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gli ascolti di novembre 2018
C’è bisogno di rabbia, per scuotersi dal torpore di questo autunno umido. E ancora di più c’è bisogno di visceralità e di artisti capaci di raccontarsi in modo autentico scartavetrandosi l’anima, in questi anni in cui l’autobiografia sembra ridursi al racconto delle proprie cene con gli amici.
Nella mia rubrica su Rock Targato Italia dedicata ai tre ascolti suggeriti per novembre ho provato a rispondere a quest’esigenza parlando dei nuovi lavori di Loredana Bertè, di Giorgio Canali e di Giorgieness. -
la pioggia di novembre
Questo novembre sbucato improvvisamente dal nulla sembra cattivo più del solito, con l’umidità che morde le ossa fino al midollo e il rumore del mondo circostante che disturba i pensieri.
La prossima settimana pubblicherò il nuovo racconto della serie Storie Contromano, ovviamente sempre in download gratuito su queste pagine. Sarà una storia arresa e indolente come il cielo incolore di questo autunno. Credo che sarà anche uno di quei racconti che prima o poi odierò, ma questo è un destino comune, almeno a fasi alterne, a buona parte dei miei scritti. -
chiacchierando con gli Organico Ridotto
Gli Organico Ridotto sono stati la band che, alle ultime finali di Rock Targato Italia, mi ha maggiormente impressionato. Hanno un impatto pieno di fascino e sono un bel condensato di rock, dub, reggae, canzone d’autore, musica araba e mille altre contaminazioni.
Qualche giorno fa ho fatto una bella chiacchierata con Antonio Lucifero, voce e mente principale del gruppo, che si è confermato una persona carismatica e con molte cose da dire. Abbiamo parlato di tradizioni, di musica popolare, di dialetti, di De André e di moltissimo altro.
Un piccolo assaggio della nostra chiacchierata è leggibile in un’intervista pubblicata su Il Giornale Off. -
venticinque anni senza vento
In questi giorni di celebrano i 25 anni dalla pubblicazione di “Viaggio senza vento” dei Timoria.
Io nell’ottobre del 1993 facevo la terza media e i Timoria li avrei scoperti esattamete due anni dopo, quando era già uscito “2020 Speedball”, ma “Viaggio senza vento” è stato senza dubbio uno dei punti di svolta della mia adolescenza: quelle canzoni, in quegli anni, mi apparivano come un condensato incredibile di tutto ciò che avvertivo dentro di me e sono state davvero un appiglio prezioso nel turbinio dei miei pensieri adolescenziali.
Personalmente sarò sempre in debito con quel disco e ancora oggi, quando sento partire il riff iniziale di “Senza vento”, avverto un pugno nello stomaco.
“…correte di più, sognando un futuro così: io vi guardo da qui, e penso che un tempo quel campo era mio…” -
chiacchierando con Lo Stato Delle Cose
Nel mondo della cultura c’è spesso la fastidiosa tendenza a sentirsi dei geni incompresi e dare costantemente agli altri la colpa degli insuccessi: il pubblico distratto, la sfortuna, ecc…
I milanesi Lo Stato Delle Cose si sono presentati alle selezioni di Rock Targato Italia con una manciata di belle canzoni e tante insicurezze. Nei mesi seguenti hanno saputo mettersi in discussione, hanno lavorato molto per migliorarsi e, anche grazie a questo, sono arrivati alle finali del concorso cresciuti e con molta più consapevolezza dei propri mezzi.
Credo siano un ottimo esempio di quanto il lavoro costante e quotidiano sia qualcosa di fondamentale per un progetto artistico. Ne ho parlato direttamente con loro in una telefonata da cui è stata estratta un’intervista pubblicata oggi su IlGiorneleOff. -
il vuoto pneumatico dei social
Nell’ultimo periodo ho iniziato a usare con un po’ più di costanza Instagram e devo dire che sono parecchio perplesso. Davvero vogliamo riempire il web di miliardi di “stories” inutili per raccontare quando andiamo in bagno, mostrare come ci laviamo i denti o chiedere quali assorbenti acquistare? Davvero ci appaga sentirci tutti protagonisti di un banalissimo reality show?
Lo so che in fondo è solo un gioco e non si tratta di credere che il mio pensiero possa valere più di quello di qualcun altro, però mi sembra evidente che questa marea di contenuti vuoti (perché anche gli altri social non sono molto migliori) annulla qualunque vero intento comunicativo e fa sì che ogni pensiero degno di nota si perda in quel magma infinito di nulla.
