Categoria: diario

  • “Kissing Gorbaciov”

    Ieri sera ho fatto una chiacchierata molto interessante con Andrea Paco Mariani e Luigi D’Alife, i due registi di “Kissing Gorbaciov“.
    “Kissing Gorbaciov” è un film documentario, attualmente in lavorazione, che racconterà un meraviglioso scambio culturale avvenuto nel 1988 e 1989 fra alcune band sovietiche e alcuni dei più importanti gruppi italiani dell’epoca (fra cui CCCP, Litfiba e Rats), con un primo concerto comune in un paesino del Salento a cui è seguito un mini tour insieme fra Leningrado e Mosca.
    Con i due registi abbiamo parlato del loro film, della storia che racconta (che fu oltretutto la prima porta di comunicazione artistica fra il mondo occidentale e quello sovietico), ma anche dell’importanza della cultura come mezzo per unire gli esseri umani, soprattutto in un periodo come quello che stiamo vivendo in cui il mondo sta tornando a lasciarsi travolgere dalle stesse identiche divisioni che l’esperienza del 1988/89 aveva cercato di superare.
    La chiacchierata è ovviamente diventata un’intervista che si può ascoltare sui canali di Rock Targato Italia. Il film invece è prodotto tramite una campagna di “coproduzione popolare”, dunque chiunque può contribuire alla sua realizzazione. Credo sia un progetto parecchio interessante e meritevole.

    “Kissing Gorbaciov”
  • “Dio è morto” di Andy McGrath

    “…o dell’unica volta in cui la stella di Vandenbroucke brillò in tutto il suo splendore prima di perdersi prematuramente nei meandri di un animo troppo fragile e puro”: così recita un passaggio de L’uomo a pedali.
    In questi giorni ho letto Dio è morto di Andy McGrath, la biografia di Frank Vandenbroucke edita in Italia da AlVento. Personalmente sono sempre stato molto affascinato dall’indimenticato talento belga, dalla sua parabola umana e dalle sue enormi contraddizioni, e in qualche modo mi è spesso parso di notare anche qualche vaga similitudine fra la sua figura e quella del protagonista del mio romanzo, se non altro per il legame con la bicicletta usata spesso come ancora di salvezza, per l’amore irrazionale verso la polvere delle Fiandre, per il desiderio ricorrente di fuggire via da tutto quanto e per quella fragilità di fondo mascherata nei modi più svariati.
    La cosa che più mi ha colpito del libro di McGrath è che riesce a raccontare tutta la vita di Vandenbroucke in modo estremamente crudo, spogliandola della patina di poesia con cui noi vecchi romantici delle due ruote finiamo spesso col rivestirla e tracciandone un ritratto umano estremamente autentico, direi quasi spietato, nel bene e nel male. Per chi ha seguito il ciclismo di quegli anni, sicuramente è una lettura interessante.

    “Dio è morto” di Andy McGrath
  • gli ascolti di aprile 2023

    Nelle scorse settimane ha fatto rumore lo scontro fra il colosso italiano dei diritti d’autore e quello mondiale dei social. Uno scontro fra titani da cui gli unici ad avere subito dei danni sono stati, come sempre, i piccoli artisti: quelli che di quanto preteso dalla società italiana non avrebbero comunque visto nulla ma che, dopo questo caos, si vedono negata la possibilità di diffondere la propria musica attraverso alcuni contenuti sia propri che di altri utenti (cosa che non cambia una virgola a chi ha facile accesso ai grandi media ma che danneggia chi invece può affidarsi solo ai piccoli passi). Così vanno le cose in ogni ambito: i giganti si scontrano senza farsi male e le conseguenze le pagano comunque i più piccoli. Ma è anche per questo che è necessario andare avanti. Così, in questo aprile, nella mia abituale rubrica mensile sul sito di Rock Targato Italia, racconto i nuovi album di Gaube, Rudy Marra, I Fiumi, Sasso e Zaund.

