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dopo la pausa estiva
Ritorniamo alla quotidianità dopo una piccolissima pausa estiva. Nonostante la follia dilagante, a livello personale la prima parte di questo 2021 è stata più che soddisfacente e non posso che esserne contento: “L’uomo a pedali”, grazie soprattutto ai tantissimi blog che gli hanno dedicato attenzione, ha raccolto un affetto superiore alle aspettative e anche il mio intento di portarlo in giro su due ruote mi ha permesso di vivere dei bei momenti fra cui la partecipazione alla Granfondo Laigueglia, alla bellissima Berghem MolaMia e a La111.
Per l’ultimo scorcio d’estate e l’inizio dell’autunno sembrava prospettarsi la possibilità di tornare a raccontare qualche storia dal vivo su un palco ma, viste le condizioni imposte dai ben noti provvedimenti più recenti, ho preferito lasciar perdere. Come ho già detto in passato, se non c’è la possibilità di farlo da esseri umani, per me non ha senso partecipare a incontri o altri eventi. A questo credo che proverò a proseguire ancora per un po’ lungo la strada imboccata in questi mesi, ma sono tempi estremamente incerti per cui vedremo cosa succederà. Come direbbe il protagonista del mio romanzo, continueremo semplicemente a mettere un colpo di pedale dietro l’altro… -
Libri E Mare parla de “L’uomo a pedali”
“…se sei solo un Sergio qualunque e ti ritrovi improvvisamente scaraventato fra le onde […] puoi solo sperare di non affondare”.
Chi ha già letto “L’uomo a pedali” sa che il mare ha inaspettatamente un ruolo chiave nella vicenda narrata.
Ieri è uscita una bella recensione del romanzo su un blog che si chiama proprio “Libri E Mare“: “È un romanzo sulle passioni che ognuno di noi cerca di insegure nel corso della propria vita, e sul senso di perdita e smarrimento che esse possono provocare”, dice fra le altre cose. -
“L’uomo a pedali” su Lamollica.it
Anche nel mezzo di questa calda estate si continua a parlare de “L’uomo a pedali”. Il blog Lamollica.it ha dato spazio al romanzo sulla sua pagina Instagram scrivendo, fra le altre cose, che “è una storia di vita e come tale può fare male, fare riflettere, insegnare”.
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cinquanta volte Rebellin
“Vincere o perdere è solo un dettaglio assolutamente insignificante”, dice una frase del mio romanzo che forse ultimamente sto citando anche troppo. Di questa cosa ho l’impressione che possa essere convinto anche Davide Rebellin: un giovanotto che proprio oggi compie cinquant’anni e che, dopo avere conosciuto in passato le vette più alte del ciclismo mondiale, a dispetto di ogni legge di madre natura oggi è ancora sulla strada a lottare in gare di eccellente livello con atleti che potrebbero abbondantemente essere suoi figli.
In un mondo così caotico, ogni volta che mi capita di imbattermi in una sua intervista e lo vedo parlare con la sua calma da maestro zen ho l’impressione di trovarmi di fronte un uomo che ha saputo trovare dentro di sé un equilibrio assoluto e che forse ha capito qualcosa che a noi comuni mortali continua a sfuggire. Eppure parliamo di un ciclista che ha saputo vincere anche una Liegi, fra le altre cose, e che nelle competizioni più dure ha sempre mostrato una grinta impressionante. Forse è vero che continuare a fare ciò che si ama fregandosene del rumore di fondo è l’unico modo per poter vivere davvero in pace con sé stessi.
Ci vorrebbero più uomini così, su questo pianeta. O quando meno dovremmo dare molto più risalto a quelli che abbiamo.
Un brindisi a lui. -
“L’uomo a pedali” secondo Linda Lettrice
“È un libro da leggere tutto d’un fiato, un diario di vita ricco di sentimenti a volte contrastanti e domande che ci poniamo insieme a Sergio” scrive, fra le altre cose, la brava blogger letteraria Linda Lettrice nella recensione de “L’uomo a pedali” pubblicata sulla sua pagina.