Personalmente inizio a sognare un social network che consenta a ogni utente solo un numero limitato di pubblicazioni al mese: sarebbe forse l’unico modo per costringerci a fermarci a pensare, prima di postare qualcosa, se è davvero quello che vogliamo comunicare al mondo. -
il rock è vivo anche se non lo sa
Sono sempre più convinto che il vero problema della musica (e dell’arte in generale) oggi non sia la mancanza di veri talenti quanto piuttosto la penuria di ambienti positivi in cui gli artisti possano crescere in modo sano, affiancati magari da persone esperte che possano aiutarli a focalizzare il percorso da seguire, resistendo alle tentazioni di strizzare l’occhio alle logiche da “tutto subito” dei social network o dei grandi editori.
Il lavoro fatto per assemblare la playlist “I colori dell’autunno” è stato, per quanto mi riguarda, soprattutto uno stimolo a riflettere su questo punto, oltre che la conferma del fatto che i talenti continuano a esserci. Su IlGiornaleOff è uscito un articolo in cui racconto brevemente la playlist e soprattutto lo spirito con cui è nata.
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due chiacchiere con i Nylon
I Nylon sono stati una delle più belle rivelazioni dell’ultima edizione di Rock Targato Italia. Hanno una verve teatrale che conquista e sanno scrivere belle canzoni, riscaldate dal suono del violoncello e popolate da anime smarrite, bariste mitologiche e nottate dal gusto sinceramente bohémien.
Qualche giorno fa ho fatto una lunga chiacchierata con Filippo, il cantante del gruppo. Sulle pagine de IlGiornaleOff è possibile leggere alcune delle cose che ci siamo detti. -
i colori dell’autunno
Qualche mese fa, insieme ai ragazzi di Rock Targato Italia, avevamo creato una playlist per un’estate lontana dai tormentoni radiofonici. Visto che l’iniziativa ci ha divertito, ora ci riproviamo con “I colori dell’autunno“: quindici canzoni recenti per accompagnare i primi freddi, la discesa della nebbia e la caduta delle foglie.
Anche in questo caso abbiamo volutamente trascurato i mostri sacri e gli artisti più in vista per provare a scavare il più a fondo possibile e portare a galla quanto di buono si muove nel sottosuolo della musica italiana.
La playlist è ascoltabile su Spotify e contiene belle canzoni di: Les Fleurs Des Maladives, Andrea Robbiani, Francesco Pelosi, Sfigher, Intecity, Andrea Cassetta, Priscilla Bei, Casablanca, Nuju, Paolo Saporiti, Ismael, Remida, Hotel Monroe, Barberini e Scudetto.
Il tutto è curato da me, Francesco Caprini e lo staff di Divinazione Milano che si occuperà anche di promuovere il progetto.
Dategli un ascolto! Ci sono tante cose belle da scoprire. -
il punto della situazione
In quest’ultimo periodo mi rendo conto che, anche su queste pagine, sto parlando soprattutto di musica. Non è una scelta precisa e non c’entra il fatto che quella è sempre stata la mia coperta di Linus: è solo una casualità dettata dalle collaborazioni positive in quell’ambito che in questi mesi mi stanno assorbendo parecchio.
Il progetto Storie Contromano procede serenamente e andrà avanti ancora finché ce ne sarà la necessità: è un’esperienza che sto vivendo come uno spazio personale e artistico di grande libertà. Mi piace questa sensazione di avanzare a piccoli passi, senza attese, navigando a vista.
A parte questo, avrei da sviscerare una serie di considerazioni sul mondo che ci circonda ma preferisco farlo nel modo e nel momento opportuno. Di banalità compliacente acchiappaclick ce n’è già fin troppa sulle pagine social degli intellettuali alla moda o fra i titoloni dei grandi giornali.
Dunque, per ora, osservo, respiro e rifletto. -
gli ascolti di ottobre 2018
Ottobre galleggia sempre su uno strano senso d’attesa, sospeso fra l’estate ormai dimenticata e il freddo che inizia appena a bussare alla porta. Anche in questo mese torno a consigliare tre bei dischi recenti sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta parlo di Riccardo Sinigallia, Ismael e Scudetto.
