasciarsi accarezzare da questa nuova storia. -
“La prima ultima volta” secondo “Storie Di Libri E Non Solo”
I primi passi de “La prima ultima volta” si stanno rivelando ricchi di attenzione e apprezzamenti. Ieri anche la pagina “Storie Di Libri E Non Solo” ha pubblicato una bella recensione del romanzo dicendo fra le altre cose: “Magica e catartica l’atmosfera messa in scena da Roberto Bonfanti e Vanna Mazzei.” E ancora: “Lo viviamo e lo sentiamo, ne percepiamo le debolezze e le paure, i desideri e le gioie.”
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“La prima ultima volta” secondo “Un Calice Di”
La pagina eno-letteraria UnCaliceDi ha pubblicato una bella recensione de “La prima ultima volta” associando il romanzo a una buona bottiglia di bollicine saten. L’articolo rimarca molto l’approccio teatrale del libro e dice, fra le altre cose, che “Il passo della narrazione è lento e introspettivo, il protagonista è stanco, ha una vita indietro, ma il messaggio che lascia è molto energico”.
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“L’uomo a pedali” al Km Verso Il Blu
Non mi era mai capitato, in tutta la mia vita, di incontrare una salita ripida come quella del Km Verso Il Blu di Predore (BG). Una cronoscalata serale che nel giro di un solo chilometro (1200 metri, per la precisione, ma con pendenze che raggiungono il 33%) toglie letteralmente il fiato tanto quanto la vista del tramonto sul Lago D’Iseo che si può ammirare una volta arrivati in cima.
Personalmente non posso che ringraziare gli Amici Del Pedale di Predore e il Team Tex per avere organizzato una manifestazione così particolare e ancora di più per la magnifica accoglienza e per l’atmosfera serena e conviviale respirata sia prima della corsa che durante la serata. Mi ha fatto piacere poter portare “L’uomo a pedali” a confrontarsi con una sfida così particolare e impegnativa. -
“La prima ultima volta” secondo “Una Parola Tira L’Altra”
Parlando di ultime volte o prime volte, è arrivata la prima recensione dal mondo delle pagine letterarie per “La prima ultima volta“. È firmata da UnaParolaTiraLAltra ed è qualcosa di davvero commovente.
“Un libro struggente, pulsante, carico, stilisticamente perfetto. Non una parola fuori posto, non un’emozione sbalzata fuori luogo”, dice fra le altre cose. -
“La prima ultima volta” a Crema
Può sembrare curioso il fatto che un romanzo come “La prima ultima volta“, che è costruito come un inusuale dialogo teatrale, sarà proprio uno dei pochi miei lavori a non avere una coda di letture in pubblico. Ma è giusto così. È stata una scelta ponderata e naturale. Nonostante questo, però, ogni tanto i libri hanno comunque bisogno di essere portati in giro per il mondo a respirare un po’ d’aria e incontrare direttamente le persone, così sabato e domenica (17 e 18 giugno) sarà possibile trovare “La prima ultima volta” a Crema, al Festival Letterario Inchiostro, dove sarà ospite dello stand di Creazioni D’Inchiostro di Franca Turco. Nel corso di questi due giorni poi saremo lì anche io e Vanna: lei sarà presente allo stand sabato pomeriggio mentre io sarò lì domenica.
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“L’uomo a pedali” alla Alé La Merckx 2023
È affascinante pedalare all’interno di una manifestazione intitolata a un monumento del ciclismo come Eddy Merckx, specie su un percorso che parte da un luogo iconico come la piazza antistante l’Arena di Verona e si snoda fra vitigni e colline prima di concludersi su una salita che è stata il cuore pulsante di due campionati del mondo (fra cui quello del ’99, quando Frank Vandenbroucke, proprio su quella salita, tentò inutilmente di scombinare le carte del destino nonostante un polso fratturato in una caduta a metà corsa).