    gli ascolti di aprile 2023
  • pianeta Terra, primavera 2023

    Si respira sempre più un’aria da tardo impero, in questa fragile civiltà occidentale all’alba della primavera del 2023.
    I colossi della finanza iniziano a mostrare l’inconsistenza del vuoto su cui si basano e i potenti continuano a gestire il mondo come un banale videogioco, alzando sempre di più l’asticella di un conflitto insensato che ci sta toccando sempre più direttamente e che, in un modo o nell’altro, sta facendo parecchio male a tutti noi comuni mortali indipendentemente dal luogo in cui siamo nati. D’altra parte si è capito ormai da tempo che l’impero traballante, per poter continuare a sopravvivere, ha disperatamente bisogno di ridistribuire il benessere verso l’alto e di rimodellare la società su parametri meno umani e più basati sul controllo sociale.
    Intanto, con la scusa della modernità o con mille altri alibi apparentemente santissimi sospinti da quella propaganda che ormai dovremmo avere imparato a conoscere, si continua a spingere per legittimare sempre di più le nuove forme di schiavitù e per considerare l’essere umano al pari di una qualsiasi merce. E ovviamente si continuano ad alzare cortine di fumo alimentando divisioni inutili, azzerando le possibilità di dibattito pubblico sui temi davvero cruciali e non smettendo di criminalizzare ogni forma di libero pensiero.
    Ma resisteremo anche a tutto questo.

    pianeta Terra, primavera 2023
  • primavera a pedali, Sanremo e Van Der Poel

    “…così sai che, qualunque cosa accadrà, ci saranno sempre ad attenderti una Milano-Sanremo, un Fiandre, una Roubaix e una Liegi. Cambieranno i nomi dei protagonisti ma il sapore di fondo resterà quello di sempre. E ti sentirai a casa.” (da “L’uomo a pedali“)

    Una foto dalla partenza della Milano-Sanremo per salutare l’inizio della stagione delle Classiche e per dire che, se Sergio (il protagonista de “L’uomo a pedali”) avesse visto pedalare Mathieu Van Der Poel, si sarebbe di certo divertito parecchio. L’olandese ha nella propria natura l’approccio romantico e la meravigliosa follia che il protagonista del mio romanzo amava, con in più una bellissima punta di divertita leggerezza. Sì, di certo gli sarebbe piaciuto parecchio vederlo correre.

    primavera a pedali, Sanremo e Van Der Poel
  • celebrazioni mancate

    Da pochissimi giorni la nuova pubblicazione de “L’uomo a pedali” ha compiuto due anni. Avevo programmato già da tempo di festeggiare la ricorrenza in modo particolare durante il fine settimana appena concluso ma qualche intoppo burocratico imprevisto mi ha poi costretto a cambiare programma. Peccato ma evidentemente doveva andare così. Dopotutto anche il protagonista del libro ha sempre avuto un rapporto tumultuoso con le celebrazioni.
    Nel frattempo si avvicina il momento in cui iniziare a parlare dei nuovi progetti, questa volta lontano dalla bicicletta. Una decina di giorni fa abbiamo scattato le nuove foto promozionali (che ovviamente non c’entrano con quella che si vede accanto a queste parole) che accompagneranno ciò che accadrà in primavera e si sa che, quando arriva il momento delle fotografie, la nuova partenza è ormai prossima. Tempo poche settimane e tutto ciò che c’è da comunicare sarà comunicato.
    Penso che il nuovo progetto segnerà un’affascinante rottura di tutti gli schemi creativi che ho seguito finora e rappresenterà una bella sfida, ma resto comunque convinto che anche il percorso de “L’uomo a pedali” abbia ancora qualcosa da dare e non si esaurirà qui, dunque credo che le due cose procederanno parallele e sarà come sempre ciò che accadrà lungo la strada a segnare la direzione e a mettere insieme i pezzi del mosaico fra presente e futuro. Vedremo…