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dopo Rock Targato Italia 2018
Ritorno alla quotidianità dopo le serate piene di suoni, di parole, di incontri e di sorrisi delle finali nazionali di Rock Targato Italia. Dare dei voti al lavoro altrui non smetterà mai di mettermi un pochino in imbarazzo ma anche questa volta è stato molto bello esserci e, per tre serate, lasciarmi travolgere da un turbinio di musica da ascoltare, valutazioni da fare, battute da scambiare e molto altro. Sono stati tre giorni umanamente preziosi e musicalmente interessantissimi, con alcuni artisti davvero meritevoli di cui sicuramente ci sarà modo di parlare in futuro.
Su IlGiornaleOff è possibile leggere anche un mio articolo con un piccolo pensiero sulle tre serate e due parole sui vincitori. -
Rock Targato Italia – finali 2018
Lunedì, martedì e mercoledì (24, 25 e 26 settembre) sarò al Legend Club di Milano dove avrò anche quest’anno il grande onore di sedere al tavolo della giuria delle finali nazionali di Rock Targato Italia (edizione numero 30, tra l’altro, e credo basti già questo a dire molto sull’importanza di una manifestazione che rappresenta un autentico monumento per la musica emergente italiana).
Facendo un grande “in bocca al lupo” a tutti gli artisti in gara, condivido questo video in cui Francesco Caprini, mio grande amico e patron della manifestazione, intervistato da Alex Pierro su Jam TV, racconta brevemente la storia, il presente e il futuro del concorso. -
i finalisti di Rock Targato Italia
Mentre mancano una decina di giorni alle finali nazionali di Rock Targato Italia, su IlGiornaleOff è uscito un mio articolo in cui spiego nel dettaglio cosa succederà sul palco del Legend Club di Milano in quei tre giorni e racconto brevemente tutti i gruppi che si esibiranno.
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o si gioca seriamente…
“O si gioca seriamente, oppure non si gioca proprio”: è stata questa frase a smuovermi qualcosa e convincermi a pubblicare “Lo zio”, quando ho riletto il racconto dopo un anno esatto che giaceva abbandonato fra i miei appunti. Una considerazione probabilmente banale che però, in quel particolare contesto, mi è sembrata particolarmente centrata.
Il mio amico Francesco Caprini sostiene che il racconto ha un’ambientazione che richiama il cinema francese della nouvelle vague, e probabilmente ha ragione: il paesaggio marino che viene descritto è pieno di personaggi estremamente concreti ma al tempo stesso sfuggenti su cui aleggia un senso di malinconia e sconfitta generale. O forse, ancora di più, proprio un senso di partita mai giocata sul serio. -
scarica gratis “Lo zio”
È da oggi disponibile, sempre in download gratuito su queste pagine, il nuovo racconto della serie Storie Contromano. S’intitola “Lo zio” ed è una storia delicata da leggere in filigrana. Racconta di uno zio fuori moda che, al centro di un paesaggio balneare popolato da decine di personaggi che s’incrociano senza nemmeno vedersi, prova a insegnare alle proprie nipotine a giocare con le biglie e con la vita.
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uno sguardo allo scorso anno
Il 24, 25 e 26 settembre, al Legend Club di Milano, si terranno le finali della trentesima edizione di Rock Targato Italia. Iniziamo il percorso di avvicinamento all’evento con un mio articolo pubblicato su IlGiornaleOFF in cui do uno sguardo al passato riascoltando la compilation celebrativa della scorsa edizione del concorso.
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gli ascolti di settembre 2018
“Poi viene settembre, e non ho avuto il tempo…” cantavano qualche anno fa gli Afterhours. Scrollandomi di dosso l’indolenza da fine estate, torno come ogni mese a consigliare tre dischi sul sito di Rock Targato Italia. Questa volta parlo degli Intercity, di Andrea Robbiani e dei Magar.
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bisogna sempre scrivere e lottare
L’estate mi si è dissolta fra le dita mentre cercavo le mie impronte fra luoghi della mia infanzia e ricordi impolverati, scoprendo quanto il tempo può cambiare i paesaggi. Ora è già tempo di ripartire: ci sono impegni presi, scadenze fissate e storie che forse hanno ancora voglia di essere raccontate. L’autunno si prospetta come una corsa in apnea.
Il nuovo racconto della serie “Storie contromano” verrà pubblicato la prossima settimana. -
buon riposo!
La prima parte del 2018 è stata molto vivace: sono usciti soprattutto i primi tre racconti della serie Storie Contromano, ma ci sono stati anche diversi incontri positivi, collaborazioni ed eventi interessanti. Ora è tempo di fermarsi per qualche giorno, ricaricare le batterie e rimettere un po’ in ordine le idee.
Buon riposo a tutti!