Il fine settimana della Alé La Merckx è scivolato via piacevolissimo, sportivamente impegnativo al punto giusto, con molti chilometri di salita ma senza pendenze eccessivamente proibitive, baciato dal sole e dalla bellezza della città, e accompagnato da un’atmosfera estremamente rilassata anche grazie a una macchina organizzativa da fare invidia alle gare professionistiche. È stato bello inserire anche questa tappa all’interno dell’ormai lungo percorso de “L’uomo a pedali”. Ed è stato piacevole anche, dopo la pedalata, poter incrociare e salutare anche un personaggio simpatico come Sonny Colbrelli, eroe della memorabile Roubaix del 2021: una corsa che il protagonista del mio romanzo avrebbe sicuramente conservato fra i suoi ricordi. -
“La prima ultima volta” secondo Paolo Pelizza
Paolo Pelizza è un caro amico che collabora come me con Rock Targato Italia e con cui ho condiviso diverse cose: questo è giusto e doveroso dirlo. Però è anche una persona dotata di un’onestà intellettuale che non fa sconti a nessuno e che ama dire sempre ciò che pensa.
Tutto questo per segnalare che, proprio sul sito di Rock Targato Italia, all’interno della rubrica “Le visioni di Paolo”, è uscita un’attenta e più che lusinghiera riflessione di Paolo Pelizza su “La prima ultima volta“.
“Non so se la vita del Vecchio sia come recita il testo «una vita come tante». Supposto che esista una vita che sia come tante. Questo racconto a ritroso non è come tanti. E’ vivo e suggestivo. Così come sono vivi e tridimensionali i tre personaggi e quelli evocati nel racconto.” dice fra le altre cose l’articolo. -
gli ascolti di giugno 2023
Ci avviciniamo al giro di boa di questo instabile e sempre meno decifrabile 2023. Dunque, prima che i tormentoni estivi inizino a giocare a racchettoni con i consigli pomposi a reti unificate su come sopravvivere alle ondate di calore, sul sito di Rock Targato Italia torno a consigliare sei bei dischi usciti in queste ultime settimane. Questa volta parlo di Ettore Giuradei, Galoni, Talèa, Paolo Benvegnù, L’Avvocato Dei Santi e Il Ciclo Di Bethe.
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“La prima ultima volta” sul Giornale di Erba
Sul numero di oggi (3 giugno) del Giornale di Erba si parla anche de “La prima ultima volta” con un articolo che lo presenta giustamente come “un’opera introspettiva”. Ovviamente, considerato anche che non sono mai stato particolarmente “profeta in patria”, non può che farmi piacere il fatto che il primo articolo sul nuovo romanzo arrivi da un giornale della mia terra.
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l’origine de “La prima ultima volta”
Ho conosciuto Vanna Mazzei nella primavera del 2018 e fin da subito ci è capitato di condividere qualche progetto e diverse chiacchierate. L’idea di provare a scrivere qualcosa insieme è partita da lei, che in precedenza aveva già sperimentato alcune esperienze di scrittura collettiva e continua a farlo tuttora, e ammetto che, per svariate ragioni, ci ha messo parecchio a convincermi.
La stesura de “La prima ultima volta” è iniziata così, senza obbiettivi precisi o scadenze prefissate, solo per il gusto di rimescolare le carte e vedere cosa poteva uscire dal confronto fra due menti particolari provenienti da percorsi diversissimi fra loro, ed è andata avanti per un paio di anni prima di arrivare alla versione che ci è sembrato giusto considerare definitiva.
Siamo partiti dall’immagine di un uomo anziano che decide di riassaporare tutta la propria esistenza ripensando alle sue “ultime volte”. Tutto il resto è venuto da sé, rimasticando di continuo l’uno le idee dell’altra facendole costantemente diventare qualcos’altro. Sicuramente non è un romanzo facile e non è una lettura che fa sconti, anche perché sia io che Vanna abbiamo la naturale propensione a scavare oltre la superficie e il confronto fra di noi è diventato spesso un ulteriore incentivo a spingerci sempre oltre, però credo sia un romanzo che prova a lanciare interrogativi che mi sembrano importanti. E ora, da qualche giorno, grazie a Edizioni del Faro, è disponibile davvero ovunque sia in versione ebook che in formato cartaceo tradizionale. -
due chiacchiere con Max Zanotti
Ho conosciuto Max Zanotti quando, nei primi mesi del 2000, mi capitò per puro caso fra le mani un demo dei suoi Deasonika. A quel tempo mi alimentavo costantemente di musica mentre lui suonava spesso nei localini della provincia e stava preparando quello che sarebbe stato l’album d’esordio della band. Il suo talento, insieme a quello dei suoi compagni d’avventura dell’epoca, mi ha folgorato allora e non ho mai smesso di ammirarlo continuando a seguire con grande attenzione tutto il suo percorso.
