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inizio 2017
L’iniziativa di Edizioni del Faro di rilanciare l’ebook di “Alice” in forma gratuita mi ha regalato un periodo natalizio arricchito da qualche piacevole incursione nelle parti alte delle classifiche di Amazon, il che, anche per chi come me non si interessa mai ai numeri, non può che far piacere nel momento in cui significa che un buon numero di persone sta avendo modo di immergersi nella mia storia e di conoscerne i protagonisti.
In questi giorni, sempre grazie al lavoro dell’ufficio stampa Divinazione, sarà possibile ancora ascoltarmi parlare di “Alice” e di “Ogni sorso un ricordo” in qualche breve intervista telefonica: fra le altre cose, domani (9 gennaio) alle 16.40 sarò in diretta su Primaradio e il 18 gennaio alle 21.40 su Kritall Radio.
Così, archiviate le feste con il relativo doveroso periodo di stacco da tutto, iniziamo a scoprire dove vorrà portarci questo 2017 iniziato con un freddo pungente che sembra volerti arrivare fin dentro le ossa. -
fine 2016
Non sono mai stato bravo a fare i bilanci, ma so che di questo 2016 mi porterò dietro una manciata di bei ricordi e la soddisfazione di avere aggiunto al mio percorso alcuni tasselli preziosi di cui non posso che essere orgoglioso. Credo che, per quanto mi riguarda, quello che sta per concludersi sia stato un buon anno, col solo difetto di essere scivolato via troppo in fretta.
Dal 2017, a parte una cosetta già in cantiere per le prossime settimane, non ho proprio idea di cosa aspettarmi ma, tutto sommato, dopo due anni pieni di progetti importanti, è anche piacevole ripartire senza attese e senza programmi a lungo termine e lasciarsi un po’ trasportare dalla corrente.
Che sia per tutti un anno sereno! O, come cantava il saggio Lindo, “buon anno, ragazzi e ragazze. Buon anno”. -
l’ebook di “Alice” gratis ovunque
Da oggi la versione ebook del mio “Alice” è disponibile assolutamente gratis in tutti i formati in tutti i negozi digitali.
Mi sembra un bel modo, promosso da Edizioni del Faro e supportato dall’ufficio stampa Divinazione, per liberare la tanta vita imprigionata fra le pagine del libro e permettere a chiunque di scoprirla e respirarla.
Dunque, cercatelo nel vostro digital store preferito, scaricatelo, leggetelo e condividetelo. E, se potete, cercate di volere un pochino bene ai miei due piccoli stupidi. -
compilation “Rock Targato Italia 23”
E’ uscita la compilation “Rock Targato Italia 23“.
Potete trovarla su tutte le piattaforme di streaming e tutti i negozi di musica digitale prodotta dall’etichetta Terzo Millennio\Divinazione..
Contiene 19 brani fra cui la mia “Speriamo che nevichi“.
Orgogliosissimo di farne parte! -
(non) è una pura coincidenza
Quando avevo una quindicina d’anni, nel pieno degli anni ’90, Rock Targato Italia era circondata ai miei occhi da una sorta di aura mitologica: molti degli artisti che amavo erano passati da lì, come partecipanti al concorso o come ospiti, oppure partecipavano regolarmente alle compilation celebrative delle diverse edizioni della manifestazione. Quelle compilation erano per me un punto fisso e ce ne sono un paio -fra cui ricordo soprattutto quella del 1997 con ospiti i C.S.I., gli Afterhours, i Timoria, i Negrita e tantissimi altri- che credo di avere praticamente consumato.
Domani (16 dicembre) uscirà su tutte le piattaforme di musica digitale la nuova compilation e questa volta, fra gli artisti ospiti, ci sarò anche io con uno dei brani simbolo del mio percorso e del progetto musicale a cui ho potuto dare vita grazie alla collaborazione di Miky Marrocco: “Speriamo che nevichi”. Credo sia facile immaginare, pur con tutta la consapevolezza di quante cose siano cambiate in tutti questi anni, quanto questo fatto possa significare per me.