    celebrazioni mancate
  • non è consentito dimenticare

    Tre anni fa, dopo un’improvvisa inversione a “U” dei grandi nomi dell’informazione, l’Italia chiudeva. Avrei voluto scrivere qualcosa di razionale sull’argomento ma mi rendo conto di provare ancora troppo sgomento per la sospensione dello stato di diritto a cui abbiamo assistito in quei due anni abbondanti e per la facilità con cui la gran parte dei nostri connazionali ha dimenticato in un lampo ogni briciola di umanità e rinunciato a ogni forma di pensiero critico per adattarsi a vivere in una sorta di teatro dell’assurdo fatto di parole riesumate dal secolo scorso e di “regole” surreali in eterna mutazione.
    Personalmente ho avuto l’enorme fortuna, durante i periodi peggiori, di avere a che fare più con la Svizzera che col nostro Paese, il che mi ha evitato molti problemi e mi ha permesso di toccare con mano due modi opposti di gestire ogni situazione, ed è difficile scordarsi la sensazione straniante, provata in diversi frangenti del biennio ma ancora di più nei mesi della “tessera verde”, di passare da un mondo assolutamente sereno a uno totalmente distopico semplicemente attraversando a piedi la dogana.
    Per quanto oggi molti mezzi d’informazione stiano cercando di “normalizzare” quel periodo nella memoria collettiva, credo sia vitale ricordare con fermezza ogni cosa per ciò che è stata realmente. Non dimenticare nulla, continue contraddizioni incluse. Non dimenticare nemmeno i continui tagli alla sanità pubblica perpetrati negli ultimi vent’anni e portati avanti ancora oggi che sono stati uno dei nodi scatenanti del caos. E continuare a tenere sempre gli occhi e la mente bene aperti sul presente e sul futuro.

    non è consentito dimenticare
  • gli ascolti di marzo 2023

    Marzo è sempre il mese più illusorio, con quella patina di sapore primaverile a mascherare il fatto di essere ancora in inverno. Forse è il mese che rappresenta meglio il nostro tempo. In ogni caso, anche in questo mese eternamente in bilico, non posso esimermi dal tornare a parlare di musica segnalando, all’interno della mia abituale rubrica mensile sul sito di Rock Targato Italia, quattro album davvero meritevoli: le nuove uscite di Francesco Setta, Matteo Perifano, Checco Curci, Moostroo e gIANMARIA.

    gli ascolti di marzo 2023
  • a proposito di questo diario…

    Se qualcuno ha provato a navigare di recente nella sezione “Diario” di questo sito, forse avrà notato che contiene l’archivio, suddiviso per mesi, di tutti i pensieri che ho accumulato su queste pagine dal 2007, quando uscì il mio primo libro, fino a oggi.
    In passato, ogni volta che mi è capitato di rinnovare il sito, ho sempre dato un colpo di spugna ai contenuti spazzando via tutti i vecchi pensieri per ripartire da zero. Questa volta invece, con la ristrutturazione di inizio anno, ho fatto l’esatto contrario, andando a scavare anche in archivi dimenticati pur di ripristinare il più possibile le riflessioni e le comunicazioni disseminate nel tempo.
    Mi ha divertito, vedere come nel corso degli anni il mio modo di comunicare sul web si sia continuamente evoluto seguendo diverse fasi, a volte legate ai romanzi che stavo promuovendo e altre volte semplicemente al mio sentire o ai cambiamenti del mondo esterno. E mi piace il fatto che scorrere queste pagine sia un po’ come vedere gli ultimi quindici anni abbondanti del mio percorso raccolti in una sorta di storia che unisce ciò che è accaduto attorno alle storie che ho raccontato.

    a proposito di questo diario…
  • …per pagare i generali

    Parecchi anni fa Enzo Jannacci cantava: “Il nemico non è al di là della tua trincea. Il nemico è qui fra noi. […] Il nemico è colui che vuole il monumento per le vittime da lui volute; E non fa le scuole, e non fa gli ospedali, per pagare i generali.”
    In questi giorni di grigia propaganda a buon mercato credo non ci sia altro da aggiungere. Chissà se mai lo capiremo.