Ogni volta che, nel corso di tutti questi anni, mi è capitato di incrociarlo per un’intervista, un concerto o qualche altro evento, mi ha sempre fatto piacere respirare la sensazione di ritrovare una persona genuina e talentuosissima che è partita dal mio stesso luogo e ha saputo muoversi con estrema coerenza in un mondo difficilissimo. È stato così anche un paio di giorni fa, quando ci siamo incontrati virtualmente per un’intervista pubblicata oggi sui canali video di Rock Targato Italia. Abbiamo parlato di The Elephant Man, il suo nuovo progetto rivolto al mercato internazionale, ma anche delle nostre comuni origini e di molte cose successe in tutti questi anni. -
il primo passo de “La prima ultima volta”
E’ stato un primo passo più impegnativo del previsto, per “La prima ultima volta“, la breve partecipazione al Salone del Libro di Torino. Il maltempo e un afflusso massiccio di pubblico hanno messo totalmente a nudo i limiti organizzativi della città e dello spazio in cui si svolge la fiera trasformando il Salone in un’esperienza molto poco vivibile.
Nonostante tutto però, per me e Vanna Mazzei è stato importante esserci e compierlo, questo primo passo, lasciandoci abbracciare dalle cose positive come l’accoglienza sempre perfetta degli amici di Edizioni del Faro. Ci sarà modo di parlarne ampiamente, da qui in avanti, di questo strano e affascinante romanzo scritto a quattro mani. Sono convinto che lo meriti. -
“Lo strappo” di Marco Ambrosi
Un paio di giorni fa ho fatto una bella chiacchierata con Marco Ambrosi. Marco è un musicista sulle scene ormai da parecchi anni e sempre impegnato all’interno di svariati progetti (fra cui attualmente i Nuju e i La Rosta), ma anche un attivissimo agitatore culturale e da qualche anno anche un ottimo scrittore. Il suo ultimo romanzo, “Lo strappo“, è ambientato proprio nel mondo della musica e racconta la parabola umana e artistica di un ragazzo cresciuto con una passione sconfinata per il rock. Un lavoro interessantissimo per la naturalezza con cui riesce a tratteggiare umanamente il protagonista mettendone a nudo sensibilità e debolezze ma anche per la precisione con cui delinea l’ambiente in cui si svolge la vicenda, finendo così col realizzare un perfetto affresco dei grandi cambiamenti che il mondo della musica indipendente ha vissuto nell’ultimo quarto di secolo, delle sue eterne contraddizioni e dei personaggi che lo animano. La chiacchierata è ovviamente diventata una video intervista che si può vedere sui canali di Rock Targato Italia.
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“La prima ultima volta” al Salone Del Libro di Torino
Ci vuole ancora qualche giorno di pazienza prima che “La prima ultima volta” possa essere disponibile ovunque sia in formato cartaceo che in ebook, ma ormai ci siamo quasi. Nell’attesa, chi passerà dal Salone Del Libro di Torino potrà trovare il romanzo direttamente allo stand di Edizione Del Faro (padiglione 2, stand F47) e sabato (20 maggio), dalle ore 14 alle 16, saremo lì anche io e Vanna Mazzei per iniziare a raccontare il libro a chi vorrà fermarsi a salutarci.
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gli ascolti di maggio 2023
Sono giorni abbastanza pieni in cui a volte fatico a tenere il passo dei vari impegni. Però, nonostante qualche fisiologico giorno di ritardo rispetto al consueto, anche in questo mese di maggio non può mancare l’appuntamento con la mia tradizionale rubrica sul sito di Rock Targato Italia dedicata ai consigli musicali. Questa volta racconto i nuovi lavori di Andrea Ra, Carmine Tundo, Diodato, Kublai, Qualunque e Karkum Project.
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Bologna, Dieci Colli 2023
Fra nuovi progetti, momenti di calo di motivazione e inghippi vari, il mio esordio ciclistico di questo 2023 è stato rimandato parecchie volte. Però il desiderio di continuare a portare in giro su due ruote “L’uomo a pedali” non è mai venuto meno: c’era solo da scegliere l’occasione giusta.