Martedì, al Legend Club di Milano, è stato bello celebrare questo lieto evento tornando sul palco a perdermi fra le mie storie. Per l’occasione mi sono concesso anche di chiudere lo spettacolo provando a reinterpretare a mio modo le parole di un brano degli Estra, una band che credo mi abbia segnato parecchio e che proprio sul palco di Rock Targato Italia, più di vent’anni fa, muoveva i suoi primi passi. Mi sembrava un bel modo per chiudere un altro cerchio all’interno di un evento che di cerchi sembra chiuderne già diversi. -
si vedrà domani
Continuo a pensare che, come sostiene anche il mio amico Vincenzo Di Pietro, Roma sia una città in cui le cose accadono a una velocità cento volte superiore rispetto al resto d’Italia. Anche quest’anno le due giornate romane per Più Libri Più Liberi sono stati un bel turbinio di eventi, incontri inaspettati, piacevoli chiacchierate e chilometri percorsi a piedi per rimbalzare da un punto all’altro fra luoghi che ormai mi appaiono familiari e altri che è sempre interessante scoprire.
Venerdì, a cavallo fra l’uscita della fiera e l’inizio della serata, ho avuto anche il piacere di imbattermi in uno splendido concerto di Filippo Gatti. Era una vita che non lo vedevo dal vivo ed è stato bello lasciarsi rapire da tanta delicatezza e rinciampare in una manciata di canzoni che non ascoltavo da tanto e che mi hanno riportato alla mente diversi ricordi.
E’ vero: il caos di Roma, un paio di giorni all’anno, soprattutto a dicembre, resta una necessità. -
tradizioni
Non credo sia un segreto che mi è sempre piaciuto mettere nelle cose che faccio una qualche componente “riutale”: gesti che si ripetono a ogni mio spettacolo, oppure piccolissimi dettagli che magari possono avere un significato solo per me ma che credo sia bello portare avanti. Dopotutto una persona saggia disse che “servono i riti”.
Da quando è iniziato il mio percorso da scrittore, anche il passaggio a Roma per “Più libri più liberi” è diventato una vera e propria tradizione, così Venerdì 9 dicembre, dalle 16.00 alle 18.00, sarò ancora una volta lì, ospite degli amici di Edizioni del Faro (stand B20 – Gruppo Editoriale Tangram), per un incontro informale con i lettori. Chi vuole può venire a trovarmi e a fare due chiacchiere.
Questa prima metà di dicembre porterà poi con sé anche altri due lieti eventi: il 12 uscirà in tutti i negozi di musica digitale la nuova compilation di Rock Targato Italia che includerà, insieme a una manciata di altri brani di ogni genere con alcuni artisti davvero interessanti, anche la mia “Speriamo che nevichi”, e martedì 13 dicembre, come preannunciato, avrò il piacere di festeggiare questa partecipazione di cui sono davvero molto orgoglioso con un’esibizione sul palco del Legend Club di Milano all’interno della serata organizzata dalla stessa Rock Targato Italia.
Aspettando che arrivi davvero la neve, credo sia un bel modo per avviarsi verso la conclusione di un anno importante e positivo. -
non facciamoci fregare
In genere su certi temi non amo ripetermi. Oltretutto ho sempre pensato che la politica vada fatta, più che nella cabina elettorale, nella vita di tutti i giorni e nelle storie che si raccontano (incluse quelle che apparentemente di “politico” non hanno nulla), e ammetto anche di avere uno scarso senso delle istituzioni e di non essere di certo uno che si mette a disquisire della sacralità della “Costituzione più bella del mondo” o cose simili.
Questa volta però è diverso. Questa volta non si sta discutendo solo di modificare la Costituzione con una riforma pasticciata scritta non certo nell’interesse di noi cittadini. Questa volta abbiamo fra le mani l’occasione per urlare a gran voce che la deriva che ha imboccato il mondo, con i signorotti della finanza a dettare ai governi le leggi (e le costituzioni, come in questo caso) e noi cittadini ridotti a pedine sacrificabili, non ci piace. Questa volta ci giochiamo un’occasione importante per tornare a far sentire la nostra voce e reclamare il diritto di essere noi a decidere il nostro futuro. Questa volta abbiamo l’occasione di ricordare a chi continua a parlare di “governabilità” che “governare” è cosa diversa dal comandare tentando di azzerare le voci contrarie e che le minoranze e le voci fuori dal coro, per il nostro Paese, sono sempre state una risorsa e non un problema. Questa volta abbiamo l’occasione per dire che non vogliamo leggi fatte “più in fretta” seguendo i dettami di qualche élite ma leggi giuste fatte nel solo interesse di noi cittadini.
