
Un progetto, realizzato insieme a Max Zanotti che ha curato in prima persona tutti gli aspetti legati alla musica, nato dall’esigenza di mettere a nudo nel modo più diretto possibile a una serie di sensazioni viscerali e urgenti.
Otto racconti densi di inquietudini che danno corpo al senso di smarrimento di un uomo qualunque di fronte a un’epoca come quella contemporanea in cui tutto sembra sempre più vacuo, confuso e contraddittorio, sia sul piano sociale che su quello dei rapporti personali e del riconoscere sé stessi nella propria quotidianità. A condire tutto ci sono le musiche di Max Zanotti che, sfuggendo a ogni catalogazione di genere, disegnano paesaggi stranianti da film distopico, scandiscono la rabbia e lo smarrimento della voce narrante, ma sanno anche abbandonarsi a inaspettati momenti di dolcezza.
I brani:
• “L’estate”
Un paesaggio straniante di fine estate. Un momento di passaggio denso di malinconie penetranti. Un modo per entrare nelle atmosfere del disco dalla porta di servizio, passando per una fotografia così nitida e dettagliata da risultare indecifrabile quanto le sensazioni che attraversano il protagonista.
• “Paolo”
Uno dei brani più rappresentativi del progetto. L’istantanea di una chiacchierata con un amico in cui diventa inevitabile lasciare briglia sciolta ai propri pensieri più fragili e cercare nell’ennesimo brindisi il modo per esorcizzare il senso di sconfitta personale e la rabbia verso lo spettro di un mondo sempre meno umano.
• “Cliché”
Un momento di crisi di coppia diventa lo specchio di una ancora più profonda crisi individuale. Uno dei tanti bivi dell’esistenza che giunge proprio in un frangente in cui, travolto da troppi pensieri inafferrabili, l’unica via d’uscita per il protagonista sembra essere quella di abbandonarsi arreso allo scorrere delle cose.
• “Poi il tempo”
Il brano più esplicitamente sociale del progetto ma al tempo stesso anche qualcosa di estremamente intimo. Un atto d’accusa spietato verso le grandi contraddizioni del tempo presente ma anche una riflessione personalissima e dolente su un senso di sconfitta tanto collettivo quanto individuale.
• “La sola cosa giusta”
Un incontro imprevisto con una vecchia conoscenza si trasforma nell’occasione per rivangare qualche ricordo impolverato e prendere amaramente atto di come la vita sia passata senza pietà su tutti quanti. Un passaggio accarezzato da un senso di malinconia agrodolce che regala lampi di inattesa tenerezza.
• “Nei riflessi”
Può capitare di imbattersi nella propria immagine riflessa in uno specchio e non riuscire a riconoscersi? Un istante di totale claustrofobia esistenziale che esplode violentemente nella mente del protagonista costringendolo a fare i conti nel modo più doloroso con sé stesso e con la propria natura più profonda.
• “Contromano”
Una fuga salvifica. Una boccata d’ossigeno necessaria. O forse la presa di coscienza che, per poter sopravvivere, è necessario saper infrangere qualche regola e ritagliarsi dei propri momenti di libertà. Anche se resta un dubbio: si è contromano quando si infrangono le regole o quando ci si lascia soffocare da esse?
• “La Gioconda”
Un finale dalla delicatezza estrema. Un salto trasognato in un passato lontanissimo, abbandonandosi al ricordo di un nonno fuori dagli schemi, di un’infanzia serena e di un mondo tremendamente diverso da quello attuale, ma anche a una riflessione sulla libertà nella sua accezione più autentica e necessaria.
Musiche di:
Max Zanotti
Pubblicazione:
maggio 2025
In uscita il
5 maggio 2025