Il momento è arrivato domenica (30 aprile) alla Granfondo Dieci Colli, fra le salite aspre dei colli bolognesi che sarebbero sicuramente piaciute parecchio al protagonista del romanzo, i paesaggi struggenti degli appennini sovrastati da nuvole grigie e il meteo incerto fino all’ultimo secondo a dare al tutto un sapore vagamente eroico, con in più il valore aggiunto della cena della vigilia nella Trattoria Da Vito, celebre per essere stata, negli anni d’oro della canzone d’autore italiana, il punto di ritrovo di Guccini, Dalla e il resto della scena emiliana dell’epoca.
È stata una gran bella ripartenza, significativa e affascinante, all’interno di un evento decisamente ben congegnato e contraddistinto da un’atmosfera estremamente amichevole. Sicuramente un esordio stagionale che il protagonista de “L’uomo a pedali” avrebbe approvato e vissuto con grande piacere. -
È in arrivo “La prima ultima volta”
Io e Vanna Mazzei abbiamo scritto un romanzo a quattro mani. S’intitola “La prima ultima volta” e, grazie a Edizioni del Faro, è ormai prossimo alla pubblicazione. Fra pochissime settimane sarà disponibile ovunque ma in questo momento è già ordinabile in anteprima sul sito dell’editore. Credo sia un lavoro molto particolare. La sinossi recita così:
“Il vecchio sa di essere ormai giunto alle battute finali della propria vita. È troppo stanco per potersi muovere dalla poltrona su cui siede e la sua mente alterna frangenti di lucidità a lunghi momenti di totale confusione. Prima di abbandonare questa terra vuole però fare un’ultima cosa: rivivere tutta la sua esistenza a ritroso riassaporandone ogni istante e lasciando che le asole lungo cui far scorrere il filo dei ricordi sia rappresentato dalle sue “ultime volte” (l’ultima volta che ha fatto una certa cosa o provato un determinata sensazione).
Nasce così una sorta di inusuale dialogo teatrale in tre atti in cui il vecchio mette completamente a nudo la propria storia, le proprie debolezze e i propri pensieri partendo dai giorni della vecchiaia per attraversare quelli della maturità e della gioventù prima di finire inevitabilmente immerso nel mistero sconfinato della nascita.
Un romanzo dalla forma insolita e dal contenuto introspettivo che accompagna il lettore in un percorso ombroso di profonda riflessione sul senso delle cose della vita, sulle ragioni delle scelte che ognuno di noi compie e sulle fragilità più o meno nascoste con cui ogni essere umano è chiamato prima o poi a fare i conti.” -
Rock Targato Italia 2023
Per gli amici musicisti: sono aperte le iscrizioni alla nuova edizione di Rock Targato Italia. L’iscrizione è assolutamente gratuita e per partecipare è sufficiente proporsi inviando un video con due proprie canzoni suonate dal vivo.
Una delle novità di quest’anno è che gli artisti che supereranno la prima preselezione verranno intervistati dal sottoscritto all’interno di una serie di chiacchierate che saranno pubblicate sui canali della manifestazione e che coinvolgeranno anche diversi personaggi parecchio interessanti.
L’idea è sempre più quella di trasformare Rock Targato Italia in un punto d’incontro umano e artistico fra spiriti spesso diversi fra loro ma accomunati dal desiderio di provare a comunicare, ognuno a proprio modo, qualcosa di importante. Ci sarà sicuramente da divertirsi. -
un referendum per la pace
Da qualche giorno è iniziata la raccolta firme per il referendum abrogativo che fermi la complicità del nostro Paese nell’inasprimento sempre maggiore, tramite l’invio di armamenti, del conflitto che tutti conosciamo. Credo sia una proposta parecchio importante che va potenzialmente a toccare uno degli snodi cruciali del nostro futuro.
Personalmente ho parecchie riserve sullo strumento e su diverse altre cose, però penso che la campagna referendaria vada presa prima di tutto come l’occasione per lanciare un segnale forte su un tema vitale su cui tutte le forze politiche all’unisono e tutti i mezzi d’informazione hanno fin dall’inizio fatto quadrato in modo granitico bloccando ogni possibilità di dissenso.
Vista l’ormai constatata impossibilità di aprire un dibattito pubblico su questo tema o di riorganizzare un movimento di piazza, questa campagna referendaria può essere un modo valido per provare a fare sentire la nostra voce e, in quanto tale, sono convinto che vada fortemente sostenuta.