Non facciamoci fregare dalla propaganda, dal fatalismo o dalla disillusione: non è vero che “se voti no non cambia nulla”. Anzi, è l’esatto contrario: votare sì significa accettare che le cose continuino con ancora più forza lungo la triste e pericolosa direzione imboccata negli ultimi anni, mentre votare NO significa provare almeno a dare un segnale forte del nostro desiderio di invertire la rotta e riaffermare la nostra dignità di uomini e di cittadini liberi. -
antologia “Amici di Marzia Carocci”
Quando Marzia Carocci, l’estate scorsa, mi ha invitato a partecipare alla sua nuova antologia mi sono reso conto che non avevo nel cassetto nulla di nuovo che mi sembrasse pronto a vedere la luce però, sia per gli intenti benefici del progetto sia soprattutto per il fatto che Marzia è un vulcano di entusiasmo e ha sempre una parola buona per tutti, mi sarebbe dispiaciuto rifiutare il suo invito così, mentre frugavo fra i miei appunti, mi sono tornate in mente le poesiole che avevo inserito in coda a “Tutto passa invano”, il mio primissimo libro ormai non più disponibile, e ho pensato che questa poteva essere l’occasione per dare una nuova vita a un paio di quegli esperimenti.
Così ho scelto prima di tutto a “La stessa poesia” perché, per un eccesso di pudore di cui mi sono sempre pentito, nella versione pubblicata nove anni fa ne avevo modificato un verso e mi sembrava dunque giusto ripresentarla così come doveva essere fin dall’inizio, e ho deciso di affiancarle “Lego” perché all’epoca la reputavo poco più di un riempitivo mentre rileggendola ora trovo abbia un ermetismo affascinante da riscoprire.
L’antologia, oltre alle mie due poesie, raccoglie il lavoro di un sacco di altri artisti di ogni genere ed è pubblicata da Tracce Per La Meta, che devolverà l’intero incasso all’onlus “La nostra comunità”.Ovviamente non posso non spendere anche due parole sulla giornata di domenica a Firenze, sempre organizzata da Marzia Carocci: come preannunciato, è stata una vera e propria maratona artistica, con quasi sei ore di esibizioni in rapidissima successione, ma è stata soprattutto una festa in cui incontrare vecchi e nuovi amici, scoprire cose nuove e respirare un clima di grande entusiasmo e voglia di condivisione. Faticosa senza dubbio, ma ne è valsa la pena, anche per non smettere di mischiare le carte e tornare a far respirare ad “Alice” l’aria di Firenze, che sembra essere una città che le vuole sempre bene.
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domenica a Firenze
Domenica (27 novembre), al Circolo Vie Nuove di Firenze, l’incontro organizzato da Marzia Carocci sarà una vera e propria maratona artistica. Si inizierà alle 15.00 e, fino all’ora di cena, si susseguiranno senza sosta quasi un centinaio di interventi di ogni tipo, fra momenti musicali, brevi monologhi, presentazione di quadri e letture di poesie. Io porterò un pezzetto di “Alice”.
Per l’occasione verrà presentata anche un’antologia, che conterrà fra le altre cose anche due mie poesiole (“Lego” e “La stessa poesia”), il cui ricavato andrà alla Onlus “La Nostra Comunità” che da anni si occupa di assistenza a persone disabili. -
compilation Rock Targato Italia 2016
Sono giorni in cui le novità si susseguono.
I ragazzi di Rock Targato Italia hanno annunciato ufficialmente che la mia “Speriamo che nevichi” farà parte della nuova edizione della loro storica compilation, in uscita su tutte le piattaforme di musica digitale entro metà dicembre. Inutile dire che è una cosa di cui sono davvero molto felice.
Anche per festeggiare questa bella pubblicazione, il 13 dicembre sarò sul palco del Legend Club di Milano, ospite della serata organizzata dalla stessa Rock Targato Italia. -
la Popolarissima di Rockit
C’è anche “Ogni sorso un ricordo” fra gli album che si possono votare come proprio disco dell’anno nel sondaggio “La Popolarissima 2016” di Rockit.