    …per pagare i generali
  • gli ascolti di febbraio 2023

    Inizia il mese più breve dell’anno e i potenti del nostro strano mondo occidentale, insieme ai lacchè dell’informazione, sembrano avere deciso che il modo migliore per riscaldarsi in questo freddo inverno è giocare con i soldatini. Mi domando dove ci porterà questa follia senza fine. Come ogni mese però è tempo di pensare anche alla musica così, nella mia consueta rubrica sul rinnovato sito di Rock Targato Italia, ho consigliato i nuovi album di Trevisan, Il Wedding Kollektiv, Requiem For Paola P, Albino e Fabrizio Coppola.

    gli ascolti di febbraio 2023
  • i colpi di pedale del 2023

    I progetti per questo 2023 iniziano piano piano a prendere forma: c’è qualcosa di concreto che si muove sottotraccia ormai da un po’ di tempo e che spero possa vedere la luce nei prossimi mesi, ma tutti i dettagli sono ancora in via di definizione ed è ancora presto per parlarne.
    Nonostante le novità (spero) in arrivo, da parte mia c’è comunque la sensazione che il percorso de “L’uomo a pedali” non sia ancora del tutto concluso, dunque anche quella strada continuerà ad andare avanti parallelamente a ciò che arriverà. Per le avventure su due ruote di questa nuova fase ho pensato però che fosse necessaria una nuova maglia, dopo quella che mi ha accompagnato a partire dall’uscita del libro e quella che ho vestito durante il silenzioso percorso di avvicinamento alla pubblicazione, così eccola qui nella foto accanto alle due che la hanno preceduta. Anche le occasioni in cui sarà possibile vedere questa maglia sfilare sulla strada sono ancora da definire.
    Tra l’altro nei giorni scorsi mi sono ritrovato a riflettere sul fatto che, quando nel 2009 uscì la prima versione del romanzo, avevo il timore di restare incastrato in quella storia e, anche per sfuggire a quella sensazione, già al momento della pubblicazione sapevo che mi sarei diretto altrove nel giro di pochi mesi. Oggi invece una parte consistente di me non ha proprio alcuna voglia di abbandonare quella strada e uscire da quella che ormai è la mia zona di comfort. Sarà che sono invecchiato o sarà che ho imparato a difendermi meglio e a non stare sempre per forza con la faccia al vento.

    i colpi di pedale del 2023
  • gli ascolti di gennaio 2023

    Smaltite feste, vacanze e cenoni, si torna alla vita di sempre nel mondo di sempre e, aspettando di capire se questo 2023 ci riserverà il nuovo grigio giro di giostra che qualcuno sembra intimamente agognare oppure solo una sfilza di discussioni dottrinarie sul metodo che i giusti devono usare per pagare il caffè al bar, riprendo fin da subito la buona abitudine di consigliare qualche bel disco sul sito di Rock Targato Italia. In questo mese di gennaio parlo di FarfaMan, Emit, I Fatti Di Cronaca, Don Rodriguez, Ognibene e Nuju.

    gli ascolti di gennaio 2023
  • nuovo sito

    Col nuovo anno ho deciso di regalarmi un completo rinnovamento di questo mio sito personale: ho rifatto la veste grafica, cambiato il sistema di gestione dei contenuti e inserito anche alcune piccole chicche che credo possano permettere di tenere traccia di quello che è stato il mio percorso.
    Mi auguro possa essere in continua evoluzione e servire, a tempo debito, a comunicare anche qualche novità interessante.

    nuovo sito
  • laudate hominem

    “Contro l’ideologia della banalità, che domina il mondo, è necessaria un’opposizione” (Benedetto XVI)

    Il mio rapporto con la religione è complesso e per molti versi contraddittorio, lo so. Ma non è di questo che si tratta. Non è la religione il punto.
    Verso papa Benedetto XVI ho sempre nutrito un’enorme ammirazione e l’ho sempre considerato una delle menti più profonde del nostro tempo: un vero gigante del pensiero che si è rivelato spesso in anticipo sui tempi e ha dedicato una vita intera a scavare nel profondo e a difendere un’idea di essere umano fatto di spiritualità e ragione, andando sempre con decisione controcorrente rispetto a un mondo che tende sempre più a cancellare sia l’una che l’altra. Non a caso i grandi media hanno tentato spesso di demonizzarlo e manipolare ogni sua parola.
    Con lui se ne va una delle ultime dighe davvero autorevoli alla deriva che ci sta spingendo verso un totale appiattimento (a)culturale, intellettuale e valoriale, che è poi proprio quella “dittatura del relativismo” contro cui lui ha spesso messo in guardia. Per questo credo sia doveroso rendergli omaggio.

    laudate hominem
  • Buon 2023!