Un nuovo bel traguardo volante nel lunghissimo percorso del romanzo che -ogni tanto è giusto ricordarlo anche se non amo farlo- è sempre disponibile in tutti i principali negozi digitali sia in formato cartaceo tradizione che in ebook (quest’ultimo al prezzo speciale di 1 euro circa) ma è ordinabile anche in molte librerie. -
gli ascolti di agosto 2021
Torniamo per un attimo a parlare di musica. Agosto non offre mai molte novità discografiche ma, in compenso, è sempre l’occasione per rispolverare qualche uscita a cui nei mesi passati non si è riusciti, per un motivo o per l’altro, a dedicare la giusta attenzione e il più delle volte, per reazione alla calura e a tutto quanto il resto, a me viene voglia di tuffarmi proprio fra gli ascolti meno estivi. Così, nella mia rubrica mensile sul sito di Rock Targato Italia dedicata ai consigli musicali, parlo dei nuovi lavori di Montmasson, Emanuele Nidi, Roberto Angelini e Tricarico.
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“L’uomo a pedali” su Una Stanza Tutta Per Noi
In quest’estate complessa e climaticamente instabile, “L’uomo a pedali” continua a raccogliere consensi e affetto.
Un paio di giorni fa anche il blog letterario “Una stanza tutta per noi” ha dato spazio al romanzo dedicandogli una recensione attenta e accurata che, fra le altre cose, dice: “Davvero ben scritto e ricco di riflessioni, il libro, breve e scorrevole, si addentra nella sfuggente e complessa psicologia del protagonista che tra mille dubbi raggiunge un’unica certezza: vincere o perdere, nel ciclismo come nella vita, non ha nessuna importanza.” -
vi siete chiusi dentro?
Ogni tanto mi torna in mente una scena di un celebre film in cui Renato Pozzetto viene chiuso nel cassone di un camion e inizia a bussare sul portellone urlando: “vi siete chiusi fuori!”.
Ieri sera ho assistito a uno splendido concerto di GianCarlo Onorato presso l’Oasi Francescana di Erba (CO) anticipato dai T.Y.E. con i loro mantra. È stata una serata preziosa, dall’atmosfera estremamente accogliente e intima, capace di scavare nel profondo e accostare mondi apparentemente lontani fra loro fondendo diverse forme di ricerca spirituale. Una cosa non da poco, in questo periodo in cui siamo tutti oppressi dal materialismo e dalla paura.
Al di là di tutto, però, ammetto che mi fa uno strano effetto pensare che, per quanto mi riguarda, questo resterà molto probabilmente per molto tempo l’ultimo concerto visto, considerato che fra pochi giorni entreranno in vigore le ben note norme e di certo non presenzierò ad alcun tipo di evento o contesto che richieda tessere di partito o altri lasciapassare. Certo, alla privazione di momenti piacevoli siamo tutti abituati dopo l’ultimo anno e mezzo, ma è chiaro che quello che scatterà in questo caso avrà un sapore ancora diverso, al netto delle nubi che si intravedono all’orizzonte per tutti quando l’estate sarà finita.
Nonostante questo, pur con tutto il rispetto per ogni tipo di scelta individuale, mi resta una domanda: sono io che mi sto chiudendo fuori o è la maggioranza del resto del mondo che si sta facendo chiudere dentro? Ai posteri…p.s.: un pensiero, in mezzo tutto questo, non può non andare al dottor De Donno. Il suo esempio dovrebbe essere illuminante per tutti quanti e il tragico epilogo della sua vicenda dovrebbe provocare almeno un po’ di vergogna in molti. Speriamo che il tempo possa rendere giustizia a lui e agli altri.
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“L’uomo a pedali” su La Mirtillibreria
“Questo libro usa il ciclismo e le due ruote proprio come una metafora per raccontare il cambiamento interiore di Sergio”: si apre così la bella recensione de “L’uomo a pedali” pubblicata oggi dal blog letterario La Mirtillibreria.
Credo che il protagonista del romanzo, pur con tutti i suoi disequilibri e la sua eterna voglia di fuggire da tutto quanto, non potrebbe che essere lieto delle prove d’affetto che sta ricevendo in questi mesi e di come la sua storia continui a toccare diverse persone. -
“L’uomo a pedali” per Le Fusa Fra i Libri e Salvatore Agostino
Spesso è piacevole, lungo la strada, aprirsi a deviazioni inaspettate e, allo stesso modo, può essere curioso provare a confrontarsi con sensibilità ed esperienze di vita diverse. Così un paio di giorni fa il giovanissimo influencer Salvatore Agostino ha segnalato “L’uomo a pedali” sulla sua pagina mentre ieri il blog letterario Le Fusa Fra I Libri ne ha pubblicato una recensione molto attenta e interessante.
“Si cade, ci si rialza e si riprende a pedalare”, ricorda Salvatore Agostino nel suo commento citando una frase del libro, mentre Le Fusa Fra I Libri, fra le altre cose, descrive il romanzo come “Un libro pieno di spunti su cui riflettere, che parla di un ragazzo comune con i suoi sogni, le sue paure ed ambizioni.”[clicca qui per vedere la segnalazione di salvatore agostino]
[clicca qiu per leggere la recensione de le fusa fra i libri]
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resistendo alla deriva
C’è stato un tempo, nel secolo scorso, in cui per lavorare e partecipare in qualunque modo alla vita pubblica dovevi possedere una ben precisa tessera di partito. Non era obbligatorio tesserarsi, ma se non lo facevi ti era preclusa qualunque cosa avesse un minimo di rilevanza sociale. Così alla fine quasi tutti si sono adeguati, chi per convinzione, chi per paura e chi perché “tanto che ti costa? Non sarai certo tu a cambiare il mondo”. Si sono adeguati anche i tantissimi che poi, appena il vento è cambiato, si sono affrettati a rifarsi una verginità bruciando ogni traccia del loro passato.
Personalmente non ho mai avuto tessere politiche e mi sento di dire che mai ne avrò. Se qualcuno vuole dividere il mondo fra cittadini di serie A e cittadini di serie B, continuerò ad accomodarmi con convinzione fra i secondi con tutto ciò che ne conseguirà. Se qualcuno si è scordato di vivere in uno Stato di Diritto, mi sento solo di oppormici come posso, in primis nel mio vivere quotidiano. Vista la strada imboccata ormai da troppo tempo, non c’è più spazio per i “cosa ti costa? Non sarai certo tu a cambiare il mondo”.
La deriva verso cui si sta andando era intuibile da tempo, ma non mi aspettavo che le cose potessero subire fin d’ora un’accelerazione così violenta. Non mi aspettavo nemmeno che si potesse arrivare a fomentare lo scontro sociale con tanta arroganza e cattiveria. E l’asticella continua ad alzarsi rapidamente mese dopo mese, per cui non si tratta più di discutere il singolo provvedimento ma di riflettere sulla direzione verso cui si sta correndo. Sinceramente inizio ad avere paura. Ma occorre mantenere la calma e resistere. Resistere. Resistere. -
Milano, Paolo, Tommaso e…
Milano è una città con cui ho sempre avuto un rapporto contrastante e contrastato. Negli ultimi anni poi ho praticamente smesso del tutto di frequentarla così, ogni volta che mi capita di ripassarci, la trovo cambiata in modo spiazzante.
Il nuovo incontro con Paolo Pelizza per presentare il suo “Il sangue di Tommaso” è stato un bell’approfondimento, forse in un contesto ancora più informale e rilassato, di quello di qualche settimana fa per la presentazione ufficiale del romanzo. Dialogare con Paolo è sempre un grande piacere e le vicende del suo protagonista continuano ad appassionare e soprattutto a regalare spunti di riflessione importanti.
Serate come questa fanno bene al cuore, all’anima e alla mente. Speriamo che possano continuare a essercene, di occasioni simili, e che tutti possiamo continuare a prendervi parte, anche se il futuro appare più che mai come un gigantesco punto di domanda ricoperto della peggior melma del secolo scorso. -
“L’uomo a pedali” su Loudd.it
“Non è il ciclismo e non è la rivincita, non è la gara, non un pedale o una salita. Bonfanti mette a nudo la vita di ognuno di noi, mette a nudo la fragilità della sconfitta, il diritto alla sconfitta e il dovere di non ignorarla”: questo scrive, fra le altre cose, il bravissimo Paolo Tocco nell’introduzione all’intervista al sottoscritto pubblicata ieri dal portale Loudd.it.
Si è parlato ovviamente de “L’uomo a pedali” ma anche del senso della solitudine, del significato della sconfitta, di vita, di scrittura e di altre cose. È stata una chiacchierata profonda e, per quanto mi riguarda, decisamente interessante. -
di nuovo a Milano con Paolo Pelizza
Una delle tante cose che la strada ti insegna è che ci sono momenti in cui inseguire i tuoi obbiettivi e altri in cui metterti in testa al gruppo a tirare per aiutare un amico a raggiungere i suoi.
Giovedì (22 luglio), alle 19.30, sarò all’ArtRockCafé di Milano (via Giulio Romano, 31) per accompagnare nuovamente Paolo Pelizza in una presentazione del suo romanzo “Il sangue di Tommaso”, di cui come molti sanno ho anche scritto la prefazione.
Il romanzo, come ho raccontato nei post delle scorse settimane, è un noir dalle tinte estremamente umane e introspettive decisamente ricco di spunti di riflessione, per cui discuterne con l’autore è sempre un grande piacere e un momento di arricchimento personale. -
resistenza alla resilienza
“Resilienza” è un termine che negli ultimi anni è diventato particolarmente di moda, ed è una delle parole che trovo più nocive.
“Resilienza” significa fondamentalmente adeguarsi. Significa farsi andare bene qualunque cosa piova dall’alto ringraziando e sorridendo sempre e comunque. Significa credere all’infinito a quelli che spergiurano che “andrà tutto bene” e piegarsi a tutto pur di non mettere a rischio il proprio metro quadro di serenità anestetica. Significa mangiare anche gli escrementi, casomai venissero serviti, raccontando a sé stessi che non sono poi così diversi dal cioccolato.
La resilienza è proprio l’ultima cosa di cui abbiamo bisogno in questo periodo. Abbiamo invece un disperato bisogno di resistenza. Abbiamo bisogno di saper incassare i colpi, stringere i denti e andare avanti senza piegarci. Abbiamo bisogno senso critico e di tornare ad avere voglia di rovesciare i tavoli. -
“L’uomo a pedali” su La Lettura Che Ti Salva
Sono giorni in cui l’afa trasforma ogni colpo di pedale in un’agonia. Nonostante questo, “L’uomo a pedali” continua a muovere qualche passo lungo il suo percorso.
Oggi il blog “La Lettura Che Ti Salva” ha parlato del romanzo definendolo come “una lettura intensa e molto riflessiva“. -
il romanzo di Massimo Bissaro e Angelo Pageti
Ho conosciuto Massimiliano Bissaro e Angelo Pageti qualche anno fa, quando mi contattarono per chiedermi un parere sui loro racconti. Ho avuto con entrambi alcuni bei confronti nel corso del tempo e, anche per questo, mi fa davvero piacere sapere che hanno finalmente pubblicato a quattro mani il loro primo romanzo intitolato “Tratto da una storia. Vera”.
Il primo frutto letterario della loro collaborazione è un bel libro: leggero, scorrevole e deliziosamente sincero. Un romanzo che si legge tutto in un fiato e che lascia nel palato un sapore piacevolissimo, fra malinconia e romanticismo senza tempo, oltre a uno strano desiderio di visitare i luoghi in cui è ambientata la vicenda. La storia raccontata è quella di un ventenne autentico e sensibile alle prese con i suoi dubbi e con un’avventura decisamente particolare che lo aiuterà a capire molte cose e a decidere la direzione da dare alla sua vita.
Complimenti di cuore a Max e Angelo! -
gli ascolti di luglio 2021
I tormentoni estivi sembrano diventare di anno in anno sempre più brutti. Se è vero che, come sosteneva Dostoevskij, “la bellezza salverà il mondo”, evidentemente tutto torna.
Per non fossilizzarci sulla bruttezza, sul sito di Rock Targato Italia è uscito il mio articolo mensile dedicato ai consigli musicali. Questa volta parlo de La Municipàl, Il Cairo, Cmqmartina, I Ministri e la compilation tributo a Babalot organizzata dai ragazzi di Trovarobato. -
“L’uomo a pedali” su Il Profumo Delle Pagine
Con l’afa di queste prime settimane d’estate può capitare di faticare a tenere il passo di tutto ciò che succede. Il viaggio de “L’uomo a pedali” comunque continua ad attraversare paesaggi sempre diversi e un paio di giorni fa anche il blog letterario Il Profumo Delle Pagine ha dato spazio al romanzo definendolo come “una lettura diretta, precisa, carica di significato e molto molto intensa”.
Visto che mi dimentico sempre di dirlo, ne approfitto per ricordare che il romanzo è ordinabile ovunque sia in formato cartaceo tradizionale che in ebook (quest’ultimo al prezzo di 1 euro circa). -
“L’uomo a pedali” a La 111 – Ciclopedalata Fra I Castelli
Domenica (27 giugno) ho avuto il piacere di partecipare a “La 111 – ciclopedalata fra i castelli”: una bella pedalata a scopo benefico fra le province di Bergamo, Cremona e Brescia.
Sono stati 104 km su un percorso pressoché tutto pianeggiante ma comunque divertente, accompagnati da un’atmosfera estremamente amichevole e informale.
In questo video c’è un piccolo resoconto di come è andata, con tanto di breve visita alla mostra dedicata a Marco Pantani.