I sondaggi sono ovviamente sempre solo un gioco, ma magari può diventare l’occasione, per chi non l’ha ancora fatto, per dare un ascolto al lavoro mio e di Miky Marrocco. Lo trovate in ascolto anche direttamente su Rockit, oltre che su tutte le piattaforme di streaming e in download su questo sito. -
uscendo vivo dagli anni ’80
Da bambino il mio primo computer fu un Commodore 64. E’ strano come avessi quasi rimosso dalla memoria i tantissimi pomeriggi passati su quella tastiera beige che mi ha accompagnato davvero per diversi anni, eppure sabato, al Retro Evento al Centro Commerciale Vulcano, è stato divertente rimettere le mani su quei reperti e soprattutto è stato parecchio buffo vedere diversi ragazzi della mia generazione fermarsi con la famiglia per far vedere ai propri figli “il computer con cui è cresciuto papà”. Così, fra un ricordo di gioventù e l’altro, ho avuto modo anche di portare “Alice” a respirare un’aria completamente diversa dal solito e confondersi nel caos straniante di un enorme centro commerciale.
Il prossimo appuntamento sarà domenica (27 novembre) al Circolo Vie Nuove di Firenze per una breve esibizione nel densissimo pomeriggio artistico organizzato da Marzia Carocci all’interno del quale verrà presentata anche un’antologia contenente anche due mie poesie. Nei prossimi giorni avrò modo di parlare più dettagliatamente di queste cose e di annunciare anche qualche altra bella novità.p.s.: se fra i miei lettori c’è qualche appassionato di informatica vintage o videogiochi anni ’80 e ’90, può dare un’occhiata al gruppo La BaYa.
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sabato 19 al Vulcano
Ecco tutti i dettagli sulla giornata di sabato (19 novembre) al centro commerciale Vulcano di Sesto San Giovanni (MI).
Si tratta di un evento organizzato dal mercatino di informatica vintage La BaYa dunque sarà dedicato principalmente agli appassionati di videogiochi e computer anni ’80 e ’90, con tanto di torneo di Bubble Bobble.
Io sarò lì tutto il giorno, come estemporaneo ospite letterario, con un piccolo spazio in cui fare due chiacchiere con chi vorrà e permettere di sfogliare i miei libri “Alice” e “Suonando pezzi di vetro”. Sarà un appuntamento divertente e diverso dal solito. -
io voto no
Il 4 dicembre si avvicina e due parole a riguardo sento di doverle dire.
Da qualche anno anche in politica ha preso piede la mentalità del “conta solo vincere”, anche a dispetto di qualunque principio e qualunque idea, fingendo di dimenticare l’importanza cruciale che i movimenti “di minoranza” hanno spesso avuto nel corso della storia del nostro Paese. La smania di “governabilità” e di “fare le leggi più velocemente” che sembra essere il principale pretesto della nuova riforma costituzionale non ha davvero alcun senso, anche perché siamo un Paese che di leggi ne ha -e ne partorisce ogni anno- già fin troppe e necessiterebbe di regole buone fatte nel rispetto di tutti, anziché di leggi fatte “più in fretta” assecondando i capricci di un’élite sempre più ristretta e lontana da noi cittadini.
Personalmente sono anche d’accordo con chi sostiene che purtroppo gran parte della nostra sovranità l’abbiamo già da tempo svenduta ai burocrati dell’Unione Europea ma, proprio per questo, penso sia importante tenerci stretto quel poco che ci resta e non rischiare, stravolgendo i rapporti di forza fra parlamento, governo ed elettori, di ritrovarci ancora più in balia di decisioni prese altrove o di governi pressoché privi di oppositori guidati da interessi che non sono i nostri.
Ecco: ho preferito concentrarmi su qualche piccola riflessione di principio ed evitare di addentrarmi nei dettagli tecnici, che ho studiato con attenzione ma su cui credo che altri si sappiano esprimere in modo molto più autorevole di me -anche se non posso non citare almeno la porcata del ruolo di senatore ridotto a “secondo lavoro” di qualche sindaco o consigliere regionale, che trovo offensiva per l’intelligenza di chiunque voglia interessarsi minimamente a ciò che succede-, per spiegare alcuni dei motivi per cui questa volta ritengo doveroso prendere una posizione chiara e dire NO alla tremenda riforma costituzionale che si voterà il 4 dicembre.
Non facciamoci ingannare dalla retorica stucchevole del cambiamento “tanto per cambiare”: un ulteriore passo verso il baratro non è un cambiamento utile per nessuno. -
appuntamenti in radio
Sono una cinquantina le radio in tutta Italia che fino a oggi, grazie al lavoro dell’ufficio stampa Divinazione, hanno trasmesso il singolo “Io non mi faccio mai male”.
In questi giorni stanno iniziando anche le prime interviste e oggi pomeriggio (12 novembre) su Radio Beat Music, all’interno della trasmissione “Parliamo di musica” in onda dalle 16.00, sarà possibile ascoltare una breve chiacchierata in cui racconterò, oltre ad “Alice” e “Ogni sorso un ricordo”, anche i prossimi eventi che mi vedranno impegnato (la trasmissione resterà poi ascoltabile “on demand” sul sito della radio e vedrà ospite anche la sempre brava Roberta Carrieri).
Fra i prossimi appuntamenti radiofonici segnalo che lunedì (14 novembre) alle 18.00 farò un piccolo intervento su Radio Zenith ospite del simpatico trio Salvo, Tanino e Luciana, e che il 22 novembre a mezzogiorno sarò invece in diretta su Radio Fiume Ticino nella trasmissione del vulcanico Angelo Quatrale. -
“Ogni sorso un ricordo” su Rockit
Se in questi giorni vi capita di passare dalla home page di Rockit, date un’occhiata alla colonnina di destra: fra i dischi in ascolto troverete anche “Ogni sorso un ricordo“.
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la nebbia di novembre
La cosa che mi affascina di novembre è la nebbiolina che in alcune mattine sembra alleggerire i pensieri impedendo di guardare troppo lontano e portando quasi a galleggiare su uno strato di delicata malinconia.
Mentre il singolo “Io non mi faccio mai male”, grazie al lavoro dell’ufficio stampa Divinazione, inizia a girare in qualche radio, anticipo brevemente un paio di appuntamenti che mi vedranno impegnato in questo mese:
Sabato 19 sarò al centro commerciale Il Vulcano di Sesto San Giovanni (MI), ospite del “Retro Evento” organizzato dal mercatino di informatica vintage La BaYa. Sarò lì tutto il giorno, in un contesto assolutamente inusuale fra tornei di videogame, esposizioni di computer anni ’80 e famiglie che fanno la spesa, per fare due chiacchiere e permettere a chi vorrà di sfogliare “Alice”.
Domenica 27 sarò invece a Firenze, al Circolo Vie Nuove, per partecipare con una breve performance all’ormai tradizionale incontro artistico organizzato dalla scrittrice e critico letterario Marzia Carocci. L’evento inizierà alle 15.00 e proseguirà fino alla prima serata con il susseguirsi delle esibizioni di un centinaio di artisti di ogni tipo. Per l’occasione verrà presentata un’antologia, che includerà anche due mie poesie, il cui ricavato andrà all’ONLUS “La nostra comunità” impegnata da anni nell’assistenza a persone affette da disabilità. -
e tutto sta in quel niente
“Verrà il giorno in cui ci spiegheranno le regole del caos”, ha scritto Vincenzo Di Pietro nella dedica sulla mia copia di “Dal margine“.
Come dicevo nei giorni scorsi, “Dal margine” è un romanzo che ho visto nascere e ho amato fin dalla lettura delle primissime bozze per cui, dopo averne seguito tutta la lunghissima e tormentata gestazione, è stato un piacere poterlo tenere a battesimo insieme al suo autore nella bellissima serata di sabato al Baretto di Biassono e, in un clima meravigliosamente familiare, mantenere la promessa che io e Vincenzo c’eravamo fatti ormai qualche anno fa.
Personalmente ho sempre visto “Dal margine” e il mio “Alice” come due fratelli illegittimi partoriti per puro caso da due menti diverse: si tratta ovviamente di due storie senza alcun reale punto di contatto, ma mi sembra abbiano dentro delle sensazioni di fondo che li rendono complementari e che i protagonisti respirino un caos purissimo e fragile che, in qualche modo, li avvicina.
Nella serata al Baretto credo di avere messo chiaramente a fuoco quella che è la grande differenza fra i due romanzi, che è poi la differenza la mia scrittura e quella di Vincenzo: il mio Francesco si ostina in ogni modo a voler dare un senso a ogni istante, a cercare il bandolo della matassa del caos e, in qualche modo, a provare ad addomesticarlo e uscirne vincitore. Il Valerio di “Dal margine” invece ha la forza di fregarsene di tutto, di lasciarsi travolgere senza remore dal caos e di gettarvisi dentro a perdifiato sforzandosi di non pensare minimamente a cosa ci potrà essere in fondo al tunnel. Ci sono momenti in cui provo una certa invidia per questa sana incoscienza, e ce ne sono moltissimi altri in cui penso che, il giorno in cui riusciremo a trovare un equilibrio fra le due cose, le regole del caos non le avremo solo comprese ma potremo iniziare a dettarle.