    Buon anno a tutti!
    Questa volta davvero senza bilanci, senza riflessioni conclusive e senza desideri da esprimere. Non è tempo per tirare le somme: è tempo per tenere gli occhi bene aperti, respirare a pieni polmoni ogni singolo istante di serenità e prepararsi ad affrontare anche l’anno nuovo a testa alta con coerenza.
    “Occorre essere attenti per essere padroni di sé stessi” cantava Giovanni Lindo Ferretti con i CSI.
    Che sia un anno rischiarato dalle giuste luci e dal necessario coraggio. E che possa essere costellato di momenti di gioia.

    Buon 2023!
  • Buon Natale 2022!

    Buon Natale a tutti!
    Che siano, questi più che mai, giorni pieni di luce e calore, a dispetto di chi ci vorrebbe sempre più grigi e spenti.

    Buon Natale 2022!
  • “L’uomo a pedali” con gli occhi di Roberto Il Maggio

    È sempre bello vedere le emozioni che si è tentato di esprimere riflettersi nello sguardo di un’altra persona. Il simpaticissimo Roberto Il Maggio, titolare di uno dei canali YouTube più interessanti per gli amanti del ciclismo amatoriale, ha dedicato a “L’uomo a pedali” una splendida video recensione che credo rifletta perfettamente l’essenza del romanzo letto con gli occhi di una persona innamorata della bicicletta almeno quanto il mio protagonista. Sentirlo così coinvolto è stato un piacere enorme, per cui non posso che ringraziarlo di cuore per l’attenzione e la grande sensibilità dimostrata.

    “L’uomo a pedali” con gli occhi di Roberto Il Maggio
  • gli ascolti di dicembre 2022 – seconda parte

    Natale è ormai a un passo e i negozi di dischi, virtuali o meno, sono pieni come ogni anno di cofanetti celebrativi, edizioni speciali e album live. Ma per fortuna c’è anche molto altro. Così, come promesso, come una sorta di tredicesima mensilità, sul sito di Rock Targato Italia è uscita la seconda parte dei miei consigli musicali di dicembre. Questa volta parlo di Le Rose E Il DesertoLory MurattiEnrico BosioComecarbone e Niccolò Fabi.

    gli ascolti di dicembre 2022 – seconda parte
  • tornando da Roma

    Erano sei anni che, complici il caos generale dell’ultimo triennio e qualche mio momento di silenzio, mancavo da Più Libri Più Liberi. Ed è strano visto che invece nei nove anni precedenti la fiera romana era stata per me un appuntamento praticamente fisso.
    Elencare le cose che sono cambiate dalla mia ultima trasferta romana sarebbe un’impresa titanica. È cambiato il mondo, è cambiata la fiera che ha persino cambiato sede ed è cambiato molto anche ciò che mi circonda. Quello che non è cambiato è il piacere di esserci, di portare le mie storie a prendere una boccata d’aria fuori dalle pagine e di riabbracciare gli amici di Edizioni del Faro che si confermano una realtà splendida anche sul piano umano. E non è cambiato nemmeno il mio essere un pessimo venditore di me stesso.
    È stata una Roma diversa rispetto a quella che ho assaporato in passato. Meno disordinata, forse, e meno notturna, ma sempre bella da vivere e da scoprire. Poi, a questo punto del percorso de “L’uomo a pedali”, dopo avere portato in giro il romanzo nei modi più atipici per quasi due anni, era giusto concedere al libro almeno un appuntamento canonicamente letterario.

    tornando da Roma

Archivio:

I miei libri:

Contattami: